I Tg di mercoledì 20 aprile – Mentre tutto è fermo e, concretamente, non sta accadendo nulla, il tema pensioni anima la comunicazione di un Paese che si fa sempre più anziano e che, soprattutto per quello che riguarda il pubblico televisivo, è ancora più attempato e molto spesso “in vista” dell’agognato assegno pensionistico. Primo titolo su quasi tutte le testate per l’apertura del ministro Padoan in vista dei prossimi documenti di programmazione del governo, ma anche sui riflessi delle dichiarazioni di ieri di Boeri che segnala non i rischi, ma la certezza, che se non si interviene sulla flessibiità in uscita i nati negli anni 80 riceveranno una magra pensione non prima dei 75 anni. In questo contesto alquanto “confuso” (Tg4) le dichiarazioni di Susanna Camusso, cui dedica molto spazio Tg3, che critica l’uscita del Presidente dell’Inps non aiutano a far chiarezza o, quantomeno, i Tg non le hanno spiegate bene. Sempre a proposito di sindacati, lo sciopero unitario dopo 7 anni dei metalmeccanici italiani per il rinnovo del contratto è presente a macchia di leopardo con titolo per il solo Tg3.
L’apertura di Tg La7 è sulla concertazione mondiale contro il terrorismo dell’Isis, con l’annunciato vertice di lunedì prossimo tra Obama, Merkel, Cameron, Hollande e Renzi. Interessante il reportage del Tg3 da Aleppo dove ci prepara a sferrare l’offensiva forse decisiva contro l’Isis che per anni ha occupato quella zona, mentre le contraddizioni che contraddistinguono la “pax putiniana” appaiono evidenti.
Tornando in Italia, è sempre il Pd e le sue dinamiche interne al centro dell’attenzione per “l’ultima” polemica tra maggioranza e minoranza sulla simbolica richiesta di referendum confermativo sulla riforma costituzionale. Sotto osservazione anche le prossime mosse di Berlusconi che viene inquadrato dai Tg Rai e La7 nell’imparazzante condizione di dover scegliere di “mollare” Bertolaso o, in alternativa, di andare avanti da solo verso un verdetto elettorale su Roma che, con ogni probabilità, lo vedrebbe indietro rispetto al pacchetto di mischia della destra. Mediaset non ne parla, mentre invece si diffonde, con toni alquanto trionfali, sull’entrata del gruppo nel settore radiofonico con posizioni quasi dominanti (acquisto delle emittenti del gruppo Hazan). Sempre a proposito di Mediaset, la supermulta comminata al gruppo e a Sky per la gestione dei diritti televisivi del calcio, compare nei titoli del solo Tg La7 e in un servizio del Tg1.
“l’infermiera killer” di Piombino “non abita più” nell’informazione di serata visto che il tribunale del riesame la ha scarcerata. Toni autocritici un po’ per tutti, e più esplicitamente per Tg4. Un’altra autocritica, che si sposa ad una critica più generale alla comunicazione mainstream, è quella con cui mentana riconosce che lo sversamento nel Polcevera a Genova è stato non adeguatamente trattato nei giorni scorsi, pur essendo in presenza di un vero e proprio disastro ambientale.
Studio Aperto apre sulla causa contro lo stato norvegese vinta da Breivik, autore nel 2011 delle stragi di Olso e Utoya, perché il trattamento carcerario sarebbe inumano. Già la mite condanna a 21 anni – il massimo della pena nel codice penale norvegese – aveva fatto clamore, ma ora le accuse relative al caffè tiepido ed alla mancata fornitura della PS3 mettono d’accordo in pratica tutti i Tg. Cecchi Paone usa un, forse involontario, ossimoro: la Norvegia “esagera con la sua civiltà”.
I 90 anni della Regina Elisabetta d’Inghilterra vengono ampliamente festeggiati da Mediaset e, per rimanere agli esteri, servizi per tutti sulle vittorie di Trump e Clinton alle primarie di New York.
L’approfondimento del Tg2 è dedicato alla scarsa attenzione che le istituzioni prestano ai testimoni di giustizia malgrado l’incisivià e il coraggio dimostrati da questi “cittadini a 360 gradi”.