Match per le Europee: “in onda” il wrestling tra Salvini e Di Maio

Via al match per le Europee, botta e risposta tra Salvini e Di Maio, con Tria terzo incomodo; la guerra in Libia che irrompe nell’informazione mainstream; la “rivolta” di Torre Maura contro i rom e L’Aquila dieci anni dopo il sisma. L’analisi dell’Osservatorio Tg dell’Eurispes nella settimana dall’1 al 5 aprile.

La settimana dell’informazione torna a marcare le quotidiane tensioni che attraversano la maggioranza. Il Decreto Crescita, passato però con la formula “salvo intese”, raccoglie tra giovedì e venerdì 14 aperture (secondo titolo e prima notizia per i Tg delle 20 del 5 aprile). Il pressing della maggioranza sul ministro Tria, riluttante a firmare il decreto per i rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche, raccoglie in settimana numerose coperture, con il Ministro dell’Economia che “eguaglia” per numero di citazioni i “colleghi” Salvini e Di Maio (richiami in 19 titoli).
Scintille tra i due vicepremier anche venerdì, con le “preoccupazioni” di Di Maio per gli “alleati Europei” della Lega che esprimono tesi negazioniste (titoli per Tg5, Tg La7 e, ovviamente Tg1; lungo servizio per Tg2). Tg La7, che giovedì aveva titolato sul vertice europeo voluto da Salvini tra le forze sovraniste (a cui però «Orban e Le Pen non sarebbero stati invitati»), parla di “parole durissime” e quantomeno di “wrestling” tra i due vicepremier in vista delle europee. Nel clima di “tutti contro tutti”, anche le opposizioni, con Zingaretti e Berlusconi (pari presenze nei titoli) che attaccano su economia e Tav.
Anche al centro dell’attenzione delle testate Mediaset, le tensioni Lega e Cinque Stelle, che interpretano il ritiro dell’emendamento leghista sulla castrazione chimica presentato al testo sul “codice rosso”, come un nuovo “strappo” nella maggioranza dopo che M5S l’ha nuovamente respinto, votando assieme al Pd. Soddisfazione piena e trasversale (partiti e testate) per il passaggio nello stesso provvedimento del reato di “revenge porn” (apertura per Tg2, Tg3 e Tg4), con Mentana che commenta quanto negli ultimi tempi sia stato raro vedere una legge votata all’unanimità.
Se i temi “veri” dell’imminente campagna per le europee ancora latitano, Tg3 fa eccezione, con l’attivazione (31 marzo) di una rubrica nella edizione delle ore 15 (riproposta alle 19) dedicata ai focus sugli altri paesi dell’Unione.

Previsione Ocse: Tg5 e l’Europa al capezzale di un’Italia barcollante
Le ulteriori previsioni fortemente negative dell’Ocse sulla crescita raccolgono tra lunedì e martedì 7 aperture ed altrettanti titoli. Tg5, nella giornata di martedì, propone nella sua copertina l’immagine di un’Italia ammalata al cui capezzale accorrono i leader dell’Unione. Sempre i Tg Mediaset venerdì rilanciano in apertura i dati sull’economia e, con un percepibile scetticismo, gli interventi del premier Conte sul “secondo semestre” che dovrebbe conoscere una crescita robusta. Da segnalare un servizio del Tg2 di giovedì che riprende il dimezzamento delle previsioni della crescita dell’economia tedesca, che dopo anni scende sotto l’1%: come a dire, “non prendetevela con il governo giallo verde”.

Ma la Libia non era un “porto sicuro”? La nave ong Alan Kurdi, invitata da Salvini a «sbarcare i profughi a Berlino»
La situazione di guerra in Libia irrompe nel panorama dell’informazione mainstream dopo settimane di silenzio e “distrazione”: titoli per i Tg delle 20 giovedì e per quelli Rai e Tg5 venerdì, con doppia apertura per Tg La7. In mancanza di prese di posizioni della politica, sia europea che nostrana, le testate documentano i movimenti delle truppe in quello che Mentana definisce un imminente “scontro finale” nell’ambito di una “guerra civile”. Sempre su questi temi, Tg La7 rimarca giovedì la dichiarazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres che, visitati i centri di accoglienza libici, nega che l’Europa possa riconoscere la Libia un “porto sicuro”.
Sul tema migranti, diversi titoli vanno alle operazioni nel Mediterraneo. La vicenda della Alan Kurdi, nave della Ong tedesca Sea Eye, ferma da giovedì a largo di Lampedusa, raccoglie tra giovedì e venerdì, 5 titoli. «Fateli sbarcare a Berlino»: l’ordine che arriva da Salvini, è ripreso già nei titoli dal Tg2.

