Le belle bandiere

I Tg di martedì 3 maggio – Abbiamo scomodato il titolo di una splendida lirica di Pasolini del 1962 per introdurre il grande spazio riservato questa sera da tutte le testate alla favola di Claudio Ranieri che, novello David, sconfigge i tanti Golia della Premier inglese con il suo Leicester operaio. Una vera epopea che non è figlia di sciovinismo italiota ebbro per la vittoria dell’ “anziano italiano” nella perfida Albione, visto che i riflessi dell’impresa della “squadretta” di Leicester li ritroviamo in queste ore nei cinque continenti. Tornando ai nostri Tg, en plein di titoli per tutti e lunghi servizi. Il più interessante è, forse, quello del Tg2 che oltre a rinverdire la storia dell’allenatore umile e (finalmente) vincente, evidenza la composizione fortemente multietnica di 300.000 abitanti di Leicester, accumunati nei festeggiamenti dal vessillo della squadra di casa. Le belle bandiere, dicevamo. Certo quelle di Pasolini erano sventolate dagli operai della seconda metà degli anni ’40, mentre quelle di oggi propongono i colori sociali o il volto di Ranieri (ma anche quello del “Divo Totti”). E’ “solo” calcio, insomma. Ma forse anche il segno che di bandiere che garriscono ci sarebbe un gran bisogno, e in diversi ambiti.

L’arresto del sindaco Pd di Lodi, accusato di aver pilotato il bando per gli appalti di due piscine comunali, ottiene le aperture su Tg3, Tg4, Studio Aperto e TgLa7, ed è secondo titolo per gli altri. La vicenda in sé è quasi “asfaltata” dalle polemiche del M5S, che lanciano la propria legge anticorruzione. Per Mentana si tratta di “vicenda che non sembra di enorme portata”, ma che porterà “altra benzina sul fuoco” in vista delle amministrative. Sempre per la pagina politica, le grandi manovre verso il referendum costituzionale rimbalzano soprattutto su Tg5 e Tg1. Le manovre della destra a Roma, figurano invece su Tg3.

La diminuzione delle stime di crescita per il 2016 sono in apertura su Tg1, Tg2 e Tg5, che riportano ampiamente le parole di Padoan sui pericoli per l’Europa che deriverebbero più dalla crisi di Schengen che dai problemi dell’euro. Tg2 parla delle proposte di Renzi per il prossimo vertice europeo, mentre Tg4 calcola in 18 miliardi i maggiori costi che verrebbero causati dal revival delle frontiere. Tg2 fa parlare Patuelli dell’Abi sul Fondo Atlante, ritenuto iniziativa buona e da rafforzare.

La censura imposta dal ministero della comunicazione egiziano sul caso Regeni è nei titoli per Tg1 e Studio Aperto. Tg4 ipotizza che ci siano spaccature nell’esecutivo di Al Sisi che avrebbero prodotto questa fuga di notizie. Mentana propone un servizio dalla diga di Mosul, mentre i Tg Rai (titolo per Tg3) ritornano sui bombardamenti ad Aleppo, ad opera di ambo le parti del conflitto.

Spazio su tutte le testate ai disegni della bambina uccisa a Caivano, che su Studio aperto e Tg1 vengono analizzati da una esperta forense. Oltre 13 minuti in apertura su Tg4 attestano che è oramai partita la consueta deriva morbosa di cui avremmo fatto volentieri a meno.

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