Quando un centinaio professori universitari (alcuni media li definiscono scienziati, ndr) avevano parlato di imminente tragedia senza misure drastiche, il governo aveva già in mente un semi-lockdown per evitare il lockdown e contenere il più possibile l’infiammarsi delle piazze, che, tuttavia, stanno ribollendo.
Premesso che si può facilmente intuire che Conte tiene informato Mattarella, ora per ora, sull’avanzata del COVID e che esiste un Comitato tecnico scientifico che affianca il Governo, non è condivisibile usare un linguaggio ansiogeno con parole e appelli roboanti.
Solo alcuni “scappati di casa”, come si usa dire oggi, negano ormai l’esistenza del contagio e la sua crescente pericolosità. Ma ora , come mai prima, è necessario che parli una sola voce, quella del Presidente Conte, conscio delle sue responsabilità.
Ormai con le Tv, le radio e i social, in servizio 24 ore su 24 , nulla sfugge e la diffusione della notizia corre più del virus.
Innescare una sorta di conteggio alla rovescia verso il disastro sociosanitario, non valuta a sufficienza l’entità del danno collaterale provocato alla psiche dei cittadini e al tessuto economico del Paese.
Il countdown verso il lockdown potrà anche essere non evitabile, ma va gestito dalla mano politica , con l’ausilio della scienza.
Come dicevano i latini: tertium non datur.