Apre i battenti a Torino, e lo fa in una data storica, per il capoluogo sabaudo, ‘Emotions! Semplicemente atleti’, la mostra dedicata allo sport paralimpico che accende i riflettori sul lavoro di grandi fotografi internazionali ma soprattutto sulle gesta di atleti campioni nello sport e nella vita. Il 10 marzo, c’è stata l’inaugurazione presso l’ADPLog, lo spazio espositivo di proprietà dell’ex n°10 bianconero Alessandro Del Piero, nel giorno del Decennale delle Paralimpiadi di Torino 2006. Una rassegna, questa fotografica sul paralimpismo, che punta a lasciare un segno culturale nella città dove tutto è cominciato, ormai un decennio fa. A Torino infatti, nel 2006, si sono svolti, insieme alle Olimpiadi, anche i Giochi Paralimpici, in Italia per la seconda volta nella storia del movimento, dopo l’edizione di Roma 1960, ufficialmente la prima Paralimpiade della storia. Ideatori e curatori della mostra, inserita nel calendario delle celebrazioni del Decennale dalle Olimpiadi e Paralimpiadi torinesi, i fotografi Mauro Ujetto, Sabina Beckert e Roberto Serratore. Ma il percorso espositivo esplora la tecnica e l’ispirazione di altri sette professionisti dell’obiettivo, di nazionalità francese, tedesca, belga. Tutti colleghi, amici e compagni di avventura delle spedizioni paralimpiche, in occasione dei Giochi Estivi o Invernali. Non ha dubbi, Mauro Ujetto, sulla bontà dell’iniziativa e sul segno che potrà lasciare alla città.
Come nasce il tuo interesse per lo sport praticato dai disabili?
“Per caso, avevo amici alla società sportiva torinese Sport di Più, che a un certo punto ha aperto una sezione per disabili in carrozzina, cui proponeva di andare a sciare con il guscio, il monosci. Mi hanno proposto di seguirli sulle nevi, un po’ come aiuto ma anche per fare delle foto. Così è cominciato tutto”
Oggi perché lo sport disabile è il tuo principale campo di azione, che ti ha portato come fotoreporter sul palcoscenico di molte Paralimpiadi seguite a Torino 2006: quella invernale di Sochi 2014, quella estiva di Londra 2012 e presto la prossima di Rio de Janeiro 2016?
“Trovo che sia sempre un argomento stimolante, un punto di vista alternativo e spettacolare sullo sport, anche se non particolarmente remunerativo, dal punto di vista economico. Per ragioni di ordine culturale, ancora. Le aziende difficilmente si legano a temi come la disabilità, percependola ancora come negativa, mentre all’estero grandissimi marchi di vestiario sportivo hanno da molto tempo inserito i campioni paralimpici nel tritacarne della comunicazione e delle sponsorizzazioni, cogliendone il portato di valori e la forza del messaggio. Insomma, da fotografo trovo grandi motivazioni a ritrarre il loro gesto. Sanno ispirare, con la loro straordinarietà”
Foto di apertura e Londra 2012, Credits: Mauro Ujetto
Da torinese, come trovi che sia cambiata la città dopo i Giochi del 2006?
“Da molti punti di vista: le Paralimpiadi sono state una sorpresa per moltissimi di noi, me compreso, che ero ai primi approcci con questo mondo. Qui li abbiamo visti come figure eccezionali, hanno letteralmente cambiato la percezione che si aveva dei disabili. Oggi è normalissimo incontrare in strada molte persone in carrozzina o su protesi, anche negli uffici, che non hanno più esitazione a concedere permessi di lavoro a quanti fanno sport e si devono allenare o gareggiare. Il lascito è stato profondo, è penetrato nelle coscienze di tutti noi, ed è di natura culturale: il dato più evidente è l’abbattimento di tutte le barriere fisiche in città, per realizzare l’obiettivo di una vera inclusione sociale”
Quale è lo scatto più significativo che hai dato alla Mostra, e quale ritieni il lavoro più significativo dei colleghi internazionali?
“Ho portato in mostra uno scatto della Cerimonia di Apertura dei Giochi di Londra, per me sono stati il vero momento rivoluzionario dello sport paralimpico, che in quell’occasione ha avuto la stessa importanza e attenzione mediatica delle Olimpiadi. Raffigura degli atleti-acrobati disabili in evoluzioni aeree, a suon di musica. Qualcosa di incredibile, anche per uno come me abituato allo spettacolo paralimpico. La foto in assoluto più bella, per me? Quella di una collega olandese: ha ritratto un salto in alto da un’angolazione particolare: si vede solo l’asticella e di fondo il cielo, senza altri ostacoli. Un volo della possibilità, pieno di significato e poesia”
Cosa si propone questa mostra, nelle vostre intenzioni?
“Sicuramente di dare ai paralimpici il valore di sportivi che meritano. Vorrei che li si considerasse solo atleti, e grandi atleti per quello che hanno di straordinario, non per ciò che gli manca.”
La mostra avrà carattere innovativo, sul piano dell’offerta al pubblico: all’interno degli spazi dell’ADPLog, la galleria di proprietà dell’ex n° 10 bianconero Alessandro Del Piero che ospita al momento la rassegna, si terranno eventi dimostrativi di sport, simulazioni di competizioni, ma anche workshop e laboratori didattici per addetti del settore, per le scuole, per i giovani. A ‘Emotions! Semplicemente atleti’, saranno protagonisti anche il cinema e il design.
A maggio la mostra traslocherà al Mirafiori Motor Village, per chiudere i battenti a fine mese. Ma il respiro è ampio: la selezione di scatti volerà fino a Rio de Janeiro durante le Paralimpiadi (7-18 settembre), in una ideale continuazione di azioni, luoghi, traguardi e significati. Poi farà tappa a Roma per promuovere la candidatura della Città ad ospitare i Giochi Estivi del 2024.
Emozioni, talento senza barriere, pari opportunità per tutti, diritto di scelta attraverso lo sport, valori di integrazione e messaggi di civiltà: in mostra a Torino, non solo le grandi ambizioni di sportivi disabili, ma anche quelle, sconfinate, degli ideatori della rassegna.
EMOTIONS! Semplicemente atleti
ADPLOG 10 marzo – 30 aprile 2016
Torino – Via Piero Gobetti 10
ORARI MOSTRA:
lun-ven dalle 10 alle 14
sab-dom dalle 11 alle 19
mart chiuso
COSTO DEL BIGLIETTO
Ingresso: biglietto intero 5,00 €
ridotto 3,00€
gratuito disabili con accompagnatore, under 13, over 60
Riduzioni: abbonamento TorinoMusei, giornalisti, insegnanti, studenti fino a 26anni, tessera del tifoso
Gruppi e scuole su prenotazione