Il 25 aprile “svetta” sulle polemiche. Salvini e la “liberazione dalla mafia”

Le polemiche sul 25 aprile e la scelta di Salvini di “non celebrare” la festa per occuparsi della «della liberazione dell’Italia dalla mafia» a Corleone; indignazione e critiche per gli striscioni di Piazzale Loreto e il braccio di ferro nella maggioranza sul Salva Roma. Questi, sul fronte politico nazionale, sono stati i principali temi mediatici della settimana dal 22 al 26 aprile, analizzati dall’Osservatorio tg dell’Eurispes. Sul versante internazionale, grande attenzione alla Pasqua di sangue nello Sri Lanka, mentre la guerra in Libia si perde nel polverone.

Le celebrazioni del 25 aprile, che giovedì hanno fatto bella mostra nelle aperture di 6 delle 7 testate generaliste (copertina per Tg5), più che negli scorsi anni, hanno contato nell’agenda dell’informazione. La ricorrenza della liberazione dal nazi-fascismo e il 74° anniversario dell’insurrezione nazionale sono stati, infatti, al centro del dibattito politico anche nei giorni precedenti, con la decisione del Vicepremier Salvini di “non celebrare” la festa, per occuparsi «della liberazione dell’Italia dalla mafia» a Corleone (7 titoli), scatenando aspre critiche sia da parte del Ministro Di Maio che dal leader Pd Zingaretti. Più incisive di questi scambi sono state le parole del Presidente Mattarella, che nel ricordare quanto questa data significhi in termini di un riscatto civile e morale per tutto il Paese, ha messo in guardia contro la tentazione di barattare la “libertà” di un popolo in cambio di una “promessa di ordine”: dichiarazioni riprese da tutti, ed a cui lo stesso Tg2 ha dedicato una riflessione, ribadendo che il 25 aprile «è una festa di tutti».
A contribuire al risalto delle celebrazioni sono state, tuttavia, anche le clamorose manifestazioni di chiara apologia di fascismo, avvenute mercoledì a Milano (titoli per Tg3 e Tg La7) e giovedì a Roma. Particolarmente severo il giudizio di Enrico Mentana, che in entrambe le occasioni – lo striscione sbandierato da un gruppo di ultras a Piazzale Loreto e la manifestazione di Forza Nuova davanti al tribunale di Roma – si domanda, retoricamente, «se ciò sia legale», osservando quanto questo genere di condotta costituisca non solo “un’offesa” alla storia del nostro Paese, ma anche una vera e propria “minaccia” alla nostra sicurezza. «Azioni di cui qualcuno dovrà essere chiamato a rispondere», ha concluso il Direttore.

Sul Salva Roma ancora braccio di ferro della maggioranza. Conte preannuncia l’intervento su Siri
Molto presenti, come ogni settimana, le tensioni all’interno della maggioranza. Il Consiglio dei ministri di martedì, disertato da una larga parte dei Cinque Stelle, fa parlare i Tg di mercoledì di “notte di rissa”, “scontro senza fine” e “surreale incontro”. Tra martedì e mercoledì, 11 aperture sono state dedicate allo scontro sul decreto “Salva Roma” e a quello sul Sottosegretario Siri.
Ancora una volta, Tg5 sottolinea più di altri i fronti di crisi aperti nella maggioranza, dedicandovi il primo titolo sia lunedì sia il giorno della Liberazione. Il Tg di Mimum propone anche questa settimana il giudizio di alcuni commentatori della carta stampata sull’esito del Cmd. Per Sallusti del Giornale, martedì è andato in scena uno spettacolo «degno della Repubblica di Salò», mentre Cerasa del Foglio parla di un «match di pugilato» destinato a concludersi alle europee; per Verderami del Corriere, la resa dei conti per l’esecutivo arriverà invece a settembre, quando «bisognerà fare i conti con i conti del Paese».
Tutte le testate registrano, mercoledì, la rivendicazione del premier Conte che, quasi a reclamare la quiete, assicura che sarà lui ad avere la parola finale sul caso Siri, riaffermando venerdì la stessa linea durante la trasferta cinese (titoli per tutti).

