Fase 3. Pesaro, il Sindaco Matteo Ricci: “Siamo ad un bivio tra speranza e paura, rinascita e rancore sociale”

Pesaro al lavoro per uscire dall’incubo dell’emergenza Coronavirus. Segnata da tre mesi che hanno decimato la generazione degli anziani e triplicato la mortalità, la città sulla costa adriatica delle Marche spera, ora, in una fase di rinascita, che partirà simbolicamente il 15 giugno con il primo spettacolo in Italia dopo il lockdown, Radio Clandestina di Ascanio Celestini. Terzo appuntamento del magazine L’Eurispes dedicato alla sfida dei primi cittadini contro l’emergenza. La rubrica ha come obiettivo quello di capire quali sono le difficoltà che i sindaci dei Comuni italiani devono affrontare e come stiano cercando di tutelare e promuovere il loro territorio.

Sindaco Matteo Ricci, come sta la sua città?
Purtroppo, il nostro territorio è stato tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus. Ora i dati stanno migliorando, abbiamo avuto una serie di giorni a “contagio zero” e speriamo che il trend prosegua. Tuttavia, dobbiamo continuare ad avere un atteggiamento di grande prudenza e cautela. Seguire le regole, dal distanziamento sociale alle mascherine: la responsabilità dei comportamenti individuali sarà fondamentale.

Il mese di marzo rimarrà tristemente nella storia della città: rispetto allo stesso mese del 2019, si è registrato un forte aumento della mortalità. E nella classifica italiana delle tragedie Pesaro è risultata al terzo posto tra i capoluoghi di provincia dietro Bergamo (+294,1%, da 101 a 398 morti) e Piacenza +272% (da 75 a 279 morti). Qual è stato il momento più difficile? E qual è l’immagine che non dimenticherà mai?
La città ha registrato una mortalità storica: più che triplicata nel mese di marzo e più che raddoppiata nel mese di aprile. Una pagina contrassegnata da atroce sofferenza. Specie dei familiari, che non hanno neanche potuto salutare i loro cari, né piangerli ufficialmente con il funerale. È questo il momento più doloroso per un sindaco. Pesaro non si dimenticherà delle vittime: abbiamo deciso di intitolare a loro e agli eroi del nostro ospedale un monumento in città. Lo faremo appena sarà consentito.

Dal punto di vista della tenuta sociale ed economica, qual è la situazione?
Naturalmente c’è preoccupazione, specialmente per i prossimi mesi. È importante che le risorse stanziate dal Governo arrivino velocemente nelle tasche dei cittadini e delle imprese. Abbiamo costituito un tavolo anticrisi con le categorie e tutti i soggetti interessati. L’obiettivo è verificare, quotidianamente, l’impatto e la ricaduta delle misure nazionali sull’economia del territorio. Ma anche cogliere tutte le opportunità possibili, in termini di fondi, dal livello regionale e comunitario. Oltre ad unire le forze a livello locale. Tutto quello che si può fare, lo metteremo in campo.

Le risorse finora stanziate dal Governo per i Comuni sono sufficienti? Esiste il rischio che, senza entrate sufficienti, i Comuni non saranno in grado, nei prossimi mesi, di erogare servizi essenziali per i cittadini, come la raccolta dei rifiuti, il trasporto pubblico, i servizi sociali che, in alcuni casi, oggi sono addirittura più necessari?
I Comuni hanno subìto una diminuzione delle entrate esattamente come le famiglie e le imprese. Questo rischia di avere ripercussioni sui bilanci. Non ci sono più le entrate stabili del passato: voci importanti come tassa di soggiorno, rette di asili e nidi, occupazione di suolo pubblico, oneri, parcheggi a pagamento. Con uno sforzo importante il Governo ha destinato tre miliardi ai Comuni e 500 milioni alle Province e Città metropolitane. Ma come sindaci abbiamo chiesto un’ulteriore verifica, che sarà nel mese di luglio. È importante che in questi giorni il Premier Conte abbia promesso nuove risorse ai Comuni per garantire i servizi e la coesione sociale. È il frutto di un lavoro di squadra fatto dai sindaci, guidati in questo dal Presidente dell’Anci, Antonio Decaro. C’è un rapporto di fiducia tra Governo e primi cittadini.

È stato appena presentato il suo nuovo libro Vincere l’odio. Prima e dopo il coronavirus, edito da All Around, con la prefazione della senatrice a vita, Liliana Segre. A quale “odio” si riferisce”? Che cosa è cambiato dopo la pandemia?
Ho cominciato a lavorarci lo scorso dicembre, dopo la manifestazione a Milano con i 600 sindaci a sostegno della senatrice a vita. La spinta si è rafforzata soprattutto grazie a Liliana, che mi ha concesso lo straordinario dono della sua prefazione. Il volume ripercorre le battaglie contro l’odio portate avanti come amministratore: la lotta contro il razzismo e l’intolleranza. Poi è arrivata l’emergenza Coronavirus. Con la filosofa Lucrezia Ercoli ci interroghiamo sul tipo di società che verrà dopo il Covid. Questa fase ha cambiato il nostro modo di vivere e ha rimesso in fila la scala di valori. Nel volume è riportata la frase di Francesco Guccini: “Dopo la guerra c’era una voglia di ballare che faceva luce”. Spero che questo sarà lo scenario. Ma potrebbe anche essere, invece, che la rabbia sociale porti a mesi di nuove divisioni. Vedo i rischi di una frammentazione ulteriore della società e sono preoccupato per l’autunno. I prossimi mesi saranno un bivio tra speranza o paura, chiusura o apertura, voglia di rinascere o un’altra stagione di rancore sociale.

