La nuova ZES unica del Mezzogiorno, oltre ad essere un superamento delle 8 ZES precedentemente concepite, sembra aver avviato un percorso di crescita, iniziando a generare i primi risultati concreti e tangibili.
Trasformare il South Working da condizione emergenziale nata durante la pandemia a strategia di sviluppo locale è un’opportunità per combattere lo spopolamento delle aree interne e i divari economici tra Nord e Sud del Paese.
La ZES Unica del Mezzogiorno si propone come modello di sviluppo olistico in grado di valorizzare lo stretto collegamento tra crescita economica e miglioramento delle condizioni di vita, come spiega il Coordinatore della ZES Unica Giosy Romano.
Emigrazione italiana oggi: quasi un italiano su dieci è iscritto all’Aire, molti sono discendenti di italiani emigrati nel passato, mentre altri cercano fuori lavoro e opportunità. Chi emigra oggi è giovane e qualificato.
Parlare di Zes Unica del Mediterraneo ha senso solo se si affronta il discorso delle reti infrastrutturali italiane, ad oggi carenti nello smerciare i container in arrivo nei porti, che tardano anche 15 giorni prima di arrivare a destinazione. La riflessione di Marco Rettighieri.
Con la Zes Unica del Mediterraneo l’Italia deve aspirare al recupero di un maggior peso e centralità nell’area, che da troppo tempo è fuori dall’agenda politica nazionale. Il Mediterraneo deve diventare un obiettivo principale, in grado di superare anche la questione del Mezzogiorno.
La Zes Unica del Mediterraneo è stata al centro del dibattito organizzato dall’Istituto Eurispes, che ne ha analizzato i fattori socio-economici, logistici e geopolitici. La Zes Unica diviene strategica in un contesto geopolitico di grandi cambiamenti e incertezze, come strumento utile a garantire sicurezza e sviluppo.
La Zes unica sostituirà le attuali 8 Zes regionali per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Alla riduzione dell’Ires del 50% per 7 periodi di imposta si sostituiscono i benefici del credito di imposta della Zes unica. Cambia la gestione e la modalità di assegnazione delle risorse.
“Mezzogiorno e Germania Est: un confronto” è il lavoro pubblicato dall’Eurispes per Rubbettino Editore su un parallelismo storico-economico da sempre evocato, quello tra la ex DDR e il Meridione d’Italia. Il lavoro evidenzia che gli investimenti nelle infrastrutture sono indispensabili ma non sufficienti per lo sviluppo delle zone più arretrate.
Zes del Mezzogiorno, approvato il piano estendere a tutto il Sud Italia la Zona Economica Speciale per rafforzare il sistema e sostenere la crescita e la competitività. Ma nonostante ciò, le Zes non suscitano ancora un grande interesse per gli investitori internazionali e in molto casi manca un piano attuativo.