I Tg di venerdì 5 febbraio – L’assassinio di Giulio Regeni continua ad assorbire buona parte dell’informazione di serata: aperture per tutte le testate, 3 titoli per Tg La7 e almeno un terzo di edizione su Tg4 e Studio Aperto. Da ieri ad oggi poco è cambiato, se si escludono i due arresti di cui tuttora non si conoscono i contorni (Tg La7), ma su alcune testate si profila una lettura comune: il giovane Regeni, dottorando di Cambridge e collaboratore de Il Manifesto, impegnato in Egitto nelle analisi delle lotte sindacali sotto il regime del generale Al-sisi, temeva che i suoi pezzi potessero costargli caro. La tesi di un atroce delitto frutto marcio della repressione, si fa sempre più strada. Molte ancora sono le domande, che Tg4 ci recita enfaticamente in un servizio che quasi “celebra” il dolore, tanto dei familiari che della comunità per un “oscuro e maledetto assassinio”. Egualmente esplicito stasera Mentana, che nel presentare la figura di Regeni parla sin dai titoli di un “italiano ed europeo”, probabilmente vittima del regime egiziano.
Dopo gli appelli odierni dell’Onu, l’emergenza per il virus Zika incombe anche nei titoli (seconda notizia su Tg1 e Tg5, più in basso ma presente per Tg3, Tg4 e Studio Aperto). I 5 nuovi casi in Italia e gli inviti delle Nazioni Unite a diverse nazioni perché consentano misure contraccettive, vengono ripresi ampiamente.
La borsa italiana chiude nuovamente in negativo, ma solamente Tg La7 (titolo) e Tg3 (servizio) riportano la notizia, mentre le parole di Draghi di ieri e le sue denunce di cospirazione globale, rimangono anche stasera senza commenti o spiegazioni. Maggiore attenzione al colloquio di Renzi con il presidente francese Hollande, colto da Mentana come un “tentativo d’avvicinamento” per uscire dall’isolamento in cui si trova il nostro Paese sulla linea della flessibilità, e dopo gli scambi verbali al calor bianco con Bruxelles. La notizia dello storico faccia a faccia tra Papa Francesco ed il patriarca della chiesa ortodossa di Mosca, che avverrà fra una settimana nientemeno che all’areoporto di Cuba, compare nei titoli di Tg1 e Tg3, mentre spazio maggiore ricevono sulle testate Mediaset le processioni che hanno accompagnato le spoglie di San Pio a San Pietro. Il dramma delle migliaia di profughi di Aleppo, città bombardata dalle forze di Assad e bloccati nel disperato tentativo di fuga al confine con la Turchia, è presente sulle testate Rai (titoli) mentre non gode d’attenzione su quelle Mediaset. Ottimi i servizi di Tg3 e Tg2. L’affittopoli capitolina continua a furoreggiare. Tg5 intervista Sergio Nizzo (Corriere della Sera) che così commenta: “affittopoli non è stata esposta negli anni passati per il groviglio di interessi che vigevano. Tronca ha fatto bene, ma vanno trovate responsabilità.” Anche Tg la7 si tuffa nel “pozzo senza fondo” di affittopoli segnalandoci di una società, la “Roma Capitale Investment Foundation”, che ha ricevuto gratuitamente nel 2012 dalla giunta Alemanno un ex convento accanto a Piazza del Popolo, ma che non ha prodotto un euro di investimenti. Ottimo l’approfondimento del Tg2 sul mutamento della condizione dei “poveri” del nostro Paese in seguito alla crisi, con una lunga intervista al ministro Poletti che illustra il recente decreto in favore delle fasce più bisognose. Interessante anche su Tg4 e Studio Aperto il servizio su di un laboratorio nel carcere di Opera a Milano dove i detenuti fabbricano con le loro mani ostie per le messe.
Il segretario Udc Cesa minaccia Renzi per le unioni civili, ma non sembra che il Pd tremi. Maggiori problemi per il partito di maggioranza relativa vengono dall’abbraccio di Cuffaro, probabilmente non richiesto da nessuno ma certamente rifiutato da Speranza e Bersani (intervistato da Tg5). Titolo per TgLa7.
De Luca ha animato per mesi le prime pagine bi quotidiani e le scalette dei Tg. Nel giorno della sua assoluzione in Appello la notizia è nei titoli solo su La7.