L’analisi dei Tg dal 4 all’8 dicembre 2017

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10 dicembre – La settimana dell’informazione è stata marcata dalla decisione del Presidente Trump di sostenere le politiche dello stato di Israele spostando l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme, da lui riconosciuta come capitale: 23 titoli da lunedì a venerdì, di cui oltre 2/3 (14) delle aperture delle edizioni tra mercoledì e venerdì. Una decisione, quella di Trump, presa a discapito di tanti appelli internazionali, tra cui quello di Papa Francesco, e foriera di un rigurgito di scontri e proteste; una nuova intifada che ha infiammato non solo la Striscia di Gaza ed i territori occupati, dove nella serata di venerdì già si contavano una vittima ed oltre 700 feriti, ma che ha acuito diversi altri focolai di tensione nel Medio Oriente. Buone, nel complesso, le coperture di tutte le testate, con alcune che si sono distinte: è il caso del Tg5 di mercoledì, che sulle scelte di Trump interpella l’editorialista Molinari de La Stampa; anche Tg2 chiama l’analista Dario Fabbri di Limes per trattare dei possibili sviluppi sul fronte mediorientale; riproponiamo tra le analisi quella avanzata da Paolo Magri dell’ISPI, ospite giovedì al Tg3: secondo Magri, Trump avrebbe offerto questo forte sostegno ad Israele non tanto per rafforzare l’alleato o promuovere la pace in Medio Oriente, una mossa che ora rendere gli USA mediatori non più credibili, ma per dare un segnale al suo stesso elettorato per “dimostrare di sapere concretizzare ciò che promette”. A questa lettura s’accostano anche i giudizi del Tg5 di venerdì.

Sempre per gli esteri, attenzione sui Tg delle 20 e quelli Rai all’accordo sulla Brexit (11 titoli nel corso della settimana), con l’intesa raggiunta venerdì per una separazione da 45 miliardi di euro.

La politica è stata segnata dalla calendarizzazione alle camere delle ultime attività della legislatura, con la legge su biotestamento e fine vita (aperture per i Mediaset di martedì, titoli per gli altri) che viene fatta passare avanti alla discussione al Senato sullo ius soli, che molto probabilmente non potrà essere affrontata prima delle prossime elezioni. Proprio su questo punto si è registrata una rottura all’interno dello schieramento della sinistra con Pisapia che ha scelto di non riproporre la propria candidatura, sottraendo un’altra carta al Pd renziano (8 titoli, tra cui l’apertura martedì di un gongolante Tg4).

Tra le altre notizie, gli sviluppi sul fronte dell’Ilva con l’incontro di martedì tra il ministro Calenda ed il sindaco di Taranto raccolgono tre titoli giovedì e l’interesse dei Tg Rai. Sempre martedì attenzione diffusa, ma verso la fine delle edizioni, alla vendita di 8 mila ettari di terreni agricoli all’interno del progetto della Banca delle Terre, sviluppato dal ministero delle Politiche Agricole per promuovere nuove coltivazioni, soprattutto al sud.

L’intimidazione compiuta da esponenti di Forza Nuova davanti alla sede romana di Repubblica è stata ripresa da Tg di venerdì (titolo per Tg1 e Tg2), con Mentana che paragona il gesto ad uno spot pubblicitario: “E’ l’unica pubblicità che si possono fare, e si commenta da sola. Qualunque nostalgia viene dissipata da questi gesti”. Spazi ridotti giovedì (2 titoli) all’ordigno esploso senza causare feriti davanti ad un commissariato romano. La settimana è stata tuttavia segnata da diversi altri fatti di sangue. La soluzione del mistero degli avvelenamenti da Tallio in Brianza, provocati da un 27enne disturbato ed intenzionato a sterminare la propria famiglia perché “degli impuri” raccoglie molti titoli, tra cui l’apertura del Tg5 di venerdì. Da segnalare su Tg4 un ritorno a quelle tipiche coperture morbose caratteriste della grande stagione della cronaca criminale del 2011, con un “raffronto” tra la figura di due “madri assassine”: Veronica Panarello e la “new entry” che giovedì ha ucciso due suoi figli, per poi tentare il suicidio. Più interessante l’apertura di Studio Aperto di lunedì dedicata alla testimonianza di una bambina di 10 anni essenziale per fare condannare il proprio padre, che da anni molestava sia lei che la madre.

Le testate Mediaset, ma soprattutto Tg4, si sono rese partecipi giovedì un corale appello (tre titoli, apertura della testata di Mario Giordano) per sensibilizzare sulla condizione di salute dell’ex senatore Marcello Dell’Utri, detenuto a Rebibbia dal 2014. A seguito del rifiuto da parte del tribunale di potersi curare fuori dal carcere per le varie patologie di cui è affetto, Dell’Utri ha annunciato di voler “lasciarsi morire”, attuando uno sciopero sia della fame che delle medicine. Dopo l’appello della moglie di giovedì, anche i Tg Rai hanno raccolto l’intervento di Gasparri in visita all’ex collega, che parla di “troppo accanimento”.

Per il resto, la settimana è stata caratterizzata dai dati diffusi dall’Istat prima sulla povertà, con un terzo dell’intera popolazione sottoposto ad una qualche forma di rischio di povertà o esclusione sociale (4 titoli). Attenzione giovedì anche alla crescita dell’occupazione, che però si sostiene – come fortemente rimarcato le testate Mediaset – grazie ad un record di contratti a tempo determinato (titoli per 3 testate).

Il decennale dal rogo della ThyssenKrupp, accompagnato dalle polemiche per la mancata incarcerazione di alcuni responsabili tedeschi dell’azienda, è stato trattato da molte testate, con Tg5 che vi ha dedicato la copertina di martedì.

Da segnalare l’attenzione nei confronti delle comunità terremotate in apertura e chiusura della settimana. Molti i servizi lunedì a seguito di una nuova scossa di 4.0 gradi che ha colpito la zona di Amatrice senza fare danni. Interessanti invece le coperture di venerdì (titoli per Tg3 e Tg5), con i Tg Rai che documentano la consegna di nuove casette in Umbria, mentre quelli Mediaset documentano la delusione di una famiglia di terremotati costretta a passare un altro inverno in roulotte.

Tra le varie ed eventuali, proponiamo:

– La copertura del Tg3 di martedì sulla giornata internazionale del volontariato (titolo),
martedì. Da segnalare come, per rappresentare il servizio civile, il Tg di Luca Mazzà abbia raccolto la testimonianza di una giovane migrante impegnata a prestare servizio ad altri meno fortunati. Sempre Tg3 dedica venerdì un titolo alla storia di un’altra giovane migrante, Sandra, che ha voluto rintracciare un membro dell’Ong che le aveva prestato soccorso.

– L’intervista del Tg2 di martedì a Asli Erdogan, giornalista e scrittrice turca incarcerata nel 2016 per aver lavorato in un quotidiano filocurdo. Sempre martedì Tg2 propone un interessante servizio sull’iniziativa di un’associazione italiana che ha fatto attecchire in Zimbabwe una piantagione di aranci che i cui frutti, vendute alla Sweps, danno sostentamento all’intera comunità.

– Il servizio del Tg4 di giovedì su di un gruppo di donne che per “difendersi da sole” ha imparando ad usare la pistola. Le riprese, girate all’interno di un poligono di tiro con inquadrature forse più affini ad uno spot pubblicitario che ad un servizio sull’autodifesa, erano inoltre accompagnate dal sottotitolo “donne che sparano: lo stato non ci protegge”. Viene da chiedersi il peso che le lobby delle armi possano avere nel nostro Paese …

Luca Baldazzi

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