La Pasqua di Sangue in Sri Lanka reclama attenzione. La guerra in Libia persa nel “polverone” delle notizie. Tg La7 chiede chiarimenti sulla linea dell’Italia
La concatenazione di attacchi terroristi in Sri Lanka, con il suo atroce bilancio di 253 morti, si impone domenica di Pasqua e lunedì nelle aperture delle edizioni, ottenendo nel corso della settimana 17 titoli. Nell’analizzare le conseguenze di un’operazione massiccia rivendicata dall’Isis (secondo Mentana la più sanguinosa strage perpetrata da questo gruppo), l’intero sistema dell’informazione dimostra di “stare sul pezzo”. Particolare l’attenzione dal Tg2, che in settimana ha proposto numerosi titoli e servizi. Tra i diversi ed interessanti approfondimenti, che indagano, lunedì, sia le aggressioni alle comunità cristiane nel mondo, sia il clima di sospetto e preoccupazione che si respira tuttora nelle comunità colpite dello Sri Lanka, ci è dispiaciuto trovare gli echi della lettura del “noi cristiani” e del “loro musulmani”, che sono giunti a riprendere le stolte critiche mosse in America ai post di Barack Obama e Hillary Clinton (titolo lunedì) , accusati di non aver parlato di “attacco contro cristiani”.
La limitata tradizione di attenzione alle vicende internazionali si fa sentire nelle coperture dal fronte libico, che tra lunedì e giovedì quasi svaniscono dalle scalette, salvo per Tg3 e Tg1. La testata di Giuseppe Carboni martedì propone un’intervista al Presidente Al Sarraj, grato per il sostegno dell’Italia. Maggiori attenzioni si registrano venerdì (titoli per Tg3 e Tg La7, servizi per i Tg delle 20 e Studio Aperto). Mentana presenta al meglio le evoluzioni sullo scacchiere internazionale, che vedrebbe Haftar sostenuto ormai anche dagli Stati Uniti, ed il premier Conte intento a cercare alleati internazionali per forzare una risoluzione pacifica. Proprio a Conte, Mentana si rivolge, chiedendo chiarimenti sulla linea dell’Italia che, se fino a giovedì ci vedeva in aperto appoggio al governo di Tripoli, venerdì ci trova «né per l’una né per l’altra parte».
Sempre venerdì, l’imminente voto spagnolo attira l’interesse di Tg La7 e Tg5, con la testata di Mimun che propone un interessante approfondimento che evidenzia le paure di Sanchez per l’affermazione del movimento ultra nazionalista Vox, che i sondaggi vedono in forte crescita. Sempre Tg5 e Tg La7 riprendono giovedì il discorso del Presidente Macron che annuncia misure a sostegno dei ceti più deboli.

Sui Tg Mediaset la consueta abbuffata di cronaca. Migranti e lavoratori: abbagliati dalla politica, quasi dimenticati dalla cronaca
Molti spazi alla cronaca nera anche questa settimana, con i Tg Mediaset che rilanciano in più edizioni la sconcertante vicenda della morte del piccolo Gabriel, apparentemente ucciso dalla madre. La morte di un 66enne afflitto da disagio mentale, dovuta probabilmente alle sevizie di un gruppo di ragazzi, per la maggior parte minorenni, figura venerdì nei titoli per tutti.
Il rogo di Borgo Mezzanone, costato venerdì la vita al migrante gambiano Samaro Saho, permette anche a Studio Aperto di rilanciare un intervento di Salvini che s’impegna a chiudere entro breve questi campi. Tg2, che mercoledì aveva segnalato i successi del Governo nel contrasto all’immigrazione (-93% negli arrivi rispetto al 2018), chiarendo peraltro il “numero degli irregolari” (dati usati dai pentastellati per criticare l’operato del Viminale) ripropone la notizia senza particolare attenzione, forse a dimostrazione che il controllo del fenomeno migratorio sul territorio non è, almeno per questa settimana, al primo posto dell’agenda di Governo. Solo Tg1 e Tg3 riprendono, sempre venerdì, la nuova sentenza della Cassazione che potrebbe invece incidere fortemente contro la stretta nella concessione dei permessi decisa dal decreto Sicurezza.

Mattarella “spunta” il decreto Sicurezza. Sangiuliano, nuovo “dragamine” dell’editore di riferimento

La promulgazione, questo venerdì, della legge sulla legittima difesa figura su tutte le testate (apertura per i Tg Rai), nonostante i Mediaset minori non vi diano particolare peso. A pesare sono però le criticità espresse dal Presidente Mattarella, che riaffermano il primato dello Stato nel garantire la sicurezza dei suoi cittadini, e della Magistratura nell’accertare “obiettivamente” lo stato di turbamento degli eventuali sparatori.
Sempre in tema di armi, Tg2 è tornato mercoledì sulle polemiche sorte attorno alla foto, postata martedì dallo spin doctor di Matteo Salvini, Luca Morisi, che ritraeva il Ministro dell’Interno mentre esaminava un mitra, con un testo “demenziale” che allude alla capacità di “difendersi” dei leghisti. In molti criticano, e i Tg riprendono, ma la testata diretta da Sangiuliano non rinuncia ad un goffo tentativo di togliere le castagne dal fuoco al suo “editore di riferimento”, mostrando una carrellata di foto dei più diversi personaggi politici che hanno impugnato armi da fuoco, senza che per questa azione si sia gridato, a suo tempo, allo scandalo. Ovviamente Tg2 si guarda bene dal commentare il testo che accompagna la foto “incriminata”: potenza dell’ossequio!

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