Secondo i dati rilevati dall’Eurispes nell’indagine contenuta nel Rapporto Italia 2021, la mascherina è soprattutto una protezione (37,7%) e una necessità in questo momento storico (31,7%) e viene anche considerata utile (12,2%). Non mancano però il 18,4% delle opinioni negative di chi pensa sia: un’imposizione (6,9%), un sopruso (5,8%) e qualcosa di inutile (5,7%). Soprattutto le fasce di età più giovani mostrano una certa intolleranza all’uso della mascherina: la considerano una protezione solo il 36,1% dei ragazzi fra i 18 e 24 anni e una necessità solo il 29,6%. In totale, un giovane su quattro (25,5%) esprime un giudizio negativo sulla mascherina indicando che sia una imposizione, inutile o un sopruso.
Indossare la mascherina, quando e quanto
Nonostante la mascherina sia indubbiamente scomoda e fastidiosa, in molti, il 42% del campione intervistato, la indossa il più spesso possibile e il 38,5% la utilizza in tutte le occasioni in cui questo dispositivo sanitario è prescritto dalle regole; poco meno di un italiano su dieci cerca di indossarla il meno possibile (9,9%) e una percentuale simile lo fa solo quando si sente in pericolo (9,6%). Le donne sembrano essere più preoccupate dalla possibilità di contagio rispetto agli uomini, affermando prevalentemente di indossare la mascherina più spesso possibile (44,8%; 39,1% per gli uomini), mentre gli uomini tendono ad usarla solo quando previsto dalle regole (40,7% contro 36,3%).
La mascherina ci mette in crisi sul piano della comunicazione
Quali sono le sensazioni associate all’uso della mascherina? La maggior parte dei cittadini (72,1%) afferma di non sentirsi ridicola/o, ma in meno della metà dei casi ci si sente a proprio agio (41,6%). Nel 30,6% dei casi indossare la mascherina metterebbe al riparo dal giudizio degli altri sebbene sono basse le percentuali di quanti attribuiscono alla mascherina un qualche effetto sul proprio aspetto fisico: il 22,5% si sente mortificato nel proprio aspetto; il 18,6% contrariata/o perché nasconde l’aspetto estetico e il 16,4% compiaciuto perché valorizza gli occhi e lo sguardo. Il disagio più diffuso è quello legato alla comunicazione, con il 56,5% di quanti si sentono in difficoltà nel comprendere ed essere compresi dagli altri quando parlano.
In pandemia mancano soprattutto gli amici
Circa 7 italiani su 10 non nascondono di soffrire il fatto di dover evitare i contatti fisici con alcune persone care. A sentire abbastanza la mancanza di alcuni familiari durante il lockdown è stato il 72% circa degli intervistati; mentre un totale del 27,9% afferma di aver sofferto poco o per niente questo aspetto. Ancor più dei parenti, agli italiani nel 74% dei casi sono mancati gli amici, mentre la difficoltà a relazionarsi in modo sereno con gli altri è avvertita meno (58,1%).
Gli animali domestici hanno rappresentato per molti un’importante valvola di sfogo in pandemia
Una compagnia e, in molti casi, un’opportunità per uscire di casa. Gli italiani riconoscono la funzione “terapeutica” dei propri pet: quasi la metà di chi ha animali domestici afferma che questi ultimi sono stati d’aiuto in circa l’83% dei casi per sentire meno la solitudine durante la crisi pandemica.