Corruzione e protezione delle risorse per il Next Generation EU

L’Unione europea ha emanato i protocolli per la predisposizione dei PNRR (Piani Nazionali per la Ripresa e la Resilienza) per il periodo 2021-2026. I Piani in particolare, oltre alle varie forme di coerenza programmatica indicate, dovranno «dare conto delle misure nazionali volte a prevenire, individuare e correggere corruzione, frode e conflitti di interesse quando si utilizzano i fondi forniti nell’ambito del Dispositivo, comprese le disposizioni volte ad evitare il doppio finanziamento da altri programmi dell’Unione».

Le misure nazionali di prevenzione, individuazione e correzione, per gli aspetti italiani non sono state ancora elaborate, né risulta in predisposizione alcun modulo operativo aggiuntivo per riscontrare le richieste dell’Unione europea.

La crisi pandemica in atto sta ampliando il panorama e l’entità delle disuguaglianze sociali

Vi sono due aspetti da considerare, uno riconducibile alla pandemia in atto, che ha dato maggiore impulso alle attività della criminalità organizzata, e l’altra legata al quadro normativo giuridico europeo non omogeneo in tutti i paesi dell’Unione. Per il primo aspetto, la crisi pandemica in atto, al pari delle altre crisi, sta ampliando il panorama e l’entità delle disuguaglianze sociali che sono alla base della crescita dei livelli di incertezza del Paese.

La sussidiarietà mafiosa è un pericoloso servizio sostitutivo

Le organizzazioni criminali, dotate da sempre di adattamento agli scenari di crisi, si sono già insinuate tra le incertezze del Paese fornendo “servizi sostitutivi” (sussidiarietà mafiosa) a quelli previsti dai Dpcm in vigore, non ancora esecutivi per assenza dei provvedimenti attuativi (mancanza di concretezza dei provvedimenti). La “sussidiarietà” delle organizzazioni criminali consentirà un riciclaggio maggiore dei grandi capitali illegali liquidi accumulati grazie ai vari traffici illeciti praticati.

Durante i periodi di crisi, la riduzione di liquidità colpisce soprattutto le piccole imprese, attività di vendita al dettaglio e l’industria del turismo nella sua totalità. In questi casi, il pericolo è rappresentato dalle conseguenze di una maggiore infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico del Paese che andrà a rafforzare il controllo della gestione politica, ad iniziare dai Comuni.

La crisi di liquidità rischia di generare una maggiore infiltrazione criminale nel tessuto economico del Paese

Il problema della sussidiarietà mafiosa potrà ampliarsi con l’arrivo dei fondi europei destinati all’Italia necessari ad alimentare i piani di rinascita del Paese. I fondi daranno impulso non solo alla grande ma anche alla piccola industria, la quale se in mani sbagliate, non potrà raggiungere i risultati attesi ma andrà a rafforzare finanziariamente ancora una volta la criminalità organizzata.

L’Europa nel suo documento indica a tutti i paesi non solo di individuare e correggere la corruzione ma anche di prevenirla. Tra l’altro, la corruzione si verifica tutte le volte che si incontrano professionisti e imprenditori collusi da una parte e professionisti infedeli della Pubblica amministrazione dall’altra.

«Accanto alla mano pubblica opera una mano invisibile, non riconducibile ad Adam Smith ma alla corruzione che non moltiplica le ricchezze ma le prosciuga».

C’è da dire che la prevenzione del fenomeno corruttivo è molto importante ma si presenta come azione complessa in termini attuativi. Nei periodi di crisi, per esempio, si ricorre spesso alle deroghe per i controlli e ciò costituisce una delle vulnerabilità della tenuta del sistema anticorruzione.

Peraltro, un sistema amministrativo lento, farraginoso e dispersivo, quale quello italiano, non consentirà di poter eseguire i progetti del “Recovery Fund” nei tempi richiesti dall’Unione; in questo senso, dunque, sarà necessario uno snellimento normativo e amministrativo che possa consentire sia l’esecutività dei progetti sia il controllo dei soggetti e aziende in accordo alla richiesta fatta dall’Unione europea in quanto «lo sviluppo delle mafie è (proprio) sul fronte economico», come affermato dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho).

Si dovrà prediligere lo strumento della finanza di progetto ove possibile, che responsabilizzi l’appaltatore per la più celere conclusione dell’opera e permetta alla Pubblica amministrazione di concentrarsi sui requisiti imprenditoriali ed economico-finanziari degli operatori economici.

La Dia potrebbe offrire il proprio contributo per contrastare  corruzione e inquinamento mafioso nei progetti di sviluppo

È la prima volta che più paesi coinvolti nel “Recovery Fund” saranno chiamati a rispondere per le medesime fattispecie: l’occasione potrebbe essere propizia per sviluppare moduli operativi comuni tra i paesi europei sia per l’esecuzione dei progetti sia per i controlli richiesti.

Sarebbe fortemente auspicabile il coinvolgimento della Direzione Nazionale Antimafia sin dall’inizio del processo di ricostruzione del Paese; la Direzione potrebbe offrire positivamente il proprio contributo per contrastare ogni fenomeno di inquinamento mafioso dei progetti di sviluppo (indebita intercettazione dei flussi finanziari, sfruttamento delle risorse per riciclare proventi criminali, impiego dello strumento intimidativo e corruttivo).

L’Ue: «individuare e correggere corruzione, frode e conflitti di interesse»

A livello europeo, invece, questa potrebbe essere l’occasione propizia per rendere comune sia la definizione del delitto di associazione mafiosa sia per sviluppare, sempre a livello europeo, la normativa antiriciclaggio per arginare l’espansione delle mafie in Europa. Sarebbe un autentico segnale di coerenza etica e normativa di stampo europeo per evitare che la criminalità organizzata possa muoversi in territori dove la legge è più debole.

*Il Generale Pasquale Preziosa è il Presidende dell’Osservatorio Sicurezza dell’Eurispes, il Proc. Agg. DNAA Dottor Giovanni Russo e il Prof. Avv. Roberto De Vita sono i Vice Presidenti
 
Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata