“Cortili Aperti”, una porta sulla Roma segreta

Ventisei splendidi cortili dei piu prestigiosi palazzi privati romani. Cittadini, artigiani e restauratori partecipano a “Cortili Aperti Roma”, per mettere in luce creatività e qualità di restauratori, falegnami, doratori, corniciai, argentieri, marmisti, bronzisti, decoratori, ceramisti, vetrai, mosaicisti. L’intento è di valorizzare antichi mestieri come risorse per lo sviluppo economico e sociale. Il patrimonio architettonico costituisce parte essenziale della nostra identità culturale.

Da Palazzo del Drago, in via dei Coronari, a Palazzo Massimo Lancellotti, a piazza Navona. Scrigni di pietra e memoria che aprono i propri cortili per un racconto di arte e cultura. L’ADSI, Associazione Dimore Storiche Italiane, sezione Lazio, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e del Municipio Roma I Centro, presenta la nuova edizione di ‘Cortili Aperti Roma’, una manifestazione nell’ambito delle “Giornate Nazionali ADSI”. L’evento, aperto a tutti e gratuito, si terrà a Roma, sabato 21 e domenica 22 maggio 2016, e vedrà le Dimore Storiche ospitare nei cortili espositori ed eventi dalle 10 alle 19. L’anno scorso oltre 25.000 persone hanno partecipato all’iniziativa.

Apriranno i cortili di 26 palazzi del centro storico, Attolico, Berardi Guglielmi, Boncompagni-Cerasi, Borghese, Capizucchi, Capponi Antonelli, Cenci, Cisterna, Costaguti, D’Aste, Del Drago, Gomez- Silj, Grazioli, Lante Aldobrandini, Malvezzi Campeggi, Massimo Lancellotti, Montoro, Odescalchi, Pasolini, Ruspoli, Sacchetti, Sforza Cesarini, Sterbini, Taverna, Torlonia nonché Pamphilj sede dell’Ambasciata del Brasile.

Programma Cortili Aperti Roma 2016

“Cortili Aperti vuol dire aprire le porte sui luoghi segreti realizzati da grandi architetti, entrare in androni ombrosi e in giardini fioriti, ammirare fontane e statue secolari”, spiega Filippo Massimo Lancellotti, coordinatore della manifestazione.

A testimonianza del forte legame culturale e civico, i cortili ospitano numerosi artigiani e restauratori, i principali protagonisti dell’iniziativa, nonché indispensabili nella conservazione e manutenzione delle dimore storiche. Inoltre daranno il benvenuto ad ogni visitatore gallerie d’arte, associazioni di volontariato, mostre di fotografie e numerosi concerti di giovani musicisti, tra cui risalta quello di palazzo Pamphilj offerto dall’Ambasciata del Brasile.

Il cortile di palazzo Sacchetti ospiterà un’interessante mostra di foto storiche “La memoria e le immagini”, che vanno dalla fine dell’Ottocento a metà del Novecento. L’esposizione presenta degli scorci inediti della corte pontificia, degli interni dei palazzi, la vita familiare e sociale delle famiglie che vi abitavano, per concludere con una sezione dedicata alla campagna romana.

Le numerose gallerie d’arte presenti nei cortili resteranno aperte durante la manifestazione, rendendo possibile visitare mostre di artisti contemporanei e moderni: Galleria del Cortile a palazzo Boncompagni Cerasi, Galleria del Cembalo a palazzo Borghese, Galleria Giacometti a palazzo Capponi Antonelli, Galleria Edieuropa a palazzo Cenci, Galleria Lorcan O’Neill a palazzo Pasolini, Fondazione Memmo – Scuderie di palazzo Ruspoli, Galleria Monitor a palazzo Sforza Cesarini.

La Scuderia “bande rosse” esporrà la sua collezione di moto Ducati a palazzo Sforza Cesarini. I bambini sono invitati a partecipare al gioco “Cortili in Caccia”, grazie alla collaborazione e al supporto di Explora – Il Museo dei Bambini di Roma.

L’aneddotica legata ai palazzi romani è ricchissima e alcune hanno attraversato i secoli. Uno dei più celebri è legato alla sorte di Beatrice Cenci, di 16 anni, che venne accusata, insieme alla madre ed ai fratelli, di aver assassinato il padre, uomo violento e forse incestuoso. Il processo fu una farsa e Francesco Cenci, da feroce seviziatore, venne fatto passare per un uomo in odore di santità. Il popolo mormorò che papa Clemente VIII Aldobrandini mirasse più alle ricchezze dei Cenci che alla giustizia. L’11 settembre 1599 Beatrice venne decapitata insieme alla madre in piazza di Ponte S. Angelo. La leggenda vuole che il papa esclamasse: “Giustizia è fatta!” e subito dopo avesse firmato un atto di cessione delle ricchezze dei Cenci al nipote Ascanio. Secondo la tradizione il fantasma di Beatrice si aggira nei dintorni di palazzo Cenci, e la sera dell’11 settembre la si può vedere passeggiare su ponte S. Angelo con la testa sotto il braccio. Un’altra curiosità è legata a palazzo Pamphilj che fu realizzato e donato dal papa Innocenzo X Pamphilj alla cognata Olimpia Maidalchini, detta popolarmente la “Pimpaccia di piazza Navona”, soprannome assegnatole da Pasquino, che vide in lei un’autentica arrampicatrice sociale, come un personaggio di una commedia seicentesca della Roma barocca, Pimpa: dispotica e dominatrice, furba, presuntuosa e spregiudicata. Un episodio felice fu quello della gatta di palazzo Grazioli. Su un cornicione del palazzo campeggia un piccolo gatto marmoreo proveniente dal tempio di Iside in Campo Marzio. La statuina si troverebbe lì a ricordo di una gatta che, avendo visto un bambino in pericolo, iniziò a miagolare per attirare l’attenzione della mamma che riuscì ad intervenire prima che il bimbo precipitasse; altri invece sostengono che lo sguardo del felino indichi la posizione di un tesoro nascosto. A palazzo Sacchetti è legata infine una curiosità letteraria grazie allo scrittore francese Emile Zola; questi ha ambientato una parte del suo romanzo “Rome”, scritto negli ultimi anni dell’Ottocento, proprio in questo edificio, ribattezzato per l’occasione Boccanera.

Aggirandosi per i cortili, risalta l’attaccamento, l’impegno e l’amore dei proprietari per le loro dimore. La semplice osservazione del buono stato complessivo è la dimostrazione che hanno fatto e continuano a fare il loro dovere. I loro valori sono la conservazione dei beni, la continuità della proprietà, il rispetto dei valori architettonici, l’orgoglio della nostra cultura e tradizione, i legami civici con la città.

La Capitale sta cambiando a grande velocità, e in questo contesto mutevole le dimore storiche sono presidi estetici e culturali fondamentali e condivisi da tutta la comunità. Il rapporto con il quartiere, con i suoi abitanti, con i commercianti, con le botteghe, con gli artigiani sono e rimarranno tra i capisaldi della cultura civica romana, da mantenere viva e salda.

ADSI-Lazio riunisce più di cinquecento proprietari di dimore storiche vincolate e opera per agevolarne la conservazione, la valorizzazione e la gestione affinché questo patrimonio venga tramandato alle generazioni future preservandolo dal degrado e dal tempo.

Il programma completo di “CORTILI APERTI ROMA” è consultabile su www.adsi.it/adsi-lazio; su Facebook “Cortili aperti Roma – Giornate nazionali ADSI”; su Instagram “cortiliapertiroma”. Per info: [email protected].

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