Ambiente, il riscaldamento globale incombe
Climate change: se le economie mondiali non saranno convertite in uno stile di vita sostenibile, entro il 2050 buona parte degli ecosistemi terrestri collasseranno. Il 35% della superficie terrestre, dove vive il 55% della popolazione mondiale, sarà investita per almeno venti giorni l’anno da ondate di calore letali, mentre il 30% della superficie terrestre diventerà arida e inabitabile.
Secondo l’ultima rilevazione realizzata dall’Eurispes (2020), più di un quarto degli italiani (26,6%) considera il riscaldamento globale il problema più urgente relativo all’ambiente. Seguono: la gestione dei rifiuti (20,7%), l’inquinamento atmosferico (16,4%), il dissesto idrogeologico (11,3%) e il problema energetico (11,2%), mentre solo una minima parte considera non gravi i problemi ambientali (5,4%).
Un mare di plastica
Negli ultimi cinquant’anni, la produzione di plastica è aumentata di 20 volte; entro il 2050, secondo la Commissione Europea, il peso delle plastiche nei mari sarà superiore a quello dei pesci. L’Italia è il maggiore produttore al mondo di beni di consumo di plastica, il secondo più grande nell’area del Mediterraneo, che ogni anno viene inquinato con 570mila tonnellate di plastica (dati WWF). Ogni anno 2,1 milioni di tonnellate di plastica vengono usati per imballaggi e il 76% di questi per il settore Food & Beverage. Inoltre, dei 27 milioni di tonnellate di rifiuti plastici prodotti ogni anno in Europa, solo un terzo è riciclato e la metà finisce in discarica. Secondo i dati del Plastic Radar Greenpeace, il 26% dei rifiuti trovati sulle spiagge italiane sono bottiglie di plastica; mentre la Commissione Europea rileva che l’82% dei rifiuti marini sono composti da materie plastiche: il 49% da bottiglie, il 27% proviene da materiali da pesca, il 6% da altre plastiche.
Ma quali accorgimenti gli italiani sono disposti a mettere in atto per ridurre i consumi e il loro impatto sull’ambiente?
Quasi otto cittadini su dieci sono disposti a utilizzare lampadine a basso consumo (79,4%), il 74,4% ad acquistare prodotti privi di imballaggio in plastica, il 72,2% a ridurre l’uso dell’auto privata, sette su dieci a usare meno i condizionatori d’aria d’estate (71%), e a consumare meno acqua quando ci si lava (70,1%). L’accorgimento meno apprezzato riguarda l’acquisto di pannelli fotovoltaici per la propria casa (63,2%).