Durante il periodo del lockdown è diminuito il numero totale degli omicidi, ma non degli omicidi con vittime di sesso femminile. È uno dei dati più significativi che emerge dal Report elaborato dalla Direzione Centrale della Polizia criminale – Servizio Analisi Criminale, diretta dal Prefetto Vittorio Rizzi. Il documento analizza l’andamento dei reati riconducibili alla violenza di genere nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2020, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente.
Sono stati esaminati, in particolare, i cosiddetti reati spia relativi alla violenza di genere e i delitti potenzialmente riconducibili a liti familiari, soprattutto se consumati in àmbito domestico. Nei mesi di marzo e aprile, durante il confinamento, si evidenzia una decisa flessione, sia rispetto al medesimo periodo del 2019 sia in raffronto ai mesi di gennaio e febbraio 2020. Nei mesi di maggio e giugno, si assiste ad un incremento dei valori, i quali registrano numeri simili a quelli di inizio anno.
In particolare, l’incidenza degli atti persecutori rivolti contro le donne ha avuto un andamento costante pari al 76% nello scorso anno, mentre nel 2020 si è passati dal 76% di gennaio, al 71% di aprile e maggio, per poi risalire al 73% di giugno.
Oscillante, nel 2020, anche la percentuale di donne vittime di maltrattamenti da parte di familiari e conviventi: dall’82% di gennaio il dato scende al 78% del mese di maggio, risalendo all’82% a giugno (mentre nel 2019 si attestava sull’83% in maniera pressoché costante).
Le violenze sessuali – dopo il periodo di lockdown – presentano una lieve inflessione da gennaio ad aprile (da 93% a 91%), aumentano a maggio (95%) e tornano a giugno alla percentuale di inizio anno (93%), attestandosi su valori simili a quelli del primo semestre del 2019.
Anche i reati di minaccia, lesione personale e percosse in àmbito familiare restano inferiori rispetto ai dati del 2019: durante il periodo di chiusura forzata si registra un’importante flessione, addirittura un dimezzamento nei mesi di marzo e aprile rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente; ma i reati tornano a crescere nei mesi di maggio (10.828) e giugno (10.662).
Un approfondimento riguarda i dati sugli omicidi volontari, che si confermano in calo del 19% rispetto a quelli dell’anno scorso (da 161 a 131). Le vittime di sesso femminile, però, aumentano (da 56 a 59) e, se nel 2019 costituivano il 35% degli omicidi totali, nel 2020 l’incidenza si attesta al 45%.
Stesso andamento per quanto riguarda gli omicidi in àmbito familiare/affettivo che, seppur in diminuzione rispetto all’anno scorso (da 73 a 69), presentano un aumento dell’incidenza sul totale degli omicidi (da 45% a 53%). Anche le vittime di sesso femminile aumentano (da 45 a 53) e cresce l’incidenza: dal 62% nel 2019 al 77% nel 2020. Crescono, infine, gli omicidi commessi da partner o ex-partner (da 32 a 36) e l’incidenza di donne uccise in questo modo (dal 71% del 2019 al 68% del 2020).