Coronavirus, la cabala dei numeri e l’angoscia per le vittime nei Tg

I più recenti dati sui decessi da Coronavirus, che disattendono quel trend positivo emerso a inizio settimana e proseguito fino a mercoledì, stimolano nei Tg del prime time letture diverse. Le testate Mediaset e Tg La7 parlano, giovedì, di una allarmante “inversione di tendenza”, in particolare nelle province della Lombardia, con Mentana che documenta in un titolo la situazione gravissima di alcuni piccoli centri. Più cauti i Tg del Servizio Pubblico che, nei servizi dedicati, continuano a parlare di un trend, nel complesso, meno negativo, rilanciando le dichiarazioni degli esperti. L’analisi dell’Osservatorio sui Tg Eurispe e Coris Sapienza dal 23 al 27 marzo 2020.

In questo panorama dominato dalla “cabala dei numeri”, i Tg Mediaset danno ampio spazio alle voci discordanti di sindaci e governatori, critiche rispetto ai nuovi decreti. Il più duro con i provvedimenti è il Tg4, impegnato in una campagna contro l’Istituto Superiore di Sanità – “impreciso” nel distinguere tra morti “con” e “per” Covid-19 – e contro il Governo per la grave mancanza di strumenti per il personale medico, arrivando a titolare, giovedì, “La burocrazia è più soffocante del virus”. Ampi spazi per tutti – copertina del Tg5 di giovedì – alle vittime, oltre 50 tra gli operatori sanitari, che rappresentano un vero proprio “dramma nel dramma”.

Il messaggio del Presidente Mattarella, che segue e commenta l’esito negativo del vertice europeo di giovedì, monopolizza, venerdì, le scalette: apertura dei Tg Rai, Tg4 e Tg La7, con la Rai che fa titolo unico. L’intervento del Capo dello Stato è rivolto sia alla cittadinanza che ai leader europei, che vengono invitati a “superare vecchi schemi” e schierarsi assieme alla Commissione ed alla Bce a sostegno dei paesi più colpiti. I Tg delle 20 registrano il fronte comune di maggioranza ed opposizione nel promuovere la linea dei “coronabond”. I duri numeri delle vittime del Covid-19, toccando un picco di 919 deceduti, reclamano comunque le aperture di Tg5 e Studio Aperto. La serata dell’informazione si ammanta di sacralità grazie alle immagini straordinarie della benedizione “Urbi et Orbi” di Papa Francesco, seguita da oltre 10 milioni di italiani ed impartita in una surreale Piazza San Pietro totalmente vuota e bagnata dalla pioggia.

Il mainstream si interroga sul “dopo”, proiettandosi oltre la fase acuta del contagio, con al centro la ricostruzione del Paese. Il ritorno di Mario Draghi, che giovedì “irrompe obiettivamente sulla scena” (Tg La7) con la sua ricetta contro la crisi pubblicata sul Financial Times, viene salutato con entusiasmo da tutte le testate. Il Tg5 ne segnala l’apprezzamento bipartisan, proponendo nei servizi anche l’appoggio di Renzi. Ancora più esplicito è il Tg La7, che già nei titoli si interroga su quello che “tutti si domandano sottovoce”: sarà Draghi a guidare il Paese nel “dopo” coronavirus?

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