I Tg di mercoledì 13 maggio – Che la scuola rappresenti il fronte in cui il governo rischia se non una Caporetto, quanto meno un forte sbandamento, è confermato dall’impegno diretto che Renzi mette nella vicenda. Abbandonate le slide, il premier fa produrre un video in cui la protagonista è la vecchia lavagna; da un punto di vista comunicativo, un vero colpo di genio. Tutti i Tg riprendono la “lezione” di Renzi a colpi di gessetto e cancellino. Ma al di là del coup de téatre la disponibilità al confronto sembra reale, come testimonia una lunga intervista su Tg5 in cui Renzi dice esplicitamente che la scuola non è l’Italicum, e che nessuno ha in mente di porre la fiducia. Una considerazione più generale: comunque la si pensi sulla scuola il dissenso della società civile e degli operatori preoccupa il governo perché “punge” molto più di qualsiasi manovra dell’opposizione o della minoranza interna al Pd.
I Tg riportano con evidenza, ma a nostro giudizio non con l’enfasi dovuta, il grande risultato ottenuto a Bruxelles dal Paese sul tema dell’immigrazione e dei profughi. Non siamo, certo, alla soluzione di un problema epocale, ma visto che le polemiche degli ultimi mesi erano concentrate sull’Italia che gridava alla luna e l’Europa che non rispondeva, valeva forse la pena se non di festeggiare, quanto meno di manifestare una certa soddisfazione. I Tg Rai risultano i più presenti.
I dati del Pil che aumenta dello 0,3% tra gennaio e marzo 2015, dopo 13 trimestri con segno meno, sono apertura per Tg5 e TgLa7. L’Ammiraglia di Mediaset “festeggia” la ripresa che quanto meno si intravede molto più dell’evoluzione sul fronte immigrazione; ma, come vedremo più avanti, immigrazione e rom sono più ancora che l’economia i temi si cui una politica miserabile gioca le sue carte nella campagna elettorale delle regionali.
Immigrazione e rom, dicevamo. Noi dell’Osservatorio abbiamo più volte sottolineato che le parole d’ordine di Salvini trovano tra i Tg diversi partner e sostenitori “abili e più che arruolabili”. Tg4 quasi ogni giorno “se la prende” con i rom e ancora ieri sera tutta Mediaset esaltava i rischi di terrorismo che “sarebbero” collegati ai profughi dei barconi. Ma oggi è stato rivelato da Striscia la notizia un fatto che grida vendetta: un poveraccio reclutato come attore e pagato per fare il “rom delinquente” e l’ “islamico filo-terrorista” da un giornalista di Mediaset che produce servizi per i talk di Del Debbio, ampiamente anticipati e ritrasmessi dai Tg “di casa”. Un “super truffatore” rom che si impadronisce di autovetture di ignari venditori gabbati, che poi si trasforma in un islamista felice per le decapitazioni di cristiani da parte dell’Isis. Mediaset lo ha licenziato parlando di buona fede abusata, e il fatto che a sbugiardarlo sia stato il telegiornale satirico di Ricci almeno in parte suona come una riparazione. Ma che un giornalista abbia truffato i teleutenti di fatto incitando all’odio razziale, e trovato spazio ampio su talk e Tg di reti generaliste, è indice della barbarie in cui il circolo dell’informazione e la professione giornalistica si crogiolano. Tra i Tg di serata solo Mentana ha ritenuto opportuno occuparsene, lanciando con un titolo un lungo servizio. Ci aspettiamo che domani stesso l’Ordine dei Giornalisti prenda provvedimenti “esemplari”.
Dati auditel dai Tg di martedì 12 maggio 2015