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Coronavirus, da soli non si va da nessuna parte

di
Luciano Maria Teodori

Il Presidente cinese Xi Jinping è un signore dalle mille risorse. Sembrava schiacciato dal disastro della epidemia ed invece è riuscito a confermarsi leader indiscusso della Repubblica Popolare Cinese. Dopo tre mesi di lutti ed enormi sacrifici e di straordinaria efficienza sanitaria, il virus sembra bloccato, le fabbriche riaprono e i treni corrono. Il leader sorride soddisfatto. Nessuno sembra ricordare i silenzi e le mezze verità dette con riserva. La macchina della propaganda ha fatto il resto e centrato gli obiettivi. Si è anche aperto un dibattito sulle forme della politica più adatte per fermare questo tipo di emergenze: democrazia o dittatura.
Credo che il quesito non sia corretto. Una tragedia di queste proporzioni mette a repentaglio anche il concetto stesso di democrazia come noi lo intendiamo.
Mi riferisco alla tragedia economica che questa epidemia sta già creando. Noi siamo europei, ma facciamo di tutto per non sembrarlo. Posti di lavoro persi, famiglie messe in crisi dalla mancanza di danaro, crisi sociale mai vista prima, ciarlatani che parlano senza sapere quello che dicono, un rischio drammatico al Sud del Paese, una Europa in preda a singulti, ossessioni varie e cecità tipo “ballo sulla nave” che affonda. È ora di capire che da soli non si va da nessuna parte.
Il tempo sta finendo.

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