I Tg di martedì 13 ottobre – Nelle scorse settimane, con lo spegnersi delle polemiche interne al Pd, la Riforma Costituzionale aveva avuti gli onori della cronaca solo per le intemperanze dei senatori delle diverse opposizioni. Con l’odierna conclusione dei lavori a Palazzo Madama, quasi tutti i Tg aprono sulla fine del bicameralismo perfetto. Ospite al Tg1, la Ministra Boschi manifesta intera la soddisfazione del Governo. I Tweet di Renzi e il suo consueto ottimismo sulla fine della stagione dei gufi compaiono su tutte le maggiori testate. Tanto lo spazio anche alle proteste delle opposizioni con le dichiarazioni di Berlusconi che, ripreso da Mediaset ma anche dai Tg Rai, parla di “emergenza democratica”. L’intervento di Giorgio Napolitano è ripreso con maggior enfasi da Tg La7 che riconosce all’ex Presidente della Repubblica il merito di aver avviato e imposto questa complessa stagione di riforme, un lavoro che il cui valore lo stesso Napolitano conferma com grande coerenza. Le animate e irrispettose contestazioni che ne sono seguite, tra cui quelle di Scilipoti, e l’abbandono dell’Aula da parte di quasi tutte le opposizioni, figurano già nei titoli come “nota di colore”. Il contrasto tra il Senatore di Forza Italia e quello a vita non merita commenti.
L’arresto del vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, uomo forte di Forza Italia e del centrodestra, indagato per corruzione e concussione per appalti nella sanità, è apertura per Tg4 e titolo per tutte le altre testate, con Mediaset che una volta tanto non mette la testa sotto la sabbia.
Le rotture nella maggioranza sul tema delle coppie gay sono titolo per Tg3 e Tg La7 e servizio per tutti gli altri, a poche ore dall’arrivo in Aula del testo. Tg4 e Studio Aperto parlano a lungo, manifestando una tendenziale apertura, delle donne che a Napoli hanno ottenuto l’iscrizione del neonato di una delle due come “madre e madre”. Qualcosa si muove, e la dimostrazione è il passaggio alla Camera del testo sullo ius soli: titolo per Tg3, che nell’illustrarlo parla anche di ius culturae, ossia del diritto acquisito dai bambini figli di stranieri che studiano per almeno 5 anni nelle nostre scuole di venire riconosciuti come cittadini italiani. Questa (per il momento “a metà”) grande svolta di civiltà avrebbe meritato maggiore attenzione.
La nuova intifada si colloca a metà edizione per tutti i Tg. Tg3, Tg1 e Tg5 riprendono gli scioperi ad Ankara contro la represione del governo Herdogan. Sempre Tg5 dedica un titolo al grave appello di Frontex che chiede maggiori fondi per gestire l’emergenza profughi: raro esempio di sensibilità, tanto più se proviene da Cologno Monzese.
Continua un po’ su tutti il toto dopo-Marino, a dimostrazione che l’informazione mainstream (e non solo) non può prescindere dal marcamento stretto (e qualche volta dall’anticipo) della politica.
Buona l’attenzione sui Tg Rai e Tg5 alla seconda inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, che oggi ha visto aumentare il numero dei tutori dell’ordine nel registro degli indagati.
Ci siamo stropicciati gli occhi nel seguire un lungo servizio sul turismo dell’orrore, ovvero quello che fa dei luoghi dei maggiori casi criminali la meta di nutrite comitive morbose. Del servizio ci è piaciuto anche il tono critico e credibile. Un po’ meno credibile è il pulpito da cui è provenuta la predica, trattandosi di Studio Aperto, ovvero della testata che fa della cronaca criminale uno dei suoi core business.