Eutanasia, biotestamento e suicidio assistito: l’opinione degli italiani. I dati

I risultati dell’indagine dell’Eurispes sui temi etici

L’Eurispes da diversi anni conduce un’indagine per sondare gli orientamenti degli italiani su argomenti particolarmente dibattuti e divisivi, legati ai temi etici, quali il testamento biologico, l’eutanasia e il suicidio assistito. Solo il biotestamento è contemplato dalla normativa italiana. Dopo un dibattito lungo decenni, infatti, la legge 22 dicembre 2017 n.219 ha introdotto la possibilità di stilare in vita le proprie volontà in caso di gravi condizioni di salute, in particolar modo rispetto all’accanimento terapeutico, alla dichiarazione anticipata di trattamento, alla pianificazione condivisa delle cure. Per quanto riguarda l’eutanasia e il suicidio assistito, sappiamo ormai – attraverso diversi casi divenuti emblematici e seguiti dai media – che il ricorso a queste ultime due pratiche, da parte di italiani che decidono in questo senso, avviene attraverso viaggi all’estero. Solo per fare qualche esempio, in Olanda l’eutanasia è legale dal 2002 e il suicidio assistito dal 2004, mentre in Svizzera si pratica solo il suicidio assistito.

Testamento biologico, un’opzione largamente accettata

Nel 2022, stando ai dati raccolti dell’Eurispes, le persone favorevoli al biotestamento rappresentano il 69,3%, in leggero calo rispetto al 2021 quando la percentuale era del 71,5%.

Per quanto riguarda le differenti fasce d’età, il grado di consenso per il testamento biologico varia dall’80,3% dei 25-34enni fino al 60,5% degli over 64, con posizioni intermedie espresse dai 18-24enni (favorevole il 75,8%), dai 35-44enni (71,9%) e dai 45-64enni (69,1%).

Eutanasia, torna a crescere il numero dei favorevoli

Anche per quanto riguarda il tema molto delicato dell’eutanasia, il consenso ha subìto negli anni diverse oscillazioni: nel 2022 si assiste ad una ripresa dei favorevoli (74,9%) rispetto al 2021 (70,4%), che rappresenta l’anno con la maggior perdita di assenso, mentre il 2020 è stato l’anno in cui si è sfiorato il maggior grado di approvazione da parte degli italiani (75,2%), con quasi due punti percentuali in più rispetto al 2019 (73,4%).

È a favore dell’eutanasia l’84,1% dei 25-34enni, seguiti dall’81,2% dei 18-24enni e dall’80,7% dei 35-44enni. Tra i 45-64enni il consenso scende al 75,7%, tendenza al ribasso che si accentua ulteriormente tra gli ultra 64enni (63,7%).

A sinistra gli elettori che si dichiarano favorevoli sono l’89,5%, seguiti da quelli del centro-sinistra (77,6%), mentre i sostenitori della destra e del centro-destra esprimono il proprio consenso, rispettivamente, nel 60,1% e nel 64,9% dei casi.

Suicidio assistito: la maggioranza dei cittadini, sei su dieci, sono contro 

Rispetto alla possibilità di ricorrere al suicidio assistito, con l’ausilio di un medico per porre fine alla propria vita, i dati rivelano una chiusura: nel 2022 solo quattro italiani su dieci si dichiarano a favore (41,9%), in leggera flessione rispetto al 2022 (42,4%).

Le posizioni più favorevoli provengono dai 18-24enni, con il 58,8% dei consensi. Dello stesso parere il 50,8% dei 25-34enni e il 50,2% dei 35-44enni, mentre la percentuale scende sensibilmente tra i 45-64enni (41,5%) e ancor di più tra gli ultra 64enni (27,6%).

La quota più rilevante di quanti sostengono questa possibilità si riscontrano nel Nord-Est del nostro Paese (51,5%).

 

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