I passati anni di emergenza sanitaria ci hanno insegnato quanto sia difficile vivere reclusi entro le quattro mura della nostra dimora e quanta poca importanza sia stata data in Italia negli ultimi decenni al diritto alla salute. Eppure, per 57.230 detenuti (di cui 38.665 italiani) nelle carceri di tutta Italia quello che per noi è ormai decorso rappresenta la loro quotidianità. Il lavoro presentato dall’Istituto Eurispes all’interno del Rapporto Italia 2023 si propone di affrontare il tema del diritto alla salute nelle carceri d’Italia, attingendo come fonti al Ministero della Giustizia e all’Osservatorio Antigone.
Il lavoro propone una traiettoria attraverso alcuni indicatori che, sia a livello qualitativo che quantitativo, descrivono la vita all’interno delle carceri e l’offerta di queste ultime in termini di salute e benessere psicologico. La Valle D’Aosta, con una casa circondariale, è la Regione al di sotto della soglia di capienza consentita di detenuti e ad oggi ha lo 0% di donne detenute.
Le carceri in Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta ospita una casa circondariale, quella di Brissogne-Aosta, che accoglie in totale 130 detenuti. I detenuti stranieri sono il 58,2%, un dato rilevante considerando che gli stranieri residenti in Italia sono il 6,6% della popolazione (2021). L’Istituto si mantiene sotto la soglia della capienza totale consentita (73,45%). Ottima anche la media di ore che gli psicologi svolgono nella casa (24,62 ore settimanali ogni cento detenuti). Discretamente alta anche quella che riguarda gli psichiatri (6,15 ore settimanali ogni cento detenuti). Al 31 maggio 2023, il totale dei detenuti è pari a 130 presenze, di cui 75 stranieri, per una capienza regionale totale di 180 posti.