Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza di genere, ovvero per l’eliminazione della violenza contro le donne, un fenomeno innanzitutto culturale che non accenna a diminuire. La cronaca ci restituisce con una cadenza preoccupante le storie di donne vittime di violenze di genere, storie legate a dinamiche familiari, di coppia, affettive, dove una serie di altri reati, detti “reati spia”, spesso sono il preludio di ancor più tragici epiloghi. E purtroppo i dati che emergono da report e indagini sulle vittime della violenza di genere non fanno che avvalorare il racconto di una epoca dove l’educazione culturale ed emotiva degli individui sembra rientrare tra le priorità.
La maggioranza dei delitti è avvenuta per mano del partner
I dati emersi dal report del servizio analisi della Polizia Criminale parlano di omicidi (ovvero di vittime di genere femminile) in aumento nel 2021. Su un totale di 263 omicidi volontari compiuti in Italia dal primo gennaio al 21 novembre 2021, 109 hanno riguardato donne. Di questi, 93 sono avvenuti in ambito familiare-affettivo e, in particolare, 63 per mano del partner o dell’ex partner. Numeri che mostrano un aumento consistente delle vittime di genere femminile (+8%) rispetto allo stesso periodo del 2020. In crescita anche tutti i delitti commessi in ambito familiare-affettivo che passano da 130 a 136 (+5%). Anche in questo caso è significativo l’aumento delle vittime donne (+7%), e tra queste quelle uccise per mano del partner o dell’ex partner (+7%).
Il Codice rosso ha perfezionato meccanismi di tutela delle vittime di violenza di genere
Il 9 agosto 2019 è entrato in vigore nel nostro ordinamento il cosiddetto “Codice rosso” (legge 694/2019), che ha introdotto nuove fattispecie di reato e perfezionato meccanismi di tutela delle vittime di “violenza di genere”. Nonostante ciò, i dati parlano ancora di un Paese dove c’è un problema evidente di violenza contro le donne. Un’analisi dettagliata unisce al monitoraggio delle nuove fattispecie di reato introdotte dal Codice rosso (tra cui la costrizione al matrimonio e il revenge porn) anche l’indagine sui principali reati spia, ovvero di tutti quei delitti che sono indicatori di violenza di genere come i maltrattamenti in famiglia, gli atti persecutori (stalking) e la violenza sessuale. Dal primo gennaio al 31 ottobre 2021 sono aumentati del 10% le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e dei divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (da 1.584 a 1.740). Dall’entrata in vigore del Codice rosso sono stati 4.234 i casi in tutta Italia, in particolare Sicilia (585), Lazio (452), Lombardia (398), Piemonte (386) e Campania (340) sono le regioni con il maggior numero di violazioni. Un’altra fattispecie introdotta dal Codice rosso, le costrizioni o induzioni al matrimonio, ha fatto registrare nel periodo in esame un considerevole aumento (+143%) legato in primis alla progressiva conoscenza della nuova norma e la maggiore propensione alla denuncia. Si tratta di un fenomeno che riguarda nell’86% dei casi donne, di cui il 68% di nazionalità straniera.
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Lo stalking è tra i principali reati spia indicatori di una violenza di genere. Come documentato da Eurispes nel Rapporto Italia 2021, al 9,3% degli italiani è capitato di essere vittime di stalking, un fenomeno cresciuto dell’1,4% rispetto al 2020. Dunque, quasi un italiano su dieci è (o è stato) vittima di stalking, ma la percentuale di donne vittime di stalking è 3 volte quella degli uomini: il 14% rispetto al 4,5% degli uomini, in aumento rispetto al 2020, quando l’8,9% delle vittime era una donna e il 6,8% uomo. Dall’indagine era inoltre emerso che il 13% delle vittime ha un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, e in 1 caso su 4 (25,6% del campione esaminato) chi commette il reato è l’ex partner della vittima. Incremento rilevante dei casi di revenge porn (+45%). Le vittime di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, che dall’entrata in vigore del Codice rosso ha registrato complessivamente 2.329 reati denunciati, sono nel 73% dei casi donne, italiane (87%), maggiorenni (82%).
Lo stalking è un reato spia della violenza di genere ancora poco denunciato
Un ulteriore focus ha evidenziato un altro aspetto dei reati spia, ovvero i provvedimenti di tutela delle vittime di violenza: gli ammonimenti del questore per stalking e per violenza domestica (+18% rispetto al 2020) e gli allontanamenti dalla casa familiare (-4% rispetto al 2020). Dall’indagine del Rapporto Italia 2021 sul reato di stalking era emerso, inoltre, che solo il 13,7% delle vittime denuncia, lasciando un margine dell’86,3% di reati ai quali non segue una denuncia formale alle autorità: questo dato, da solo, racconta che per ogni caso registrato esiste un sommerso enorme, che sfugge alle rilevazioni ufficiali. Il 50% delle vittime sostiene di essersi difesa da sola, lasciando ancora un ampio spazio di movimento a una violenza di genere che