21 Luglio 1969 Quel giorno sulla Luna. La conquista dello spazio cinquant’anni dopo è il titolo del libro scritto a quattro mani da Luca Liguori e Giancarlo Mazzucca per Minerva Edizioni, pubblicato nel luglio di quest’anno. Il titolo lascia sicuramente poco spazio all’immaginazione, facendo immediatamente intuire di cosa si stia parlando; tuttavia, un’impronta nuova e del tutto originale viene impressa dai due autori grazie al personale punto di vista dal quale ci raccontano gli eventi, dando nuova linfa ad un tema ampiamente raccontato.
Gli anni Sessanta resteranno per sempre nella memoria collettiva come anni densi di storia e, in questa storia, l’allunaggio fu uno degli eventi cruciali. Nella lotta tra Stati Uniti e Urss la bandiera che sarebbe stata piantata sul freddo suolo lunare non era un elemento accessorio, bensì la manifestazione della propria superiorità sul nemico, o di una grande rivincita sull’Occidente. Che dietro alla conquista della Luna si celino motivazioni politiche, economiche e di supremazia internazionale è noto, per questo Giancarlo Mazzucca decide di rivivere – a cinquant’anni dall’allunaggio – quel fatidico giorno per l’umanità attraverso la sua diretta esperienza, con un racconto che ci avvicina a quello che era il clima, lo stato d’animo e la routine quotidiana a pochi giorni dal lancio.
Una parte della ricostruzione è affidata ad un altro protagonista italiano di quei giorni, Luca Liguori, che insieme con Enrico Ameri raccontò lo sbarco per Radio Rai. Quei frenetici giorni dell’allunaggio monopolizzarono i ricordi dei giovani del tempo, mostrando le prime e sensazionali immagini della terra vista dal nostro satellite, cosa che mai si sarebbe potuta immaginare se non in un film fantascientifico. Ripercorso in tutte le sue fasi, l’allunaggio viene spiegato e raccontato minuto per minuto, con particolare attenzione a quegli aneddoti che i più ignorano. Fra questi di particolare effetto è il racconto di una grigliata organizzata nella villetta di Huston di Armstrong tre anni dopo la celebre impresa e, durante la quale, si manifestò tutto lo smarrimento post-allunaggio dell’eroe nazionale. Come in trance, fermo innanzi al barbecue, Neil stava bruciando salsicce e bistecche, la cena dei suoi ospiti. Incuriosito dalla moglie che continuava a chiamarlo, Liguori racconta di un Armstrong assente, fermo a contemplare la luna piena che splendeva.
Viene fatta luce anche sul ruolo svolto da una donna come Margaret Hamilton, dandole tutto il rilievo che merita – se non ci fosse stata lei a gestire quei minuti cruciali la missione sarebbe andata in ben altro modo. Luca Liguori ci racconta di un’intima confessione che la Hamilton gli fece in quei giorni: in America esisteva un’attrice (degli anni Trenta) che aveva il suo stesso nome e cognome, e che – neanche a farlo apposta – aveva girato un film dal titolo Nel mondo della Luna. Per la grande informatica, affascinata dalla straordinaria coincidenza, questo non poteva che essere un segno del contributo che avrebbe dovuto dare con il suo lavoro alla missione lunare, come spiegò all’autore.
Il libro si articola in una serie di capitoli che trattano svariati argomenti come il contesto storico e culturale, i principali protagonisti che portarono al lancio dell’Apollo 11, storie di astronauti e interviste.
Fra verità e pettegolezzi – il tutto vissuto in maniera diretta e personale – uno dei temi più discussi e delicati, vale a dire la teoria del complotto, viene ricostruito per quello che è: una messa in scena filmata a Londra, negli studi cinematografici della Metro Goldwyn Meyer, per volontà dell’allora presidente Richard Nixon. Pochi mesi prima, l’uscita nelle sale cinematografiche di 2001 Odissea nello Spazio aveva fatto di Kubrick il maestro indiscusso del genere di fantascienza. Assegnare a quest’ultimo la regia del cortometraggio era una scelta obbligata, e quando la notizia trapelò (anni dopo) tutti i complottisti furono portati a pensare che il film non fu altro che una prova, su scala molto più ampia, di ciò che era stato realizzato a Londra nel segreto più assoluto. Tuttavia, molteplici prove a favore della smentita del falso lunare vengono annoverate per cancellare qualsiasi dubbio, a cominciare dalle foto scattate dagli astronauti per finire con le numerose attrezzature spaziali abbandonate sul suolo lunare.
Il libro si conclude con uno sguardo proiettato al futuro: archiviata la conquista della Luna, il prossimo passo è una passeggiata su Marte. Nell’era in cui le tecnologie sono in continuo sviluppo, il finale del libro è aperto e assolutamente ottimistico: la conquista dell’Apollo 11 ha rappresentato il superamento dei limiti umani, dimostrando che l’uomo è potenzialmente ad un passo dalla conquista di altri pianeti.