Tg a tutto tondo sui contagi, crescono ancora gli ascolti

La settimana dei Tg di prime time esordisce per tutte le testate con il suono delle saracinesche abbassate. In un quadro dominato dall’agghiacciante aumento dei contagi che venerdì scorso superano il tetto dei 31mila nuovi casi, i Tg di serata sembrano “annaspare” dietro a numeri sempre più inquietanti. Ne segue una narrazione che nei servizi si concentra sui diversi fronti della battaglia in atto, permettendo di tradurre in immagini ciò che le nude cifre non possono rappresentare. L’interesse dei Tg Mediaset si concentra così sulle difficoltà di piccoli e medi imprenditori; quelli Rai dedicano, invece, ampi spazi alla gestione del contagio nei reparti degli ospedali. Come la scorsa settimana abbondano gli interventi di scienziati e commentatori, i quali si alternano ai tanti interventi di Ministri e rappresentanti delle opposizioni. Stabili sopra quota 19 milioni, gli ascolti segnano ancora una crescita rispetto ad una media di 16,5 milioni di spettatori degli stessi giorni del 2019.  Questi alcuni risultati dell’analisi dell’Osservatorio Tg Eurispes – CoRiS Sapienza nella settimana dal 26 al 30 ottobre.

Emerge anche nelle edizioni dei Tg l’attesa verso una possibile “nuova fase”, con Tg La7 e Tg4 che già martedì riprendono nei titoli le interviste di Zingaretti a La Repubblica e di Berlusconi a il Giornale (commentata in studio da Feltri), con il capo di Forza Italia che auspica una «nuova fase di collaborazione», ma «non con questo assetto di governo». L’attesa per un cambio nell’esecutivo è rafforzata dalle dichiarazioni del Senatore Pd Marcucci, che giovedì si fanno strada nei titoli di quattro testate (Tg3, Tg5, TgLa7 e Tg2), mentre l’Ammiraglia Rai sgonfia la faccenda con un’intervista a Di Maio. Proseguono, intanto, gli attacchi del Tg4 alla Ministra Azzolina, cui si accompagnano le critiche alla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, etichettata “il nuovo Toninelli”.

Le manifestazioni di protesta in diverse parti d’Italia ricevono, da tutti, adeguata attenzione, con le testate Mediaset che danno maggior risalto al malcontento delle molte categorie danneggiate. Tg4 si fa voce attiva di queste istanze, rilanciando le posizioni delle parti coinvolte – artisti, ristoratori, gestori di impianti sportivi – e denunciano, già lunedì, i limiti delle nuove misure, che poco intervengono nel mitigare il sovraffollamento dei trasporti. I Tg Mediaset si mostrano i più critici verso le misure del decreto “Ristori”, con Tg4 che consulta sia Landini sia Confindustria. Nel complesso, prevale la condanna totale nei confronti dei violenti. Buono Studio Aperto, che giovedì denuncia i comportamenti sui social di alcuni giovani criminali che si vantano per aver preso parte ai saccheggi dei negozi di Torino.

La strage nella cattedrale di Nizza giovedì ad opera del terrorismo islamista si impone in apertura per tutte le testate, con doppio titolo per i Tg Rai e La7. Il fatto che l’attentatore, un tunisino di 22 anni, fosse arrivato in Europa passando per Lampedusa, riporta per un giorno (solo) al centro del dibattito il tema della sicurezza, con lo scontro a distanza tra la Ministra Lamorgese (intervistata venerdì dal Tg2) e Salvini che ne chiede le dimissioni. Nessuna testata coglie però l’occasione per parlare dell’andamento del fenomeno, o dei nuovi scenari che riguardano la Libia ad una settimana dalla dichiarazione di “cessate il fuoco”. Spazio per Studio Aperto agli appelli del Sindaco di Mazara del Vallo per la vicenda dei 18 pescatori sequestrati da Haftar.

Anche la pagina degli esteri è dominata dalle cifre del Covid, con l’Europa che è divenuto il principale focolaio del Pianeta. Titoli per tutti, tra mercoledì e giovedì, riguardanti la situazione in Francia, che da mercoledì è tornata quasi in lockdown, e viene a “rubar la scena” al countdown alle presidenziali 2020 (che in settimana figurano in solo 3 titolazioni).

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