Il problema della “grande correzione” dell’attuale modello di sviluppo liberista, che è oggetto da tempo di un approfondito confronto internazionale a causa degli squilibri che ha prodotto e continua a produrre, è emerso anche in Russia con il recente “Forum Internazionale Economico-Sociale in memoriam dell’Accademico Giores Alferov”, svolto a Mosca lo scorso 12 aprile 2019. Una iniziativa importante, molto partecipata, che ha raccolto esponenti scientifici, esperti ed operatori impegnati nella definizione di proposte e ricerca di soluzioni più adatte a garantire un progresso realmente equilibrato e giusto, secondo quei princìpi della sostenibilità dello sviluppo che si sono affermati a livello internazionale negli impegni dell’Agenda 2030 approvata dalle Nazioni Unite e, quindi, da tutti gli Stati membri, comprese la Russia e l’Italia.
Una possibile lettura politica del Forum di Mosca fa emergere un processo di formazione, nel mondo accademico russo, di due schieramenti contrapposti, al limite di quella che potremmo definire come una spaccatura ideologica, tra gli esponenti di ispirazione liberista, che si sono riuniti lo scorso gennaio nel “Gaidarovskij Forum” ‒ il Forum Economico Internazionale organizzato presso l’Accademia Presidenziale di Economia Nazionale e Pubblica Amministrazione (RANEPA) ‒ e il Forum alternativo dello scorso aprile, che ha radunato soprattutto esponenti con orientamenti politici di sinistra, sia marxista che socialdemocratica, ed anche esponenti di ispirazione cristiana.
La decisione del Forum Economico e Sociale G. Alferov, svolto a Mosca il 12 aprile 2019, è stata presa il 5 marzo 2019 dai rappresentanti di 13 organizzazioni e movimenti. Il Comitato organizzatore è composto dal presidente Iurij Boldirev, noto economista, politico e giornalista, e dai seguenti membri: l’accademico Boris Kascin, dirigente del Movimento per il Rinascimento della Scienza Nazionale; Valentin Katassonov, presidente della Società Economica Russa (associazione di ispirazione cristiana, n.d.r.); Ivan Bratisczev, dirigente del sindacato Scienziati Russi dello Schieramento Socialista; generale Leonid Ivasciov, presidente dell’ Accademia Problemi Geopolitici; Micail Abramov, direttore del Centro Analitico e Sperimentale “La modernizzazione”; Anatoli Mironov, presidente del Comitato di coordinamento delle associazioni “La scienza”; Vladimir Filin, coordinatore del Comitato permanente delle Forze Patriotiche di Russia ed altri esponenti del mondo accademico e della società civile.
L’evento, che è stato intitolato alla memoria di un fisico di fama mondiale, il premio Nobel Giores Alferov, ha ripreso con una formula diversa e aggiornata gli incontri internazionali già promossi negli anni passati di analoghi Forum dedicati, appunto, ai problemi della sostenibilità dello sviluppo, ai quali aveva partecipato anche l’Eurispes con specifici contributi, frutto delle sue analisi economiche e sociali.
Degno di nota è il fatto che l’invito all’Eurispes era pervenuto dal prof. Ruslan Grinberg, con il quale tre anni fa l’Istituto ha organizzato a Roma in collaborazione con la Uil nazionale una significativa conferenza sul tema della necessità di un rilancio del ruolo dello Stato nell’economia. In quella occasione il prof. Grinberg, insieme al collega prof. Alexander Rubinstein, ebbe modo di illustrare delle tesi risultate col tempo di grande attualità e rilievo per affrontare i maggiori squilibri che si registrano nelle dinamiche dello sviluppo, in Russia come in Italia, e più in generale nella società contemporanea.
Il carattere aperto e trasparente, garantito al confronto dal Forum Economico e Sociale di Mosca, ha indotto l’Eurispes a confermare pubblicamente la propria disponibilità a contribuire alla ricerca di soluzioni adeguate, tenendo conto che gli esponenti scientifici di entrambi i paesi, Russia e Italia, possono far riferimento, per la definzione di nuove proposte di crescita e progresso equilibrato, alle piattaforme comuni internazionali approvate da entrambi gli Stati ed ai relativi impegni assunti negli organismi internazionali, come le Nazioni Unite, e nei vertici informali, come il G20. La disponibilità dell’Eurispes è stata correttamente presentata come «un contributo al rafforzamento della cooperazione scientifica e culturale tra la Russia e l’Italia».
Il Forum di Mosca ha concentrato le proprie proposte, definite “alternative” a quelle del mondo liberista, facendo riferimento ai maggiori punti di crisi dell’attuale sistema russo, individuate in particolare nei seguenti àmbiti: quello economico, che registra un progressivo indebolimento del sistema produttivo industriale, e quello sociale, dove si registrano una progressiva riduzione delle protezioni e tutele pubbliche per i gruppi sociali più deboli ed una crescente divaricazione nella distribuzione della ricchezza prodotta nel paese tra ricchi e poveri, ovviamente a vantaggio dei primi; un processo che rende meno giusta la società e indebolisce la coesione del sistema.
L’introduzione da parte dello Stato di una diversa modalità di gestione delle risorse strategiche, come il petrolio e il gas, e, su un altro fronte, l’avviamento di un diverso sistema fiscale progressivo e incentivante, sono proposti come alcuni tra i principali interventi prioritari e urgenti, insieme a quello, fondamentale, della lotta alla corruzione. Si tratta di un insieme di analisi e proposte che, per quanto maturate ed organizzate con riferimento alla specifica realtà russa, trovano riferimenti ed analogie anche, ad esempio, nei nostri paesi membri dell’Unione europea; basta osservare, per tutti, il problema acuto della forbice nella distribuzione della richezza tra i ristretti gruppi sociali sempre più ricchi e quelli sempre più ampi delle persone che vivono in povertà o a rischio di povertà.