DOP Economy 4.0, la tecnologia al servizio della tracciabilità

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La diffusione delle tecnologie 4.0 e la loro integrazione negli ambienti di consumo fa emergere nuove formule di interazione tra impresa e consumatori. Gli acquisti online crescono del 14% nel 2022 e raggiungono i 45,9 miliardi di euro, con incrementi rilevanti per il comparto del food & grocery (+17%) (Osservatorio eCommerce B2C, Politecnico di Milano 2022). Le tante innovazioni che stanno coinvolgendo il comparto delle DOP, mostrano come nell’era dell’Internet of Everywhere la competitività delle produzioni di qualità deve essere approcciata con prospettive nuove, che tengano in considerazione il potere dei dati e degli algoritmi e le nuove formule del valore.

La competitività delle produzioni DOP di qualità deve essere approcciata con prospettive nuove

Le IG (Indicazione Geografica) rappresentano una componente strategica dell’agroalimentare italiano, capace di promuovere l’immagine del Made in Italy nei mercati internazionali, e di esprimere una forza economica che vale 19,1 miliardi di euro, con esportazioni pari a 10,7 miliardi di euro, e un peso del 21% sulla quota del fatturato nazionale nell’agroalimentare. Il mercato delle IG vale in Europa 73,62 miliardi di euro: su 3409 prodotti IG europei, 890 sono italiani. Si tratta di un primato che colloca l’Italia davanti a Francia (768), Spagna (379), Grecia (278) e Portogallo (204) (Commissione Europea, 2024).

Il mercato delle IG vale in Europa più di 73 miliardi di euro

L’integrazione delle tecnologie digitali abilitanti di Industria 4.0 in agricoltura sta avendo effetti trasformativi del settore a livello globale. Con le tecnologie di industria 4.0 si afferma un’agricoltura abilitata da piattaforme interconnesse, capaci di raccogliere dati dall’ambiente esterno e di utilizzarli per formulare decisioni complesse. Si stima che il valore di mercato delle soluzioni di Agricoltura 4.0 a livello globale supererà i 14 miliardi di dollari entro il 2027, con una crescita stimata annua del 13% (Statista). Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood, nel biennio 2019-2021 la crescita degli investimenti nelle tecnologie abilitanti in agricoltura è più che triplicata, passando dai 450 milioni di euro (2019) ai 1.600 milioni di euro nel 2021, e in crescita del 23% rispetto al 2020. Al centro dello sviluppo di Agricoltura 4.0 in Italia vi sono le tecnologie per l’analisi e la gestione dei dati e degli analytics (71%), i software e le piattaforme digitali (59%) e gli oggetti interconnessi dell’Internet delle Cose (58%). Secondo i dati Istat, la crescita nel livello di adozione delle tecnologie dell’ICT da parte delle imprese agricole è più intensa al Sud (+247%), nelle Isole (+241,9%) e nel Nord-Est (+205,5%). In Italia, tuttavia, sembra non essersi ancora affermata una formula di gestione intelligente della relazione tra produttore e consumatore: nelle aziende zootecniche la presenza di siti web e profili aziendali sui Social Network interessa soltanto il 16,1% delle aziende intervistate.

Il valore di mercato delle soluzioni di Agricoltura 4.0 a livello globale supererà i 14 miliardi di dollari entro il 2027

I progetti digitali che coinvolgono le DOP sono sempre più numerosi, e vedono già protagoniste imprese produttrici di DOP iconiche della tradizione agroalimentare italiana come la Mozzarella di Bufala Campana, la Pasta di Gragnano, l’Aceto Balsamico di Modena, l’Olio Extravergine di Oliva. Anche i Consorzi hanno avviato importanti sperimentazioni, e si stanno affermando come capofila nell’adozione delle tecnologie digitali in agricoltura. Sono nove i progetti avviati dai Consorzi di Tutela Italiani, che coinvolgono le tecnologie abilitanti di Industria 4.0: Blockchain (6), Intelligenza Artificiale (2) e Big Data (1).

I progetti digitali che coinvolgono le DOP sono sempre più numerosi e riguardano Blockchain, IA e Big Data

 Da un’indagine condotta dall’Osservatorio Smart Agrifood, emerge che la maggioranza dei consumatori italiani è interessata particolarmente alle informazioni sulla tracciabilità dei prodotti alimentari: il 35% dei consumatori le controlla sempre, e il 39% lo fa spesso. L’interesse degli italiani si focalizza non soltanto sul contenuto del prodotto ma anche sulla provenienza delle materie prime (64%), l’italianità del marchio (54%) e sulla presenza nel packaging di etichette di qualità (56%).  Inoltre, secondo un’indagine esplorativa dell’Eurispes (2022), l’82% dei consumatori ritiene che tutte le fasi del processo di trasformazione e distribuzione del prodotto finale dovrebbero essere tracciate fino alla sua collocazione a scaffale. Un ulteriore aspetto è il legame tra la qualità percepita e la presenza dell’indicazione del marchio DOP e IGP nell’etichetta. Sempre l’Eurispes (2022) rileva che per verificare la qualità di un prodotto agroalimentare, un terzo degli intervistati controlla con elevata frequenza che sia DOP o IGP. Inoltre, la quasi totalità degli intervistati (91%) conosce le etichette DOP e IGP e ha acquistato almeno un prodotto agroalimentare certificato DOP e IGP. Peraltro, quasi la metà dei rispondenti (49%) sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto per un prodotto certificato DOP. Sempre secondo l’Osservatorio Smart Agrifood, il 76% degli italiani ha fatto già uso delle tecnologie digitali per conoscere qualità e provenienza dei prodotti agroalimentari acquistati. Con riguardo in particolare ai QR Code, dal Rapporto Coop Consumi 2021, emerge che il 61% degli italiani scannerizza un QR code e ne legge le informazioni se questo compare nel packaging del prodotto. Ciò conferma la rilevanza che le certificazioni di qualità rivestono nelle decisioni di acquisto degli italiani. 

Il 74% dei consumatori italiani è interessato alle informazioni sulla tracciabilità dei prodotti alimentari

 

L’integrazione delle tecnologie abilitanti in agricoltura rappresenta una straordinaria opportunità anche per il comparto delle DOP e IGP italiane. La convergenza tra fisico e virtuale interviene non solo nell’ottimizzare i processi di sostenibilità delle produzioni, ma anche nel costruire un dialogo nuovo e diretto con i consumatori. Agricoltura 4.0 trasforma dunque la DOP Economy in una TRUST Economy: un ecosistema della fiducia in grado di accrescere il valore delle DOP a beneficio di tutti gli attori della filiera.

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