Scontro Governo-Regioni: a Speranza l’ultima parola

La settimana dell’informazione è in gran parte assorbita dall’ulteriore aggravarsi dei contagi e dai nuovi provvedimenti, che da venerdì ridisegnano il Paese dividendolo in 3 zone a differenti livelli di rischio: 25 le aperture. In primo piano dunque lo scontro Governo-Regioni. Per il resto, le elezioni negli Stati Uniti in più occasioni riescono a rubare la scena alla battaglia contro il Covid.  Questi alcuni degli aspetti più importanti emersi nell’analisi dell’Osservatorio Tg Eurispes – CoRiS Sapienza nella settimana dal 2 al 6 novembre.

Il varo, martedì, del nuovo Dpcm, con il ritorno di misure da lockdown per diverse Regioni, si accompagna ad una crescente tensione tra Governo e territori. La voce della protesta si esprime con maggior forza sui Tg Mediaset, i quali illustrano ampiamente gli effetti dei provvedimenti sulle categorie più colpite; attenzione anche alle iniziative messe in atto a livello locale, con il Tg4 di giovedì che dedica un titolo alla “babele di ordinanze” avanzate da sindaci e comuni “lasciati a se stessi”. La voce dell’esecutivo è, comunque, quella più presente, con gli interventi del Ministro Speranza (citato in 12 titoli) che assieme al Premier Conte risponde alle critiche di Fontana e degli altri governatori. Spazi rilevanti anche per gli appelli all’unità del Presidente Mattarella (spiccano in altre 12 titolazioni).

Con l’aumento dei ricoverati e delle vittime l’attenzione del prime time torna a concentrarsi sulle strutture sanitarie, con il Tg5 che giovedì denuncia il superamento della “soglia critica” del 40% dei posti occupati in terapia intensiva. Nonostante questi dati, le valutazioni degli analisti restano positive, con Zangrillo che – intervistato lunedì dal Tg4 – si mostra comunque ottimista, dato il minor numero di vittime. Venerdì la parola passa alle immagini, con diversi servizi dedicati alle atmosfere lunari di piazze e strade famose delle città del Nord finite in zona rossa e di nuovo spettralmente vuote.

Tra gli approfondimenti del prime time spicca quello del Tg La7 di lunedì sullo stato delle RSA nel Paese dove nel corso della prima ondata si sono registrati il 40% dei decessi. A commento del servizio, Milena Gabanelli e Mentana hanno lanciato all’unisono un appello al Ministro Speranza, denunciando la grave disorganizzazione che ancora governa questo importante settore dell’assistenza, nel quale si palesa una situazione “fuori controllo” che non sembra aver tratto alcuna lezione dalle migliaia di morti dei mesi primaverili.

Presidenziali, scontro all’ultimo voto. Il prime time “elegge” Biden. Tg2 rinuncia alla difesa di Trump

L’attesa per i risultati delle elezioni del 4 novembre, con lo scontro all’ultimo voto tra Biden e Trump negli Stati contesi, domina con 47 titoli la pagina degli esteri. In uno scenario reso torbido dalla comunicazione del Presidente Trump – che tra mercoledì e venerdì ha denunciato a più riprese brogli e manipolazioni del voto postale – il prime time si schiera presto dalla parte del candidato democratico, con il Tg5 che giovedì invita il commentatore Carlo Rossella, per il quale «l’America di Biden non sarà isolazionista». Venerdì è il Tg1 a proporre un servizio sugli effetti delle contestazioni di Trump, che non solo “rendono difficile una transizione ordinata” alla guida del paese, ma rischiano anche di soffiare sulle tensioni sociali (riprese nei titoli da tutti).

Davanti a questo scenario neppure la testata più “trumpiana” (Tg2) sembra voler difendere a spada tratta le rivendicazioni del Presidente USA. Il Tg di Sangiuliano venerdì evita anche d’esprimersi sul fatto del giorno: la “censura” operata da alcuni grandi network americani alle ultime dichiarazioni di Trump, con la ABC, la CBS e la NBC che hanno interrotto la diretta della sua conferenza stampa perché «il Presidente stava dando una serie di informazioni false». Proprio su questo tema è il Tg4 a promuovere la riflessione più interessante, coinvolgendo Molinari di la Repubblica, Serracchiani del Pd e Fidanza di Fratelli d’Italia.

Terrorismo e profughi: i Tg tornano a parlare di “sicurezza”. Gigi Proietti, Roma saluta l’ultimo “mattatore”

L’attacco nella notte di martedì per le strade di Vienna agita le edizioni (titolo per tutti mercoledì), e contribuisce a riportare l’attenzione sul tema della sicurezza. Doppio titolo per Tg4 e Studio Aperto per il nuovo piano sugli sbarchi della Ministra Lamorgese, attuato in collaborazione con Francia e Tunisia, parlando di un “blocco anti-migranti” che ricicla le ricette del Centro-destra. Nonostante il riaccendersi dell’interesse sul fenomeno migratorio mancano, in molti servizi, riferimenti ai dati degli sbarchi.

Il passaggio della legge Zan, per il contrasto all’omotransfobia – le misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati a sesso, genere, orientamento e disabilità – figura mercoledì solo in un titolo del Tg3, con spazi anche per Studio Aperto.

L’inattesa scomparsa di Gigi Proietti all’età di 80 anni, è molto presente: 15 i titoli tra martedì e giovedì, con ampi spazi nei servizi all’omaggio della Capitale per “l’ultimo mattatore”.

 
 
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