Tavola e Tv sono le principali consolazioni degli italiani costretti in quarantena. Il primo focolare domestico delle famiglie italiane è senza dubbio la tavola. Anche per questo, e non solo per psicosi da stato d’emergenza, le file davanti ai negozi di alimentari sono tanto lunghe. La noia, le giornate da riempire, il desiderio di gratificazione e relax nell’ansia generale che la pandemia ha generato, hanno spinto la maggioranza degli italiani a cercare rifugio nei tradizionali capisaldi. Da un lato, dunque, lievito e farina esauriti, continue testimonianze fotografiche sui Social che mostrano dolci e pane fatti in casa, manicaretti vari in una riscoperta del piacere di cucinare con le proprie mani ora che si hanno ritmi lenti e molto tempo libero. È persino arrivata la App CookPad nella quali ci si scambiano le foto dei piatti appena cucinati in casa e non è raro essere invitati a tè virtuali con dolcetti ciascuno nella propria abitazione, con la condivisione di foto della tavola imbandita. Confort food e socialità in tempi di crisi.
Dall’altro lato, per riempire le tante, inedite, ore libere, ci sono soprattutto Tv e piattaforme streaming, dove seguire film, serie Tv, l’informazione, i programmi di intrattenimento. Manca completamente lo sport, è vero, ma ciascuno può assecondare la propria passione, dalle maratone dello storico Star Trek a quelle della nuovissima Casa di carta, da soli o con il partner o l’intera famiglia.
L’informazione in tv
Nonostante la varietà dei gusti individuali, dopo oltre un mese di forzata clausura emergono con chiarezza alcune precise tendenze. Gli italiani sotto la pesante pressione dell’emergenza in corso riscoprono o rafforzano il desiderio di conforto, di certezze e di unità; alcuni, persino di spiritualità.
Con le chiese chiuse e l’incertezza per il futuro sono in molti a rivolgersi con partecipazione alla fede ed a seguire le cerimonie religiose tramite il piccolo schermo. Lo testimoniano gli 8,2 milioni di spettatori per la Santa Messa celebrata dal Pontefice da solo davanti ad una Piazza San Pietro completamente vuota, i 7,3 milioni per la Santa Messa delle Palme, gli 8 milioni per la Via Crucis del venerdì santo, e poi 6,3 milioni al mattino per la Messa di Pasqua, 5,6 per la veglia di Pasqua ed uno share elevato per le messe del mattino.
Poi c’è, ovviamente, l’informazione, quanto mai centrale in una situazione in continua evoluzione che tocca tutti direttamente.
Il primo elemento di rilievo, sebbene non sorprendente, sono i grandi ascolti per i Tg che informano sull’andamento della pandemia, sulle nuove disposizioni, sullo scenario internazionale: il Tg1 in queste settimane supera costantemente i 7 milioni di spettatori nell’edizione delle 20.00, con giornate di picco in cui è arrivato ad 8 milioni; l’edizione delle 13.30 si attesta sempre tra i 5 ed i 6 milioni. Il Tg5 ha visto un’analoga crescita (circa 6 milioni per l’edizione serale), e ottengono ottimi risultati anche il Tg3 ed il Tg2.
Sono seguitissime le conferenze stampa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: quasi 8 milioni complessivi, tra Rai 1 e La7, per la più recente. È diventata un appuntamento, nel bene e nel male, la quotidiana conferenza stampa della Protezione civile con l’aggiornamento sui dati relativi a contagi, decessi, guarigioni.
Occorre, d’altra parte, sottolineare che sono soprattutto i Tg “ufficiali”, e non tutta l’informazione televisiva indistintamente, a volare negli ascolti, come pure i discorsi alla nazione del Presidente della Repubblica, del premier Conte e della Protezione civile, mentre per le trasmissioni di approfondimento non si registra una crescita stabile, probabilmente anche per un effetto di saturazione. Si vuole essere informati, ma dalle fonti più classiche ed autorevoli, per il resto si cerca un po’ di evasione.
I dati dell’intrattenimento televisivo
Lo conferma il seguito dei programmi di intrattenimento più popolari: i quiz più apprezzati dalle famiglie, costretti a mandare in onda puntate in replica per rispettare le norme sul distanziamento sociale, ottengono ascolti non inferiori a quelli registrati dalle puntate inedite. I soliti ignoti in replica raccoglie tra i 5 ed i 6 milioni di telespettatori, l’Eredità e Avanti un altro! oltre 4. Bene anche il pre-serale per tutte le età di Canale 5, Striscia la notizia, e si segnalano ottimi ascolti per la familiare Domenica in e per Linea Verde.
