Se della spesa pubblica totale, si considera la fetta che ogni anno il Sud avrebbe dovuto ricevere in percentuale alla sua popolazione, emerge che, complessivamente, dal 2000 al 2017, la somma corrispondente sottratta al Mezzogiorno ammonta a più di 840 miliardi di euro, netti. I trasferimenti che arrivano al Sud ogni anno bastano per renderlo capace di consumare ciò che il Nord produce ma non sono sufficienti a permettere al Meridione di avviare una propria economia competitiva; essi dunque, se da un lato assicurano al Nord reddito e occupazione, dall’altro tengono il Sud fuori mercato. Gli studi della Banca d’Italia, e non solo, mostrano invece che il Sud è la vera riserva di crescita dell’Italia: ne costituisce cioè la parte di crescita potenziale. Se il Paese arriverà a scoprire il valore di questo immenso tesoro nascosto al Meridione, superando inutili e anacronistici stereotipi, godrebbe di uno slancio senza precedenti. Le regioni del Mezzogiorno meritano fiducia. Lo hanno dimostrato nell’emergenza legata alla pandemia. E meritano anche un maggior interesse da parte del Governo centrale che deve destinare molte più risorse per le infrastrutture, per il lavoro e per il turismo. In questo spazio, il magazine online dell’Eurispes, vuole aprire un confronto sulle potenzialità ancora inespresse del Sud d’Italia chiamando ad animare questo spazio con il loro contributo di riflessione quanti seguono più da vicino l’evolversi della questione meridionale.