La “guerra civile” in Libia e quella diplomatica tra Roma e Parigi in cima al primetime

La “guerra civile” in Libia e quella diplomatica tra Roma e Parigi approdano nel primetime, in compagnia della “crescita azzerata”. Risalgono la “nera” e la cronaca giudiziaria. In particolare, colpisce la “vicenda Cucchi”, con la verità emersa dopo 10 anni. L’analisi dell’Osservatorio Tg dell’Eurispes della settimana dall’8 al 12 aprile.

La “guerra civile” che imperversa in Libia, sottotono nella prima parte della settimana, si impone da giovedì nelle scalette, raccogliendo in due giorni 12 titoli e 5 aperture. Coperture per tutte le testate, che spaziano dalla cronaca degli scontri, alla situazione in cui versano i cittadini di Tripoli, alle infrastrutture e agli interessi italiani nella regione. A portare il conflitto in primo piano non sono, però, i bombardamenti o la crudezza degli assalti, con il bilancio di vittime e di sfollati, ma i loro riflessi negli scambi della nostra politica, e le ulteriori tensioni tra Roma e Parigi.
A calamitare venerdì l’interesse dei Tg delle 20 è l’accusa di Salvini alla Francia di Macron di aver bloccato in sede europea la risoluzione sulla Libia, con l’obiettivo di facilitare l’avanzata di Haftar. Una lettura ripresa da diverse testate, che segnalano anche la visita di giovedì a Mosca del leader della cirenaica (nei titoli per Tg3 e Tg La7). Interessante la copertura del Tg2, che giovedì riporta le dichiarazioni del Vicepremier contro Macron, e venerdì le supporta, dedicando un lungo servizio agli interessi economici, politici e militari della Francia in molti paesi nordafricani, e richiamando la storia dei finanziamenti libici a Sarkozy. Le proteste dei cittadini di Tripoli, che hanno manifestato a sostegno di Serraj e si sono scagliati contro l’offensiva di Haftar, ma anche contro l’ingerenza della Francia, sono riprese venerdì in apertura da Tg La7, con Mentana che invita “chi di dovere” (il premier Conte) a esprimersi sulle accuse di Salvini, a fare chiarezza sulle posizioni del Presidente Macron, evitando comunque di fare anche della Libia un “campo di battaglia politica” in vista delle europee.
In questo clima d’incertezza ed attesa, l’attenzione ai migranti si riduce alla “conta dei numeri”. Lo sbarco di mercoledì viene menzionato nei titoli di Tg4, Tg La7 e Tg5, con quest’ultimo che riprende l’impegno di Salvini a rimpatriarli. La sorte dei migranti della Alan Kurdi, in mare da due settimane e da ultimo al largo di Malta, interessa solamente Tg3, che vi dedica 2 servizi. Sempre in “area immigrazione”, sintomatico che Tg2 dedichi tra giovedì e venerdì ben 2 titoli ai problemi giudiziari del sindaco di Riace, Domenico Lucano.

La crescita azzerata. Il Def preoccupa i Tg Mediaset. Tg5 parla di “crisi certificata” e di “nessuna indicazione” per uscirne. Per Tg La7 e Tg3 a passare è stata la “linea Tria”
L’attesa presentazione del Def e le valutazioni del Governo sulla crescita, reclamano tra martedì e mercoledì, le aperture di tutte le testate. Presenti i consueti schieramenti, con i Tg Mediaset che rimarcano con allarme i dati economici negativi attraverso le dichiarazioni delle opposizioni, mentre Tg1 rilancia l’impegno di Di Maio sulla “flat tax” “in salsa Cinque Stelle”, e Tg2 il “giudizio positivo” di Salvini sul Def. Tg3 e Tg La7 non si limitano a fare da megafono alle voci della politica, con Mentana che parla di “rebus” in relazione alle misure per scongiurare l’aumento dell’Iva. Tg1 e Tg2 rifiutano la lettura secondo cui il Def appena varato sarebbe espressione di una “linea Tria”, tesi al contrario avanzata sia da Tg La7 che da Tg3.
A mostrare maggiore preoccupazione verso il quadro economico è Tg5, che mercoledì esordisce con: «Il Def certifica la crisi, nessuna indicazione su flat tax e come evitare l’aumento dell’Iva», per poi richiamare l’affermazione del premier Conte sull’“anno bellissimo”, derubricata dallo stesso Primo ministro a semplice “battuta”. Sempre Tg5 giovedì dedica la copertina ai dati Istat che certificano l’invecchiamento del Paese e l’aumento della povertà.

Parte la campagna per le europee. Frizioni palesi tra gli alleati di Governo
L’avvio della campagna per le Europee si riflette nelle scalette di Tg1 e Tg2 che, se per un verso continuano di concerto a difendere l’operato dell’Esecutivo, per l’altro riportano fin dai titoli le dichiarazioni contrastanti dei Dioscuri della maggioranza. Tg La7 segnala, a partire da lunedì, l’apertura di diversi fronti da parte di Di Maio, e sottolinea come le tensioni interne alla maggioranza non aiutino le due forze nei sondaggi. Meno impegnata nello scontro politico, Tg3 resta la sola testata a proporre approfondimenti “europei”, dedicando servizi agli altri paesi dell’Unione, con il risultato di evidenziare problemi comuni ma anche forti diversità nelle soluzioni adottate.