Altra certezza sono le fiction, da tempo prodotto di punta delle reti generaliste. Il commissario Montalbano raccoglie quasi 10 milioni per gli episodi inediti, 6 per le repliche, ma questa non è una novità ed i numeri prescindono dalla quarantena. Si fa invece notare il trionfo, al di là delle più rosee previsioni, della nuova fiction di Rai 1 Doc, che passa dai 7 milioni di spettatori dell’esordio agli 8,3 della terza puntata. Non è azzardato pensare che, in questo particolare momento, una storia ambientata nel mondo medico, che vede come protagonista un dottore empatico e motivato, incontri particolare favore da parte del pubblico. I medici e gli infermieri sono gli eroi del 2020.
Un’altra sorpresa arriva dal successo della riproposizione della saga di Harry Potter da parte di Italia 1. I 7 film tratti dai romanzi della Rowling, nonostante molti passaggi televisivi precedenti ed un grandissimo risultato di vendite in dvd, hanno riunito davanti alla Tv genitori e figli, che insieme hanno rivissuto la storia di una lunga e a volte tragica battaglia contro il male.
Più in generale, vengono ben accolti i film per le famiglie, da Gifted (ben 5 milioni su Rai 1) a Quasi amici fino alle commedie di Checco Zalone. Svago e buoni sentimenti in tempi difficili.
Tutti a casa e più persone davanti agli schermi non significa, dunque, una indistinta crescita degli ascolti, ma scelte e tendenze precise – lo dimostra il fatto che alcuni programmi non hanno visto cambiare minimamente i propri risultati.
I canali alternativi
La rivoluzione degli ascolti sta coinvolgendo in misura persino maggiore tutti i canali alternativi alla televisione tradizionale. Non solo i canali in chiaro, ma anche le pay tv, pur non potendo contare sullo sport, si sono riorganizzate per rispondere alle esigenze di un pubblico più ampio e più desideroso di contenuti audiovisivi.
Sky ha deciso di attivare Sky Cinema IoRestoACasa, tre nuovi canali rivolti a chi è costretto a casa dalla quarantena: uno dedicato alle famiglie, uno all’animazione, uno ai film d’azione. L’offerta spazia tra prime visioni e classici, disponibili su tutti i device, come ormai sempre avviene. L’iniziativa si affianca alla proposta di prime Tv di pellicole recenti e all’accessibilità dei pacchetti Sport e Famiglia anche agli abbonati che non li hanno sottoscritti, per arricchire al massimo l’offerta in questa fase.
Il boom del Web
Come nel resto del mondo, con il lockdown si è assistito ad un boom generale del Web: e-commerce, smart working e didattica a distanza, videochiamate, uso dei Social Network in crescita. E piattaforme streaming, un prezioso canale aggiuntivo per l’intrattenimento dei singoli e delle famiglie.
Per le piattaforme streaming alla quarantena è corrisposta un’impennata degli ascolti. La scelta è ormai molto vasta: Netflix, Prime Video e Disney+, Raiplay, Tim Vision, Dplay, Mediaset Play, Now Tv, Infinity. Molti utenti di un servizio in questi giorni hanno deciso di raddoppiare o moltiplicare i propri abbonamenti per usufruire di un maggior numero di contenuti.
Justwatch, la guida internazionale allo streaming, rileva come l’Italia si collochi al terzo posto nel mondo per incremento di visualizzazioni; +116%, dopo Spagna (+191%) e Francia (+187%). Marzo ha visto la crescita di quasi tutte le piattaforme streaming rispetto al mese di febbraio: Infinity (+213%), Now Tv (+119%), Tim Vision (+60%), Mediaset Play (+44%), Dplay (+32%), Netflix (+20%). I risultati sono diretta conseguenza della necessità di stare a casa, del tempo libero e dell’appetibilità di cataloghi ampliati per l’occasione ed arricchiti da prodotti di punta come La Casa di Carta su Netflix, Celebrity Hunted su Prime Video, serie come Riverdale, Elite, Justice League, film di animazione per tutte le età come i capolavori dello Studio Ghibli (resi disponibili da Netflix).
Netflix si consolida come punto di riferimento per film e, soprattutto, serie Tv. Amazon, dopo numerose petizioni, ha offerto la visione gratuita dei propri contenuti digitali in Italia durante l’emergenza. L’esempio è stato seguito da Prime Video, Tim Vision Plus e Infinity Mediaset con l’offerta di contenuti gratis per le famiglie. Si sono rafforzate in questa fase anche RaiPlay, MediasetPlay, Rakuten tv.
