Non è certo il coprifuoco di Parigi e dintorni, ma allo scoccare della mezzanotte dobbiamo immediatamente uscire dal nostro amato ristorante, con il conto pagato, e senza aver preso dolce o caffè.
E siamo al massimo in sei, perché in più non si può. Già immagino come se la prenderà quella coppia di amici esclusi dal tavolo!
Ma si sa, i Dpcm non possono accontentare tutti. L’obiettivo è frenare il contagio. C’è chi dice che servono e c’è chi dice di no, soprattutto tra i virologi, alcuni dei quali sembrano aver dimenticato i testi di Medicina, che parlano della psiche umana.
La paura è, con la depressione, quel mostro nero che cerchiamo di allontanare lasciando spazio all’incoscienza, come fanno alcuni giovani, ma non solo.
Le piazze della movida, dispone il Dpcm, POTRANNO e non DOVRANNO più essere chiuse, in caso di eccessivo affollamento. E se dovesse mai accadere, sarà un problema dei Prefetti e non dei Sindaci, che non sono tutti perfettamente allineati.
Bar e pizzerie mezzi salvati; autobus ancora pieni all’80%; piscine e palestre rimandate, come a scuola, ma di una sola settimana; poi si vedrà. Dovranno disfare la borsa dello sport milioni di atleti dilettanti. La loro attività è bloccata, mentre si incentiva il lavoro da casa.
Calma e gesso direbbero i nostri nonni: a dicembre (forse) arrivano le prime dosi di vaccino.