Nuova legge sul cyberbullismo, il testo approvato dall’Assemblea va ora alla Camera. Il ddl n. 1261, dopo aver percorso l’iter legislativo, introdurrà quindi le disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno.
Il testo approvato oggi introduce una definizione ampia e articolata di cyberbullismo, che identifica azioni aggressive e intenzionali eseguite, attraverso un utilizzo distorto delle nuove tecnologie, da una persona singola o da un gruppo, miranti a colpire e danneggiare un coetaneo incapace di difendersi. Insomma il cyberbullismo è una sopraffazione giocata tutta sulla “maldicenza elettronica” che coinvolge con sempre maggiore frequenza i minori, spesso vittime, ma anche autori.
Almeno un ragazzo su cinque, dai 12 ai 18 anni, ha ricevuto o trovato pubblicate online informazioni false sul proprio conto. Il 4,3% ammette inoltre di aver ricevuto messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi, mentre il 4,7% ha subito l’esclusione intenzionale da gruppi online. (Eurispes-Telefono Azzurro).
Sul versante del contrasto, se la legge sarà approvata, è prevista l’introduzione una procedura semplificata per la tutela rafforzata da parte del Garante per la protezione dei dati personali, che può adottare provvedimenti inibitori e prescrittivi a tutela della dignità del minore. In parallelo, saranno adottare misure a sostegno dell’attività della Polizia postale e delle comunicazioni e la possibilità che il questore, per evitare il processo penale, possa rivolgere un ammonimento verbale al minorenne ultraquattordicenne, responsabile di atti di cyberbullismo.
Agli articoli 3 e 4 sono previsti l’istituzione di un tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo e un comitato di monitoraggio, insieme all’adozione di linee di orientamento nelle scuole.
Come evidenziato dal sen. Palermo (Aut), quindi, la scelta del legislatore è stata quella di contrastare il fenomeno su un piano culturale ed educativo, anziché sul piano penale.
In sede di esame dell’articolato, all’articolo 1 è stato approvato l’emendamento 1.203 del sen. Angioni (PD), che inserisce il riferimento a contenuti on line aventi oggetto uno o più componenti della famiglia del minore. All’articolo 3 sono stati approvati gli emendamenti 3.200, 3.500 (testo 2) e 3.501 del relatore che inseriscono il riferimento all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e specificano che ai soggetti partecipanti al tavolo tecnico non è corrisposto alcun compenso, indennità o rimborso. Approvato anche l’emendamento 3.201 (testo 3) del sen. Bocchino (Misto), che coinvolge nel tavolo tecnico una rappresentanza delle associazioni attive nel contrasto del bullismo. All’articolo 4 è stato approvato l’emendamento 4.500 del relatore che fa riferimento alle risorse disponibili a legislazione vigente. All’articolo 5 sono stati approvati gli emendamenti 5.500 e 5.501 del relatore, che stanziano risorse pari a 220.000 euro, anziché 265.000, per l’anno 2015. Agli articoli 2 e 6 non sono state approvate proposte di modifica.
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Erika Stefani (LN), Campanella (Misto), Mancuso (NCD-UDC), Rosetta Blundo (M5S), Mazzoni (FI-PdL), Elena Ferrara (PD).
In fine solo una considerazione che si aggiunge al lavoro già svolto dal Parlamento: la vessazione attraverso le nuove tecnologie non riguarda solo i giovanissimi, ma colpisce con forme anche più violente gli adulti che navigano, soprattutto sui Social. Anche in questo ambito, prima o poi, la normativa si dovrà evolvere.