Coronavirus e calcio, the show must go on. Una ripartenza complicata

Lo spettacolo deve pur cominciare. Quello calcistico si sta portando avanti, per il sì o per il no. Il Presidente della UEFA ha fatto sapere che le finali delle coppe europee si terranno entro il 31 agosto.
La Coppa dei Campioni verrà consegnata ad Istanbul, nello stadio Atatürk, il 29 agosto. La decisione è presa – Covid-19 permettendo – probabilmente senza pubblico pagante e con mezzo mondo davanti alla Tv. Sono proprio i diritti televisivi del calcio la torta che rischia di andare a male. Il network mondiale di Sky, che vende le immagini a tutte le televisioni, aveva previsto un incasso di oltre 1 miliardo e mezzo di euro, a fronte di un ritorno alle società sportive di circa 800 milioni di euro per la stagione in corso, a rischio di chiusura per pandemia. Solo per le coppe le società di calcio italiane qualificate avevano previsto un introito di 300 milioni di euro al netto dei bonus per i passaggi di turno e per la vittoria finale.
Ma, se gli sportivi potevano ancora sperare di vedere in campo Roma, Inter, Juventus, Napoli e Atalanta, il vero nodo gordiano da spezzare è quello che lega la ripartenza del campionato nazionale di Serie A alle decisioni della Commissione tecnico-scientifico insediata dalla Federcalcio. Un primo parziale via libera è stato quello del 4 maggio scorso, data fatidica dell’uscita graduale dal lockdown. Permessi gli allenamenti individuali per i calciatori (come per gli atleti di altre discipline) e tamponi per tutti. Sono ore di attesa per il mondo del calcio che muove forti interessi economici. Quella che viene a buon diritto indicata come la quarta azienda del Paese aspetta segnali dalle Istituzioni. Il Ministro dello Sport, Spadafora, sempre molto cauto nelle dichiarazioni, ha detto che non esiste una data per la ripresa del campionato. In sostanza, la palla viene passata con un assist molto difficile da controllare al Presidente del Consiglio.
Intanto la Lega, che cura gli interessi delle società calcistiche, si prepara ad una difficile trattativa con Sky per il pagamento dell’ultima tranche dei diritti Tv, in caso di chiusura anticipata della stagione sportiva. Per farlo al meglio, secondo alcune fonti, la Lega si sarebbe affidata ad un noto studio legale della capitale, leader nella contrattualistica e nella risoluzione delle controversie. Se il Governo blocca il calcio professionistico di Serie A, il contenzioso diventa inevitabile. In ballo ben 220 milioni di euro dell’ultima rata di contratto tra Sky – acquirente dei diritti calcistici – e le venti società della massima Serie. Ai dirigenti federali e ai giuristi spetta la mediazione economica; al Governo la responsabilità di indicare una ripresa del campionato non oltre metà giugno giocando, comprese le Coppe, anche tre gare a settimana.
In Germania, la Cancelliera Merkel ha dato il via libera. E, se la Francia ha già dichiarato forfait, la Spagna, del potente Presidente della LIGA Tebas, scalpita per tornare in campo. La Premier League inglese ha già indicato la data del 12 giugno per la prima partita, la quale avrà un sapore antico, con i giocatori che arriveranno in campo in tuta, si spoglieranno in box separati e torneranno dopo la gara a farsi la doccia a casa.
Il calcio di Serie A (la B e la C non vengono nemmeno menzionati, N.d.R.) rischia di diventare, come la Giustizia e la Scuola, un ostacolo per l’azione e la sopravvivenza del Governo? La partita la stanno giocando i grandi campioni della mediazione. Se l’ipotesi di fermare il circo italico del pallone dovesse perdere quota (come il virus!) si tratterebbe solo di concedere l’onore delle armi, nel rispetto della salute, a chi voleva decretare il fischio finale. Ma un goal in zona Cesarini non è mai da escludere, come anche i tempi supplementari.

Emilio Albertario, giornalista, già Direttore della Rubrica Costume e Società Tg2 Rai, Vice Presidente della Associazione Stampa Romana, docente di Giornalismo Radiotelevisivo alla Facoltà di scienza della Comunicazione, Sapienza Università di Roma.

Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata