I Tg di mercoledì 15 marzo – L’attesa (tutt’altro che spasmodica) per l’esito della sfiducia a Lotti in Senato attraversa fin dai titoli le maggiori testate, e anche quelle minori: apertura per tutti e seconda posizione su Studio Aperto. Tutto era scontato e, come annuncia alle 20,30 Tg2, il “core business” della politica delle ultime settimane è svanito per lasciare il posto alla prossima new entry.
Anche l’attesa per le elezioni olandesi – argomento senz’altro più serio – è molto alta: titoli per quasi tutti e ampi servizi dai quali i i teleutenti – finalmente! – hanno saputo che il rischio di una affermazione dell’ultra destra xenofoba è probabile, ma che ciò non sposterà l’asse della politica olandese. Business is business, e Tg e talk hanno bisogno di benzina per andare avanti, e anche per arrancare. I pericoli per l’Europa esistono, e sono evidenti a tutti. Ma cosa sarebbe cambiato se i seggi di Wilders fossero risultati 23/23 invece che i 19 reali (su un totale di 150)? Ha vinto il liberale europeista Rutte e gli islamofobi sono nel gruppo del secondi in compagnia di una compagine di centro e di una di sinistra, mentre la sinistra verde ha fatto un poderoso salto in avanti (da 4 a 16 seggi). Comunque una ottima notizia per l’Europa, e un voto scarso al circo dell’informazione.
L’Europa è presente anche per l’intervento di Gentiloni a Strasburgo che spiega la ratio delle 2 velocità: molto alto su Rai, ma ben presentato anche da Tg5.
Passando agli altri temi di politica interna, quello “lanciato” ieri da Mentana in relazione al “disconoscimento di paternità” che Grillo ha fatto su quanto scritto dal suo blog nelle polemiche su Tempa Rossa, è ripreso questa sera da Tg1 e Tg2 e “rilanciato” con grande enfasi da TgLa7 che continua chiedersi: “se non è lui il responsabile, sarebbe opportuno che qualcuno dicesse di chi si tratta”.
La fiducia alla riforma dl processo penale scende di gerarchia nelle scalette dei maggiori Tg; peccato, perché la notizia “c’è” ed è importante.
Il grappolo alquanto intricato di inchieste sul malaffare (sanità a Roma, 69 arresti a Napoli, corruzione a Catania) cui si aggiunge un’altra condanna in primo grado a 7 anni per Cosentino), ricorda ad eventuali smemorati che le tangenti sono lo strumento imprenditoriale più diffuso in Italia. Ampi servizi per tutte le testate.
Gli echi degli arresti di ieri tra i guru torinese delle finte sette sataniche sono molto alti su Mediaset, tanto più che anche oggi è stato arrestato sempre a Torino un altro “mago” particolarmente infingardo.
Chiudiamo con il Papa che continua a picconare le logiche egemoni nell’economia (oltre a quelle della finanza). Oggi è tornato sulla dignità che conferisce il lavoro e sul “grave peccato” commesso da chi “manovra” le aziende disinteressandosi del destino dei lavoratori. Ampiamente ripreso dalle maggiori testate, me nei titoli solo per Tg3: ci saremmo aspettati qualcosa di più.