Ma sono tornati di moda gli avvistamenti di oggetti non identificati?
A leggere le notizie sui giornali nord-americani sembrerebbe di sì. Un turbinio di avvistamenti, o presunti tali, suspense, nervosismo, paura dell’ignoto, attesa. Un vero e proprio episodio di distrazione di massa. Cosa intendo?
Semplicemente che quando la realtà si complica come per incanto ci si concentra su questioni che distraggono.
Anni fa fui inviato a fare una inchiesta su apparizioni di UFO nel mare Adriatico. Il risultato fu incredibilmente comico.
Il momento d’oro degli Ufo furono gli anni Cinquanta del secolo scorso. L’incubo atomico della Guerra Fredda creò un vero e proprio filone cinematografico. La gente cercava il terrore virtuale nel mondo delle favole dei film. E tutti scaricavano le proprie tensioni. Poi la gente capì che sostanzialmente tutto era sotto controllo e gli UFO furono dimenticati.
Oggi ritornano. Che strano.
Anche questo è un momento molto delicato, difficile, denso di insidie tanto palesi quanto nascoste. Oltre alla pandemia altre minacce sono sul tavolo della realtà.
Conflitti armati mai risolti; ambizioni inconfessabili di leader schizofrenici; guerre commerciali durissime e piene di pericoli; classi dirigenti spesso impreparate che cercano scorciatoie solo per un consenso rapido quanto temporaneo. Tutto sembra in crisi.
Da dove si deve ricominciare? Dalla fermezza, a mio parere, riguardo alcune categorie irrinunciabili del concetto stesso di democrazia: vera informazione, limpidezza dei comportamenti, ruolo della scuola e della ricerca scientifica, amore per il sapere. Basta pettegolezzi nelle televisioni, perché i più deboli culturalmente pagano il prezzo più grande della assenza del pensiero.