Criminalità e percezione: un binomio che quasi mai è speculare, perché la realtà viene di volta in volta assimilata con i filtri che mette a disposizione il momento storico. Di fronte ad una società in continua ed incessante evoluzione occorre, infatti, saper decifrare la complessità della realtà senza cedere alla tentazione di semplificarla e banalizzarla, affrontando i fenomeni in modo scientifico, attraverso una lettura interdisciplinare che muova dalle diverse prospettive. Con tali premesse, l’indagine “La criminalità: tra realtà e percezione” nasce nel quadro del Protocollo d’intesa sottoscritto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale e l’Eurispes (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali), finalizzato a rafforzare la collaborazione istituzionale. L’interscambio di dati statistici, estrapolati dalle rispettive banche dati, la condivisione di informazioni, nonché l’analisi a livello nazionale e territoriale, hanno consentito di elaborare un approfondimento quantitativo e qualitativo che segue l’evoluzione delle diverse fattispecie criminali e dei fenomeni sociali ad esse connessi, evidenziando i contesti territoriali nei quali si registrano particolari criticità. Lo studio risponde ad un’esigenza d’informazione sui temi della sicurezza che assumono una rilevanza prioritaria nel dibattito pubblico in Italia, come pure nel sentire di ogni cittadino.
Criminalità, sei italiani su dieci si sentono al sicuro
Prima di passare ai dati documentati dall’azione delle Forze dell’Ordine in ambito criminale, bisogna premettere che la maggioranza degli italiani si sente al sicuro. Il 61,5% dei cittadini afferma, infatti, di vivere in una città/località che giudica sicura. Dal confronto con i risultati ottenuti alla stessa domanda nella rilevazione effettuata dall’Eurispes nel 2019, emerge chiaramente un’inversione di tendenza. Infatti, la quota di quanti si sentivano in sicurezza nel luogo di residenza erano il 47,5%, meno della metà del campione. D’altronde, nel 2023, più di un cittadino su quattro (26,6%) giudica insicuro il luogo in cui abita; e ciò accade con più frequenza al Sud (30,5%) e nelle Isole (38,4%).
In Italia omicidi volontari dimezzati dal 2007 ad oggi
Analizzando la realtà fotografata dai dati, sappiamo che in Italia, nel periodo 2007-2022[1], il totale generale dei delitti ha mostrato un andamento altalenante sino al 2013, per poi evidenziare una costante flessione dal 2014 al 2020. Nel 2021 e nel 2022 si ha, invece, una risalita: in particolare, nel 2022, i delitti commessi registrati sono 2.183.045, +3,8% rispetto al 2021. È, tuttavia, importante sottolineare la particolarità degli anni 2020 e 2021, caratterizzati da limitazioni al movimento delle persone. Pertanto, effettuando il confronto con il 2019, i delitti commessi nel 2022 risultano in diminuzione. Per quanto riguarda le tipologie di delitti, l’aumento dei reati nel 2022 ha riguardato i furti (+17,3% rispetto al 2021), le estorsioni (+14,4%), le rapine (+14,2%), le violenze sessuali (+10,9%), la ricettazione (+7,4%), i danneggiamenti (+2,9%) e le lesioni dolose (+1,4%). Risultano, invece, in diminuzione lo sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile (-24,7%), l’usura (-15,8%), il contrabbando (-10,4%), gli incendi (-3%) e i danneggiamenti seguiti da incendio (-2,3%). Gli omicidi volontari commessi nel 2022 sono 314, in crescita del 3% rispetto ai 304 del 2021. Nello specifico, gli omicidi ascrivibili a contesti di criminalità organizzata registrano un aumento pari all’8%, avendo fatto registrare 28 casi nel 2022 a fronte dei 26 dell’anno precedente. Va comunque sottolineato come il numero di omicidi nel 2022 sia ben lontano da quanto registrato nel 2007, quanto erano il doppio (632). Infatti, proiettando i dati nel passato, si rileva un trend di diminuzione sostanzialmente costante della specifica delittuosità.
Criminalità minorile in crescita: dal 2019 +13,8%
La popolazione straniera residente nel 2022 sul territorio nazionale rappresenta circa l’8,5% del totale. Analizzando i dati relativi all’azione di contrasto effettuata sul territorio nazionale dalle Forze di polizia, nel 2022 si rilevano 271.026 segnalazioni nei confronti di stranieri ritenuti responsabili di attività illecite, pari al 34,1% del totale delle persone denunciate ed arrestate. Il dato risulta in lieve aumento, sia in valori assoluti che in termini di incidenza, rispetto a quello del 2021, quando le segnalazioni erano state 264.864, pari al 31,9% del totale. Significativo è risultato il coinvolgimento di stranieri in attività delittuose di natura predatoria. In particolare: furti (41.462 segnalazioni nel 2022, il 45,48% del totale); rapine (9.256 segnalazioni nel 2022, il 47,31% del totale).
Di grande interesse e rilievo risultano inoltre i dati collezionati relativi alla criminalità minorile, un fenomeno sempre più documentato dalla cronaca e presente, soprattutto nelle grandi città, e che desta grande preoccupazione. Ebbene le segnalazioni riferite ai minori denunciati e/o arrestati, negli ultimi quattro anni ha fatto registrare un andamento tendenzialmente crescente (con l’eccezione di una flessione dell’11,3% dal 2019 al 2020 ‒ rispettivamente da 29.625 a 26.271 casi). In particolare, nell’ultimo biennio l’incremento è significativo: nel 2021 sono stati 30.405 (+15,7% rispetto al 2020) e 33.723 nel 2022 (+10,9% rispetto al 2021). Il dato del 2022 è quindi superiore anche a quello del 2019 (+13,8%) evidenziando, per gli ultimi anni, un trend di crescita sostanzialmente costante. Anche in questo caso, tuttavia, effettuando una più ampia proiezione nel passato, si rileva come i valori registrati siano sostanzialmente sovrapponibili a quelli del 2016.
[1] Dati di fonte SDI/SSD, non consolidati per il 2022 e, quindi, suscettibili di variazione.