Che i rifiuti possano rappresentare una risorsa e un valore lo si è sempre detto. Ma, con un progetto di legge che sta per iniziare il suo iter in Sicilia, i cittadini avranno addirittura la possibilità di risparmiare dei soldi differenziando la loro raccolta. Si punta insomma sul portafoglio per far crescere la percentuale di differenziata, miseramente ferma, in Sicilia, al 17%, ultimo posto in Italia.
Il disegno di legge, con la firma del Presidente della Regione, Nello Musumeci e dell’assessore ai Rifiuti e all’Energia, Alberto Pierobon, prevede infatti che chi differenzia i rifiuti nel modo corretto possa ottenere buoni sconto nei supermercati, ma anche abbonamenti o carte telefoniche, oltre che riduzioni della Tari, l’odiata tassa sui rifiuti. I cittadini potranno consegnare vetro, plastica, cartone e altri materiali riciclabili nei grandi magazzini e persino in quelle parrocchie con cui sia la Regione sia i Comuni sigleranno delle convenzioni. È la cosiddetta “commercializzazione dei materiali riciclabili” nel ciclo che coinvolge i suoi protagonisti.
In che modo si svolgerà? Semplice: negli spazi esterni dei supermercati convenzionati, i cittadini troveranno dei contenitori in cui depositare i materiali riciclabili – vetro, plastica, materiali da imballaggi, ecc. – che hanno un loro valore se recuperati (il Consorzio nazionale per la raccolta della plastica, in particolare, la paga 300 euro a tonnellata alle aziende della nettezza). Questi contenitori saranno dotati di una bilancia elettronica che peserà i rifiuti consegnati e che registrerà – su un badge magnetico – sia le quantità sia la tipologia di prodotto rilasciato dall’utente. Nella stessa card verranno accumulati i relativi punti utili per ottenere sconti presso quei grandi magazzini che avranno firmato la convenzione e che, in questo modo, di fatto fidelizzano il cliente con la carta a punti utilizzabile solo alle loro casse.
È anche previsto che possano essere piazzati, nei contenitori dei rifiuti, dei loghi pubblicitari gestiti dagli stessi discount. Vi è, inoltre, un aspetto che riguarda i dati relativi ai consumi di ogni singolo cliente e che potranno essere oggetto di scambio commerciale. Si tratta di un sistema virtuoso, già sperimentato in alcune regioni quali il Piemonte e il Veneto, ma che in Sicilia potrebbe contribuire a far lievitare la percentuale di differenziata, soprattutto se si considera che la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti rappresentano un problema drammatico, visto che la capienza è ormai quasi esaurita.
Anche le parrocchie avranno un loro ruolo in questa iniziativa: negli spazi di loro pertinenza sarà possibile consegnare i rifiuti da riciclare. Il sistema sarà informatizzato in modo da registrare i rifiuti consegnati e i bonus accumulati. Le parrocchie si occuperanno pure di raccogliere i dati sulle consegne degli utenti, da trasferire agli uffici comunali che si occuperanno anche della elaborazione di parametri utili per applicare la riduzione della Tari – la tassa comunale sui rifiuti – ai cittadini che hanno aderito alla iniziativa con significative consegne di rifiuti riciclabili.
Allo studio dei tecnici della Regione siciliana lo schema per l’affidamento del servizio e le convenzioni per il riciclo, ma è chiaro che il governo Musumeci punta sempre di più sulla differenziata per contrastare il disservizio rappresentato dal sistema dei rifiuti. Nel recente passato erano state valutate altre soluzioni, quali la realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti, subito abbandonate sia per i costi di realizzazione sia per le resistenze opposte da associazioni ambientaliste che hanno sempre stigmatizzato questi sistemi poco rispettosi di alcuni parametri. Per la Regione, il vantaggio ottenuto con l’eventuale introduzione di questo sistema sarà quello di conseguire un utile economico dalla differenziata ma, come detto, anche quello di recuperare spazi all’interno delle discariche. I vantaggi economici – secondo il disegno di legge – saranno equamente ripartiti tra gli utenti, i supermarket, le casse regionali, i Comuni e le parrocchie che si vedranno riconosciuta, per l’attività svolta, una quota pari al 15% su quanto effettivamente risparmiato dal Comune. Il testo sarà portato in Giunta nelle prossime settimane e, in caso di approvazione, è prevista la sua applicazione entro il prossimo mese di ottobre.