Riconoscere e superare le proprie fobie, affrontare gli incubi interiori, trasformare le paure in una risorsa. È il messaggio, chiaro e diretto, che trasmette, in poco più di due minuti, il cortometraggio di video animazione vincitore del Primo Festival Internazionale dell’Animazione Educativa School in Motion, Fears realizzato da Nata Metlukh.
Ideata e organizzata dal Prof. Antonello Capra, biologo e docente di matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado, l’iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per le scuole e promossa dal Miur e dal Mibac, nasce dall’esigenza di ottenere risorse educative di natura animata da utilizzare all’interno dell’insegnamento, facendo interfacciare animatori professionisti e creativi con i docenti e con il mondo dell’istruzione.
Spiega il Prof. Capra: «Durante il mio percorso professionale di docenza, nel tentativo di migliorare la didattica, mi sono soffermato sull’importanza dell’animazione in àmbito educativo. È servito guardarmi intorno e notare come le odierne tecnologie, così avanzate, vengano normalmente utilizzate in ambito televisivo, nel marketing, nella documentaristica ma, soprattutto in Italia, non siano ancora entrate a pieno titolo nelle scuole.
Un’animazione progettata secondo i princìpi della didattica multimediale può risultare un presidio molto efficace per l’apprendimento scolastico. Le animazioni possono mediare emozioni e stati d’animo, essere strumenti di inclusione per bisogni educativi speciali».
Il progetto parte dal presupposto che il cartoon sia una forma d’arte che permette ai bambini di interpretare la realtà in modo divertente e intuitivo, aumentare l’interesse nei confronti di argomenti e contenuti didattici, educare grazie ad un linguaggio universalmente comprensibile come quello delle immagini.
Alla giornata conclusiva, che si è svolta al Maxxi, sono intervenuti anche il Vicepresidente del Parlamento Europeo, Fabio Massimo Castaldo e il Vice Ministro del Miur, Lorenzo Fioramonti.
«I ragazzi apprendono in maniera sempre più complementare e diversificata e anche la scuola deve iniziare ad abbracciare le nuove tecnologie, in particolare la multimedialità. La formazione si deve modificare, la didattica si deve ampliare», ha detto il Vice Ministro. «Naturalmente ci vogliono più risorse e, soprattutto, la disponibilità a collaborare tra mondi diversi: la scuola, le grandi aziende della creatività, l’intera economia della cultura; il ruolo del Ministero e della politica è garantire finanziamenti per attività creative e creare le norme e le condizioni che permettano alle scuole di collaborare con altri enti e uscire dal seminato, attraverso l’innovazione».