La rilevazione Nielsen sul volume delle interazioni sui Social Network (Facebook, Twitter e Instagram) riguardanti programmi televisivi e in streaming in Italia, mostra come nel primo trimestre del 2020 si sia registrata una crescita del 41% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in termini di post, tweet, like, condivisioni, commenti, risposte, mention.
Dal vero e proprio inizio dell’emergenza in Italia, a marzo, i talk show e i programmi di approfondimento politico sono stati interessati dalla crescita più rilevante in termini di commenti, raggiungendo il 4% del totale delle interazioni. Si tratta della diretta conseguenza di una nuova fruizione, da un lato orfana dello sport e di alcuni programmi live fermi per Coronavirus, dall’altro caratterizzata da una costante ricerca di informazioni ed aggiornamenti. Non a caso, da marzo si registra la crescita delle principali emittenti “all news” nazionali: TgCom24 (+116%), Rai News (+84%), SkyTg24 (+81%), per un aumento medio delle interazioni rispetto al mese precedente pari al 94%.
I contenuti, complice la Rete, viaggiano in sempre maggiore libertà, attraverso innumerevoli canali. In queste settimane si sono moltiplicate le voci che dalla quarantena hanno raggiunto un pubblico sconfinato e, talvolta, improvvisato. L’attore americano Will Smith ha lanciato su Snapchat la serie Will from home, nella quale, appunto da casa sua, dialoga con famigliari e con ospiti, celebri e non, a distanza di sicurezza. Miley Cyrus conduce un talk show su Instagram intervistando altri artisti e sono numerosi i concerti casalinghi eseguiti per i fan da musicisti italiani ed internazionali.
Le strategie di cinema e fiction
D’altro canto, se l’attenzione da parte di un pubblico “vorace” è in continua crescita, il prolungato lockdown rischia di far mancare la materia prima: non soltanto il cinema, ma anche le piattaforme online hanno dovuto fermare le loro produzioni per l’impossibilità di girare serie e film in questo periodo. Alcuni tra i titoli più attesi sono già stati rimandati a data da definire (tra questi, l’amatissimo Stranger things).
Le sale cinematografiche sono chiuse in tutto il mondo, persino in Cina dove era stata tentata una riapertura, tutti i festival cinematografici sono stati annullati ed è già stato annunciato che i cinema, come i teatri ed i concerti, saranno tra gli ultimi a ripartire – rimangono solo i drive in, poco diffusi.
Anche se le pellicole sulle quali sono stati fatti investimenti rilevanti verranno rinviate a tempi migliori, alcuni film, per ammortizzare le perdite, stanno cominciando ad arrivare direttamente sulle piattaforme. Oltre a Onward della Pixar (giunto nelle sale Usa pochi giorni prima della chiusura globale), la decisione è stata presa per Emma, tratto da Jane Austen, L’uomo invisibile ed Artemis Fowl, che andrà su Disney Plus. In Italia il primo titolo a saltare la sala per approdare in streaming è, per ora, Un figlio di nome Erasmus. Anche questa è una prospettiva inedita per tutti i paesi.
La I Wonder Pictures si è spinta un passo più in là e nel mese di aprile, per un periodo di dieci giorni, ha deciso di allestire una sala cinematografica virtuale da 2.600 posti alla quale si potrà accedere da casa per assistere gratuitamente a pellicole selezionate all’interno del listino. Il pubblico online, dopo la prenotazione, assisterà ad un saluto ed una presentazione del film, che sarà seguito dalla versione online del dibattito post visione, col confronto tra autori, critici e pubblico stesso, via chat. L’idea è quella di ricreare, per quanto possibile, l’esperienza della condivisione in sala.
Quel che è interessante osservare è anche come questa fase sempre più prolungata di forzato isolamento domestico stia rivoluzionando le abitudini di fruizione dei contenuti audiovisivi da parte dei singoli e delle famiglie. L’accelerazione nell’acquisizione di competenze rispetto a questi strumenti e la formazione di nuove abitudini avranno con molta probabilità effetti a lungo termine, destinati a non scomparire quando l’emergenza giungerà alla fine. Alcuni comportamenti, che fino a poco tempo fa erano completamente estranei alla vita di una larga fetta della popolazione, molto probabilmente si consolideranno, come nuove opportunità ormai note ed accessibili. Come del resto non potrà non accadere, dopo questa fase di intensa e forzata “digitalizzazione”, anche nella didattica, nella Pubblica amministrazione, nel commercio.