Percezione del proprio corpo, rapporto con l’altro e con il maschile, e rappresentazione del corpo femminile all’interno della società. Come si vedono le donne? L’indagine condotta dall’Eurispes incrocia aspetti individuali, sociali e politici, per fare il punto su come l’immaginario collettivo abbia modificato e plasmato la percezione del sé della donna, tanto da imprigionarla in alcuni casi in “gabbie mentali” dalle quali è difficile fuggire. L’indagine, che ha coinvolto, tra giugno e luglio 2023, un campione di 1.048 donne su tutto il territorio nazionale, distribuite equamente per fascia d’età dai 18 anni in su, ha inoltre prediletto un’analisi intergenerazionale dei dati.
Il peso: in lotta con il corpo
Per le donne il peso corporeo è una parte importante del proprio aspetto esteriore (62,2%), molte fanno attenzione alla linea, controllando l’alimentazione (61,5%). La maggior parte afferma che se potesse cambierebbe in parte il proprio corpo (57,2%), che vorrebbe essere più magra (54,7%) e che sorveglia la linea attraverso l’attività fisica (50,8%). Circa la metà (49,6%) ritiene che se raggiungesse il suo peso ideale starebbe meglio con se stessa. Il pensiero dell’invecchiamento del corpo angoscia il 41,1% delle donne. Oltre un terzo del campione (36,7%) riferisce di provare frustrazione perché non riesce a raggiungere quello che ritiene essere il suo peso ideale e crede che, se raggiungesse il suo peso ideale, piacerebbe di più agli altri (35,3%). Più di una donna su 4 (27,5%) afferma che, potendo, cambierebbe molto il proprio corpo. Una donna su 5 (19,9%) vorrebbe essere più formosa. Il 36,4% delle donne coinvolte nell’indagine di Eurispes confessa poi di avere un rapporto poco o per niente positivo col proprio corpo, al 43,1% delle donne “non piace” il proprio corpo. Tanti numeri che raccontano un’unica realtà: le donne vengono ancora identificate per il loro aspetto fisico, e perciò sottoposte a forti pressioni sociali, soprattutto in giovane età.
Al 43,1% delle donne italiane non piace il proprio corpo
I dati raccolti offrono una lettura generazionale del rapporto delle donne col proprio corpo. Le donne più mature sono quelle che, a dispetto dei segni determinati dal passare degli anni, cambierebbero meno il loro corpo, che meno sorvegliano la linea, controllando l’alimentazione (55%) o attraverso l’attività fisica (37%, un divario molto accentuato rispetto al 70,6% delle giovanissime). Le donne più mature pensano meno, rispetto alle altre, che raggiungendo il proprio peso ideale starebbero meglio con se stesse (39,4%) e piacerebbero di più agli altri (22,1%), che desidererebbero essere più formose (9,7%). Al contrario, tra le 18-24enni si registra la quota più elevata di chi vorrebbe essere più magra (62,4%) e di chi prova frustrazione perché non riesce a raggiungere quello che ritiene essere il suo peso ideale (54,1%), ma anche di chi crede che se raggiungesse il peso ideale piacerebbe di più agli altri (52,9%,) e di chi vorrebbe essere più formosa (36,5%). Un rapporto negativo col corpo ha ricadute anche nella socialità: nell’ultimo anno, il 68,2% delle giovani intervistate tra i 18 ed i 24 anni riferisce di aver evitato un’occasione sociale perché insoddisfatta del proprio aspetto, contro il 43,6% delle donne con più di 65 anni. In definitiva, tra le giovani donne si registra una diffusa insoddisfazione e frustrazione legata al rapporto col proprio corpo, che incide sull’autostima e nelle relazioni sociali. L’obbligo percepito ad essere magre e le continue pressioni sociali spiegano anche la diffusione, soprattutto in giovane età, dei disturbi alimentari.
Anoressia e bulimia, poco meno di una donna su dieci le ha sperimentate, il 22,9% ha attacchi di fame nervosa
La magrezza è percepita ancora come un fattore virtuoso, se il 69,4% delle donne coinvolte nell’indagine afferma di aver ricevuto apprezzamenti per un avvenuto dimagrimento. In merito ai disturbi alimentari, emerge che l’8,5% delle donne che hanno preso parte all’indagine afferma di aver fatto esperienza, attualmente o in passato, di anoressia, il 7,6% di bulimia. Decisamente più comune risulta essere la fame nervosa, che si manifesta con il mangiare in modo compulsivo, fare abbuffate, sperimentata dal 22,9% delle rispondenti. Il 14,6% riferisce di episodi di fame notturna, il 12,1% di ortoressia nervosa – l’ossessione per il cibo sano e naturale. Più raro il picacismo, il disturbo che induce a mangiare cose non commestibili, come conseguenza di stati di malessere e nervosi (4%).