Parliamo della ripartenza e dell’estate: Pesaro ha sette chilometri di spiaggia tra litorale attrezzato e libero, più di 100 strutture di accoglienza turistica, alcune aperte tutto l’anno, tra alberghi al mare, in centro e in collina, agriturismi, campeggi e appartamenti, per un totale di quasi 11.000 posti letto. E da alcuni anni, Pesaro, per il lungo tratto di spiaggia da levante a ponente, ottiene il prestigioso riconoscimento della bandiera blu. Che estate sarà? Cosa pensa dei protocolli messi a punto dalla Regione Marche? Le misure da rispettare consentiranno agli imprenditori balneari di lavorare e ai cittadini di godersi il mare?
”Pesaro spazio sicuro” è il modello sul quale siamo al lavoro per la Fase 3. Perché le persone dovranno stare sparse anche quest’estate. E allora stiamo cercando di riorganizzare la città su questo concetto. Che deve essere applicato a tutto: dalla pedonalizzazione delle aree agli eventi. E ovviamente anche al mare. Sono convinto che i protocolli per gli stabilimenti balneari saranno applicati al meglio. La Regione ha fatto un ottimo lavoro, concertandoli con i bagnini. Allo stesso tempo, quest’estate vogliamo salvaguardare e valorizzare la spiaggia libera. Da subito ci siamo detti contrari a concedere concessioni sulla spiaggia libera ai bagnini confinanti. Sarebbero nate discriminazioni. Ci siamo comunque posti il problema di offrire servizi base a chi già ci andava prima dell’irrompere del virus. Dando un’opportunità di spostamento alle persone che abitualmente frequentano gli stabilimenti. E che magari, quest’anno, non troveranno spazio o non vorranno andarci per stare più larghi. Così attrezzeremo cinque tratti con servizi base in alcune piazzole già cementate, senza intaccare la spiaggia libera, che resterà tale. Servizi come bagni e docce gratuiti: chi li gestirà dovrà anche garantire la pulizia della spiaggia e controlli anti-assembramento.

Quali sono le previsioni sui flussi turistici?
Saranno basati sul mercato interno, molto difficilmente sull’estero. Un esempio: nella mia città abbiamo deciso di riconfermare in modo riadattato il Rossini Opera Festival, che all’80% ha un pubblico di stranieri. Ma difficilmente quest’anno arriveranno persone dal Giappone o dalla Corea. Stiamo quindi cercando anche noi di riorganizzare gli eventi mirando al turismo italiano. Valorizzando anche lo spazio: parchi, spiaggia libera, aree pedonali, mobilità sostenibile.

Il primo spettacolo teatrale in Italia dopo il lockdown si svolgerà a Pesaro a partire dalla mezzanotte del 15 giugno e vedrà sul palcoscenico Ascanio Celestini che si esibirà con il suo cavallo di battaglia Radio Clandestina. Che valore ha questo evento per la sua città?
Ringraziamo Ascanio Celestini per questo regalo alla città. Il valore dell’appuntamento è grande perché segna evidentemente una ripartenza simbolica importante, anche se graduale. In questi anni abbiamo puntato molto sulla cultura, siamo “città della musica” e nei mesi di lockdown abbiamo sofferto più di altri. Anche gli artisti, in generale, hanno risentito della crisi: alcuni di loro non hanno alcun tipo di sostegno. Speriamo di recuperare una parte dell’estate e rimettere in moto attività con situazioni contingentate e meccanismi di sicurezza. Dovremo ricostruire e rinascere: avremo bisogno anche della creatività degli artisti. In questo senso, lo spettacolo di Ascanio Celestini è un grande segnale di vicinanza a questo mondo. Ovviamente, per l’occasione il teatro Sperimentale sarà riorganizzato nella massima sicurezza.

Pesaro può vantare un primato sanitario: proprio in questi giorni sono partiti all’interno del Polo Trasfusionale dell’ospedale Marche Nord, i prelievi di plasma iperimmune per la cura dei pazienti affetti dal Covid-19. La terapia con il plasma, ricco degli anticorpi sviluppati da una persona guarita, è infatti una delle strade che si stanno percorrendo per una possibile guarigione dal virus. Come sta andando?
L’ospedale Marche Nord, scelto come punto di riferimento, è stato il primo in Regione a partire con questa sperimentazione. Sicuramente è anche un riconoscimento alla autentica professionalità dei nostri medici e infermieri, che nell’emergenza hanno fatto un lavoro straordinario. In questi mesi abbiamo riscoperto il valore della sanità pubblica.

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