Cucchi, la verità dopo 10 anni. L’Arma si schiera “parte civile”
La testimonianza del carabiniere Francesco Tedesco, che a 10 anni dalla morte di Stefano Cucchi confessa di aver assistito al pestaggio subìto dal giovane in caserma, spicca lunedì sulle aperture dei Tg Mediaset (copertina per Tg5) e di Tg La7, che parla di una «Giornata decisiva per riscrivere la storia recente del nostro Paese», e che ospita in studio Ilaria Cucchi. Il «muro insormontabile di paure e minacce» evocato da Tedesco indigna l’Arma dei Carabinieri, con le scuse del Comandante Nistri alla famiglia Cucchi riprese in 5 titoli.

Napoli, la “stesa” davanti alla scuola mobilita l’informazione. Politica ed inchieste, il “piatto ricco” di giovedì
L’agguato di martedì davanti ad una scuola in periferia di Napoli contro un pregiudicato 57enne e suo figlio fa il pieno di titoli, con le testate Mediaset che, nei giorni successivi, tornano sul luogo, raccogliendo interviste disarmanti in una comunità provata ma anche “abituata” alle cosiddette “stese”. Sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata buone coperture da parte di Tg3 e Tg2. Tg5 riprende nei titoli di venerdì la denuncia della famiglia dell’imprenditore antimafia Rocco Greco, mentre i Tg Mediaset minori si lasciano assorbire questa settimana dalla cronaca nera, a cui vanno 2 aperture di Studio Aperto e 3 del Tg4.

Da segnalare su Tg4 di mercoledì il “ritorno di Anna Maria Franzoni”, ovvero le foto della donna riprese dalla rivista “Diva” mentre va a fare la spesa, ed accompagnate da un “filmato d’epoca” in cui la “mamma di Cogne” professava la sua innocenza: di entrambi avremmo fatto volentieri a meno.

Le vicende giudiziarie che giovedì hanno richiamato i nomi di numerosi esponenti politici (caso Ruby Bis con Emilio Fede e Nicole Minetti, le inchieste del commercialista di Galan e la querela al senatore leghista Pillon) costituiscono un “piatto ricco” a cui ciascuna testate attinge a seconda dei suoi gusti. È il caso del Tg2, che rilancia con servizi ed un’intervista a Emilio Fede (venerdì) queste vicende “d’antan”. Il Tg di Sangiuliano è il solo ad aprire venerdì sulle inchieste nell’ambito della sanità umbra che hanno portato all’arresto di esponenti regionali del Pd (titoli per Tg3 ed i Tg delle 20).

Il menù degli esteri: la vittoria di Netanyahu, Mattarella in Giordania, la Brexit “rimandata” e l’arresto di Assange
Le elezioni in Israele, con la quinta vittoria di Netanyahu, ottengono 7 titoli e, nel complesso, buone coperture. Tg2 sottolinea fin dai titoli la soddisfazione di Trump. Minore spazio nei titoli (3) al viaggio in Giordania del Presidente della Repubblica Mattarella, che si è espresso invece per il rilancio della linea europea dei “due popoli, due Stati”.
Il nuovo capitolo della Brexit “rimandata” all’autunno incontra un interesse moderato (5 titoli). Maggiore attenzione raccoglie giovedì l’arresto di Julian Assange, preso in consegna dalla polizia inglese dopo sette anni di permanenza all’ambasciata dell’Ecuador: in scaletta per tutti giovedì (apertura per Tg1 e Tg3).

La “foto del secolo” riporta la scienza nel primetime. Tg1 riflette sul “potere delle immagini”
Le incredibili immagini, diffuse dal progetto internazionale Event Horizon, che offrono la prima testimonianza visiva dei buchi neri, spiccano nelle scalette di mercoledì, con Tg1 che vi dedica il primo servizio. Trattare di questi temi teorizzati da Einstein consente ai telegiornali di spaziare su numeri e concetti di difficile comprensione, che la fantascienza si è occupata, però, di rendere più “vicini” ad un vasto pubblico.

Sempre in tema di “potenza delle immagini”, Tg1 e Tg5 titolano entrambi sulla foto della bambina che piange perché separato dai suoi genitori sulla frontiera del Messico, vincitrice del World Press Photo di quest’anno. Il Tg di Carboni dedica proprio un servizio al potere simbolico di queste istantanee, capaci di sollecitare riflessioni ed utili strumenti di critica sociale. Ma ‒ ci permettiamo di aggiungere noi ‒ qualcuno le immagini le deve scegliere, e forse è per questo che quelle di profughi e immigrati non compaiono più di tanto.

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