Violante: “La democrazia costa fatica, la cura è la memoria”

La democrazia non si trova in natura: è un prodotto artificiale, frutto della ragione e del desiderio di libertà. Se non è curata, alimentata e potenziata, appare inevitabile la sua crisi di fronte all’apparente maggior efficacia del dispotismo». Così Luciano Violante nel suo libro dal titolo Democrazie senza memoria (Giulio Einaudi editore) in cui affronta con lucidità e disincanto la crisi dell’istituto democratico in un’epoca di grandi trasformazioni e lancia il suo appello: «È necessaria la memoria della democrazia, delle sconfitte e delle sue vittorie, dei suoi valori e delle sue difficoltà. Ed è necessario che questa memoria passi di generazione in generazione, altrimenti si resta prigionieri dei pregiudizi».

 

IMG_5929(1)

L’autore ci conduce in un viaggio affascinante nei meccanismi della democrazia, nelle sue trasformazioni odierne, paventando quello che non è più un rischio lontano ma molto vicino: l’avvento di regimi autoritari – spesso solo apparentemente democratici – persino nei paesi di lunga tradizione democratica. Stiamo vivendo un cambiamento epocale, segnato dalla crescita della globalizzazione e dalla digitalizzazione: crescono le diseguaglianze, le grandi migrazioni hanno messo in crisi il senso d’identità di milioni di persone, la sfiducia nelle élites esperte anima populismi e nazionalismi etnici. È necessaria una nuova cultura politica per sostenere la democrazia.  Occorre dunque la memoria, occorre ricordare perché la democrazia è un prodotto della volontà degli uomini.  Ed è necessario che, in Italia e in molti altri paesi occidentali, i partiti tornino alla società, si occupino della formazione delle classi dirigenti, costruiscano comunità politiche, difendano il primato della ragione.
Le democrazie hanno bisogno di luce: la democrazia muore nel buio, e a dirlo fu Bob Woodward, scopritore insieme a Carl Bernstein, dello scandalo Watergate che costrinse alle dimissioni il presidente Nixon. La libertà di stampa è connaturata con l’idea stessa di democrazia, con il suo pluralismo e con il rispetto dell’altro. Occorre poi far cadere il luogo comune per il quale la democrazia è la forma di governo più diffusa: oggi, secondo il Centro studi Freedom House, soltanto il 40% della popolazione mondiale vive in regimi stabilmente democratici, il 24% risiede in regimi semidemocratici, il 36% in regimi per nulla democratici. C’è in atto una crisi. Vengono messi in discussione la validità e la stessa efficacia dei princìpi democratici che avevano garantito pace, pluralismo, libertà di parola e di opinione, benessere diffuso.
I fattori che portarono al primato della democrazia si sono rovesciati nel loro contrario. La caduta del muro di Berlino ha avviato il crollo del muro sovietico; conseguentemente la democrazia occidentale si è rivestita dei propri allori e ha considerato se stessa come una ineluttabile certezza. Il capitalismo aveva segnato la più importante delle sue vittorie e l’intreccio fra capitalismo e democrazia appariva l’unico futuro auspicabile per l’umanità.  E solo un Stato effettivamente democratico può garantire un’armonia tra crescita capitalistica ed equità sociale: il capitalismo senza regole svuota la democrazia.
Ma, presto, il mercato e il capitalismo sono divenuti globali, mentre la democrazia è rimasta locale. Le generazioni successive alla Guerra fredda sono cresciute in tempi pienamente democratici, certe della insostituibilità della democrazia, ignorando le fatiche della sua costruzione e della sua manutenzione. È progressivamente venuta meno l’idea che i cittadini abbiano una propria specifica responsabilità nella costruzione e nel consolidamento della democrazia. La riduzione della politica a pura tecnica di governo ha prodotto disinteresse per i suoi valori: l’uguaglianza, l’intangibilità dei diritti fondamentali, il merito, la responsabilità per l’esercizio del potere politico. Il conflitto politico è diventato uno scontro diretto a sostituirsi ai governanti o a distruggerne la reputazione. L’importante è vincere, non governare. È il triste spettacolo del teatrino della politica con i suoi attacchi ad personam e gli slogan urlati. E tutto ciò porta il cittadino a ritenere che la democrazia sia questo. Nulla di più sbagliato.
Altro fattore penalizzante, oggi, il fatto che sulla democrazia grava un sovraccarico crescente di domande: eguaglianza sociale, sicurezza, istruzione di massa, assistenza pensionistica e sanitaria, casa, lavoro. Le aspettative aumentano ma le risorse sono esigue e non tutte possono essere accettate. Da qui, la disillusione e la frustrazione. I nemici alle porte della democrazia? I nazionalismi e i populismi, le false notizie e la disinformazione organizzata, l’assenza di divisione dei poteri in uno Stato. Ma, soprattutto, la scarsa memoria sulla immane fatica e sui grandi sacrifici che la conquista della democrazia ha richiesto ai nostri padri.

Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata