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Silvio Novembre. Il coraggio oltre il dovere

di
redazione

La storia di un Maresciallo della Guardia di Finanza, investigatore finanziario, il cui motto era “più è difficile fare il proprio dovere, più bisogna farlo”.

Silvio Novembre, Maresciallo della Guardia di Finanza, fu un tenace investigatore che, negli anni Settanta del secolo scorso, riuscì a inseguire i traffici della malafinanza nazionale e internazionale divenendo il precursore del metodo di indagine follow the money. In particolare contribuì, insieme all’avvocato e amico Giorgio Ambrosoli, a scoprire gli intrighi e gli scandali finanziari del faccendiere Michele Sindona e delle sue banche. Un lavoro difficile, che finì per scontrarsi con un sistema di potere, durante il quale anche il Maresciallo fu oggetto di continue pressioni, pesanti minacce e ripetuti tentativi di trasferimento che per fortuna non andarono a buon fine.

Congedatosi dalle Fiamme Gialle nel 1982, proseguì il suo impegno al servizio del Paese, quale membro del Comitato di sorveglianza della Banca Privata Italiana, nominato dall’allora Governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi; coadiutore dei commissari liquidatori per il crac del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e come socio fondatore del circolo Società Civile, nato a Milano nel 1985, per contribuire ad affermare la cultura della legalità soprattutto tra le giovani generazioni. Un impegno che nel 2014 gli valse l’Ambrogino d’Oro, benemerenza civica del Comune di Milano.

Silvio Novembre era un uomo dalla forte personalità: coraggio, tenacia, forza d’animo, competenza tecnica, capacità investigative erano però accompagnate a umiltà e generosità d’animo.

Un uomo la cui ritrosia era ben nota e che rompeva solamente nei casi in cui veniva invitato in manifestazioni pubbliche cui gli veniva data la possibilità di rendere omaggio alla memoria del suo caro amico Giorgio Ambrosoli, assassinato nel 1979 da un killer della mafia italoamericana assoldato da Sindona. Ma più di ogni altra cosa prediligeva l’incontro con i giovani nelle scuole. Era per lui motivo di gioia e di speranza parlare con dei ragazzi che, ben preparati da loro professori su vicende dai risvolti non solo dolorosi ma anche molto complessi, ponevano immancabilmente un’infinità di domande, a volte anche scomode e irriverenti, dimostrando curiosità interesse e capacità di “cogliere il punto”. Era affascinato dallo scambio di energie che si creava e non mancava mai di rivolgere l’invito a tenersi informati e aggiornati sugli accadimenti del mondo, cosa che li avrebbe resi uomini migliori nello svolgimento del loro lavoro, ma soprattutto come cittadini.

L’autore, Giandomenico Belliotti, ha voluto raccoglierne le memorie dalla sua viva voce, prima della scomparsa avvenuta il 28 settembre 2019, ed è stato capace di far emergere in maniera magistrale la figura del Maresciallo Novembre, uomo fedele al giuramento prestato alla Repubblica che, proprio in virtù di quel solenne atto, non si piegò mai alle minacce di chi voleva in ogni modo farlo desistere dal proseguire quelle “scomode” indagini. Un uomo fiero e severo profondamente segnato dall’impegno profuso nell’espletamento delle sue funzioni, il cui motto era “più è difficile fare il proprio dovere, più bisogna farlo”. Un libro da leggere per “non dimenticare”, consigliato soprattutto ai giovani che leggendo delle vicende di questo intrepido Finanziere, non solo potranno apprezzare il suo senso del dovere e la sua rigorosità d’animo, ma anche conoscere o riscoprire una delle tante pagine buie della storia del nostro Paese.

Silvio Novembre. Il coraggio oltre il dovere
di Giandomenico Belliotti
Gangemi Editore
Pagine 112; prezzo 20,00 euro

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