L’implementazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza europei, giunta nella sua fase di piena attuazione, rappresenta una tappa fondamentale del nuovo approccio europeo alla crescita e allo sviluppo. È utile dunque chiedersi come i diversi Stati membri stiano traducendo in realtà questi piani di investimento e riforme e quali siano le sfide e le opportunità che emergono da tali strategie. Ciò consente non solo l’individuazione delle eventuali criticità, ma anche l’opportunità di imparare dalle migliori pratichee di massimizzare l’efficacia di ciascun Piano nazionale. La Francia è stata tra i principali paesi a sostenere la necessità di un fondo unico per la ripresa europea post-pandemica. Tale fondo si sarebbe poi concretizzato nel lancio di NextGenerationEU e dei conseguenti Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. Vale, dunque, la pena approfondirne le scelte di investimento e le modalità di attuazione.
La Francia è stata tra i principali paesi a sostenere la necessità di un fondo unico per la ripresa
Il PNRR francese si inserisce in “France Relance”, la strategia di ripresa nazionale al 2030, che mira da un lato al pieno recupero dell’attività economica pre-Covid e, dall’altro, a preparare il terreno per una vera e propria trasformazione sistemica per il rilancio del Paese. Il programma si sviluppa sulle stesse priorità declinate nel PNRR: ecologia, competitività e coesione, per centrare l’obiettivo dell’aumento di 4 punti percentuali del Pil nazionale entro il 2025. «La France de 2030 devra être plus verte, plus respectueuse du climat (…), plus indépendante, plus compétitive, plus attractive (…), La France de 2030 enfin devra pouvoir compter sur des femmes et des hommes bien formés». Queste le parole del presidente Macron in apertura del dossier di presentazione di “France Relance” e che ancora oggi si rivelano attuali, specialmente considerati i recenti sviluppi.
Ad oggi il PNRR francese è uno dei più avanzati in termini di milestones raggiunte
Ad oggi il PNRR francese è uno dei più avanzati in termini di milestones raggiunte, e anche in ottica di risorse destinate alla transizione verde. Inoltre, la Commissione ha recentemente approvato la modifica del piano con cui il paese si impegna maggiormente nel raggiungimento di obiettivi climatici. Parigi dedicherà, infatti, quasi metà del proprio PNRR (il 49,5%) agli obiettivi climatici, costituendo un notevole contributo e un prezioso alleato in ottica di cooperazione europea. Dal punto di vista economico, la Francia può contare su un sostegno finanziario pari a € 39,4 miliardi, che verranno erogati sotto forma di sovvenzioni, evitando quindi l’accumulo di ulteriori debiti. Attualmente ha già ricevuto 12,5 miliardi con l’approvazione del piano nel luglio 2021 e un primo esborso a marzo 2022. Quanto ai futuri pagamenti, verranno dilazionati in quattro rate annuali, e non semestrali come nel caso italiano, sulla base dei progressi nell’attuazione.
La Francia affronta una crescita economica contenuta e alti livelli di inflazione
Da sottolineare anche come il paese sia tra i pochi Stati membri, il secondo dopo l’Estonia, ad aver richiesto e ottenuto l’inserimento di un capitolo REPowerEU dedicato alle misure energetiche che contribuirà ad accelerare la transizione verso un’energia pulita e fonti di approvvigionamento diversificate, favorendo una maggiore efficienza energetica. Tra gli obiettivi, vi sono la riduzione del 10% dei consumi energetici in tutti i settori entro il 2024, rispetto al periodo invernale 2018-2019 e l’istituzione di una Segreteria generale per la pianificazione ecologica, col compito di coordinare gli interventi tra le diverse regioni. Tuttavia, come delineato anche dal recente rapporto della Commissione Europea sullo stato dell’economia francese, il paese si trova ad affrontare – come anche gli altri dell’Eurozona – una crescita economica contenuta e alti livelli di inflazione. Inoltre, il debito pubblico elevato e gli indicatori di competitività rimangono questioni da non sottovalutare.
Metà del PNRR francese sarà dedicato agli obiettivi climatici
Alla luce del quadro delineato, il costante monitoraggio dello stato di attuazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza risulta cruciale in ottica di crescita e sviluppo, offrendo la possibilità di affrontare le questioni economiche e sociali e agevolando trasformazioni di ampia portata. A tale scopo sarà essenziale il ruolo di una progettazione ben strutturata che sia in grado di guidare i paesi verso il raggiungimento di obiettivi in linea con quelli di Bruxelles. L’esempio francese suggerisce benchmark e opportunità di miglioramento a cui gli altri paesi europei possono guardare nell’ottica della costruzione di sinergie e buone pratiche. Solo attraverso una pianificazione accurata e una cooperazione efficace sarà possibile affrontare le sfide comuni e costruire un futuro più resiliente e sostenibile per l’Europa.
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*Founder e Managing Director di Futuritaly, strategic advisor con lunga esperienza nel mondo pubblico e industriale.