Il Piano Sanità del ministro Grillo: più fondi e meno liste d’attesa

È venuto il momento di aumentare gli investimenti nella sanità. Giulia Grillo, ministro della Salute, lo ha sottolineato chiaramente nelle sue linee programmatiche illustrate davanti alle Commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato. Diversi Paesi europei, e Francia e Germania fra questi, lo hanno già fatto. L’Italia invece, come attesta la Corte dei conti, negli anni fra il 2009 e il 2016 ha ridotto di circa tre decimi di punto le risorse che alla sanità sono destinate. Occorre “invertire la tendenza” e rifinanziare il Servizio sanitario nazionale, che proprio nel 2018 compie quarant’anni di vita. Bisogna spendere anche in interventi di edilizia sanitaria, il cui fabbisogno ammonta a 32 miliardi di euro.
Come fare? «Ci vorrà del tempo, nessuno ha la bacchetta magica – ha sottolineato il ministro – ma l’intento dell’Esecutivo è tracciato». Giulia Grillo vuole raggiungere l’obiettivo anche attraverso un’efficace lotta agli sprechi e alle inefficienze, dando spazio alla centralizzazione degli acquisti, e allargando la collaborazione fra le Centrali d’acquisto regionali e la Consip.
Il ministro aveva esordito ricordando come, anche nella salute, sia centrale la questione meridionale. Ci sono oltre 5 milioni di italiani che vivono in uno stato di povertà assoluta, come ha fatto sapere l’Istat, e questi ultimi si concentrano nelle Regioni del Sud: «Con il rischio, che tante volte diviene realtà, di avere, da una parte, una sanità dei poveri, dall’altra, una dei ricchi» ha aggiunto, visto e considerato che tali e tante sono le difformità fra una Regione e l’altra, le quali andrebbero invece ridotte.

Liste d’attesa

Sarebbe necessario poi aggiornare anche il Piano nazionale sulle liste d’attesa, visto che è fermo al triennio 2010-2012. S Per le prenotazioni, inoltre, sono fortemente sottoutilizzati i processi informatici, dato che molto spesso queste si effettuano per via cartacea «creando i presupposti ed i rischi di forti distorsioni». Anche qui la tendenza andrebbe invertita. Il ministro vuole creare poi un filo diretto con i cittadini, in particolare con i più deboli, affinché tutti possano conoscere i loro diritti. Ma questi, «non sono temi che si risolvono a colpi di decreti».

I vaccini

Il ministro, che ha incontrato tutti gli assessori regionali, ha affrontato poi il tema cruciale dei vaccini. Ed ha precisato: «Pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare, che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale».
Per questa ragione la maggioranza sta preparando un disegno di legge parlamentare che supererà la legge Lorenzin, «nata, peraltro, come decreto legge ed approvata in fretta e furia». Il ministro sta lavorando all’Anagrafe nazionale dei vaccini ed ha insediato un tavolo di esperti indipendenti «per affrontare il fenomeno della diffidenza e del dissenso vaccinale», secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Trasparenza

Un altro obiettivo del programma Grillo, oltre all’aumento delle risorse per la sanità, la frattura Nord-Sud da colmare, le liste d’attesa da ridurre, l’approfondimento della questione vaccini, è l’aumento della trasparenza. «Nelle linee programmatiche del ministro Lorenzin si faceva riferimento ad un portale dedicato ad ospitare, anche in lingua inglese, tutte le informazioni relative ai nostri servizi sanitari, agli ospedali e alle strutture di eccellenza presenti sul territorio nazionale – ha ricordato il ministro –, sono trascorsi cinque anni invano, ed oggi, con gli uffici competenti del ministero, stiamo cercando di capire a che punto è il progetto, quanto è costato finora e quanto costerà». Trasparenza anche nella scelta dei direttori generali, che, invece, viene effettuata spesso attraverso ingerenze politiche. Necessaria poi una riforma della Formazione medica post laurea, e, in generale, di criteri di valutazione che siano più omogenei e trasparenti.
Il ministro della Salute ha parlato, infine, anche delle aggressioni al personale sanitario negli ospedali, un fenomeno purtroppo crescente, che sarà oggetto di un disegno di legge, ed ha annunciato gli Stati generali per il benessere equo e sostenibile, da realizzare con il supporto delle Regioni, oltre che di chiunque abbia interessi nel mondo della sanità e dei cittadini stessi. La preparazione inizierà a settembre e l’obiettivo sarà la creazione di un documento di programma snello e contenente precise scadenze temporali, entro le quali realizzare i diversi step.

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