Il “pogrom” di Torre Maura e la saggezza di un adolescente
In una settimana ricca di cronaca, le manifestazioni di Torre Maura contro poco più di 70 rom destinati ad essere trasferiti in un centro del quartiere, raccolgono allarme ed interesse da parte di tutte le testate (7 titoli tra mercoledì e giovedì e, “immancabilmente”, apertura di Tg2). Una vicenda che, contrassegnata da una violenza che rievoca le atmosfere dei pogrom, impone all’intero sistema della comunicazione di schierarsi, segnalando la strumentalizzazione dei gruppi neofascisti e dell’estrema destra. Notevole spazio, soprattutto su Tg La7, alle immagini del ragazzo di 15 anni, residente sempre a Torre Maura, che, in opposizione agli esponenti di Casapound, ribadisce che «nessuno deve essere lasciato indietro» (presente anche su Rai e Mediaset): è il mondo salvato dai ragazzini?

La cronaca nera risale le scalette. Tg2 si cimenta nel “core business” dei Tg Mediaset
Gli sviluppi delle indagini sull’omicidio dei Murazzi, con la confessione lunedì del presunto assassino, raccolgono 16 titoli e molti servizi. Aperture “scontate” lunedì per i Tg Mediaset minori, a cui s’aggiunge Tg2, che rilancia venerdì l’amara testimonianza del Presidente della Corte d’Appello di Torino, dopo la scoperta che il killer si trovava in libertà per un vizio di forma.
Grande risalto anche alla vicenda della presunta violenza nella Circumvesuviana (8 titoli in settimana, di cui 6 solo giovedì), con i Tg Mediaset che lunedì propongono un’intervista “esclusiva” alla 24enne dal programma contenitore Quarta Repubblica. Anche qui, Tg2 si dimostra interessato a contendere il primato della cronaca a Mediaset, con l’offerta fin dai titoli, martedì, di un’intervista alla stessa giovane; mercoledì e giovedì, poi, altri titoli sugli sviluppi del caso Mastropietro. Tra la testata della seconda rete Rai e i Mediaset, se lo “stile narrativo” è diverso, la sostanza comincia ad assomigliarsi.

La Brexit “latita” nelle scalette. Tg1 e la “Sindrome di ecce Bombo”, mentre Tg2 magnifica ancora i risultati economici dell’America di Trump.
I nuovi scambi “fuori tempo massimo” tra governo britannico e Unione Europea, finalizzati ad ottenere una mini-proroga della proroga, nella settimana appena passata figurano solo 6 volte nelle scalette dei Tg. Tg1 propone venerdì una riflessione su come nel mondo si stia modificando la classica percezione che si ha degli inglesi, solitamente non avvezzi a titubanze e volubilità. Il faticoso iter della Brexit, il caos e l’indeterminatezza che ha generato, fanno pensare al morettiano «mi si nota di più se…., oppure…» evocando così quella che il Tg1 definisce «una sorta di sindrome di Ecce Bombo».
L’amministrazione Trump riceve nuovi elogi dal Tg2, che giovedì e venerdì dedica due titoli ai buoni dati dell’occupazione americana, cui segue un reportage dal confine con il Messico che documenta come si svolgono i traffici di droga, e quali misure la Casa Bianca intende mettere in atto per arginarli.

L’Aquila 10 anni dopo
L’anniversario del terremoto che 10 anni fa colpì il Centro Italia, devastando il centro storico dell’Aquila, è seguito da tutte le testate con numerosi approfondimenti sullo stato della ricostruzione anche nelle contrade più isolate, tra ricordi, voglia di ritornare ad una città viva, e incomprensibili ritardi.

Infine, da segnalare:
l’attenzione del Tg3 (martedì) alla sicurezza delle nostre scuole, con i servizi dedicati al nuovo rapporto presentato da Save The Children. Sempre Tg3 illustra l’attività di contrasto della criminalità organizzata, con un titolo venerdì dedicato al racket delle estorsioni in Puglia; l’apertura di mercoledì di Tg5 sui nuovi casi di morte sul lavoro, seguita da buoni approfondimenti; la testata di Clemente Mimun non riesce poi, a contenere il suo interesse per la monarchia inglese, e mercoledì titola sull’imminente lieto evento di Meghan, segnalando che alla duchessa non sarà consentito di sfoggiare i più bei gioielli della Corona, che spetterebbero solo a Kate; infine, l’approfondimento del Tg1 sull’impatto che robot ed intelligenza artificiale potranno avere nei prossimi anni sul mondo del lavoro, con il dispiegarsi degli effetti della quarta rivoluzione industriale.

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