Le App: una finestra sulla nostra vita digitale

I giga non bastano più e aumenta l’insistente richiesta, da parte degli utenti, di pacchetti di offerta di telefonia.

 

Ma quanto costa essere sempre online?

 

Al 31 dicembre 2018, facendo una media delle principali tariffe per telefonia mobile comprensive del traffico dati, i pacchetti che prevedono 2 GB di traffico Internet sono i più economici, con una media di 13 euro di spesa. È interessante considerare che le offerte che prevedono 5 GB e quelle che ne propongono 20 si caratterizzano per prezzi pressoché simili, con una media di 15 euro. Meno convenienti sono le offerte da 10 GB, che hanno un prezzo di circa 21 euro (Eurispes, Rapporto Italia 2020).

Se nel 2008 il mercato delle app era praticamente inesistente, negli otto anni successivi esso arriva a valere 1.300 miliardi di dollari, indotto compreso, e, secondo la società di analisi App Annie, nel 2021 l’economia che ruota intorno alle App potrebbe diventare la terza a livello mondiale, con 6.350 miliardi di dollari, e una crescita del 385% rispetto al 2016. Eppure, delle app scaricate se ne usa solo la metà.

Trainline, app leader in Europa per viaggiare in treno e in pullman, ha realizzato una ricerca, tra la fine del 2018 e gli inizi del 2019, per indagare il rapporto degli utenti con le app. I risultati dell’indagine mostrano l’utilizzo di un gran numero di app per organizzare e svolgere le attività quotidiane: ascoltare la musica, programmare un viaggio, fare la spesa, fare shopping, prenotare un ristorante, calcolare le calorie bruciate durante la corsa mattutina.

Per quanto riguarda l’organizzazione e la prenotazione di una vacanza, il ricorso alle app è necessario per il 79,3% degli intervistati; in media, 3 app per l’organizzazione di un viaggio di piacere, facendo ricorso, in particolare, ad app per la prenotazione del pernottamento, per la pianificazione dell’itinerario, per l’acquisto di biglietti di treno, aereo o pullman e per la gestione in tempo reale del viaggio. Tuttavia, spesso gli utenti installano molte più app rispetto a quelle che di fatto adoperano. Escluse quelle per i social, per il 53% dei rispondenti, le app realmente utilizzate tutti i giorni sono poche.

C’è bisogno di spazio: il fenomeno del decluttering

Gli italiani tendono a scaricare app con funzioni simili, se non addirittura uguali. Il 66% del campione di Trainline ha sul proprio smartphone almeno 2 app che svolgono la stessa funzione. Per questo, si sta diffondendo la pratica del “decluttering”, ovvero “mettere in ordine, fare spazio”. Il 52,6% del campione ritiene che l’eliminazione di app superflue dal proprio telefono faccia sentire più organizzati e il 21% dichiara che “fare pulizia” sul proprio smartphone porti a stati di calma e di tranquillità.

Non mancano però le possibili derive patologiche del fenomeno. FOMO, “Fear of missing out”, è il nome (acronimo) di una nuova malattia sociale individuata dallo scienziato Andrew Przybylski dell’Università di Oxford. Si tratta di una sindrome da assenza digitale, legata all’uso delle nuove tecnologie e riguarda la paura, propria del soggetto digitale e sempre connesso, di perdersi qualcosa online: una notizia, un post di un contatto social, un evento.

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