G20, pandemia come cartina tornasole dell’imprescindibilità del multilateralismo

G20

L’organizzazione di una Presidenza del G20 prevede una pianificazione lunga e articolata, che inizia molto tempo prima dell’assunzione del mandato e che segue un disegno ben preciso sia in termini di individuazione delle priorità tematiche da discutere durante le riunioni del foro, sia di organizzazione logistica. La pandemia ha letteralmente stravolto questa impostazione. Le conseguenze sono state principalmente due: la riconversione delle priorità tematiche alla luce del nuovo prisma targato Covid-19; la riorganizzazione logistica delle riunioni, spesso da svolgersi in formati ibridi. Di fatto, tutto è stato riorientato alla luce dell’emergenza pandemica. D’altronde, questa è, e continua ad essere, la più immediata sfida globale che siamo chiamati ad affrontare e di cui il G20, fin dall’inizio, ha rappresentato uno dei principali contesti in cui concentrare il confronto tra la membership e l’adozione di scelte condivise. In altri termini, un vero e proprio banco di prova dell’efficacia del multilateralismo e della sua vitalità.

I tre pilastri della Presidenza italiana al G20

I tre pilastri dell’architrave della Presidenza italiana del G20 – le tre P di People, Planet e Prosperity – sono quindi stati largamente riconsiderati in tutti i loro aspetti, in maniera tale da essere declinati lungo le più attuali linee prioritarie dettate dall’emergenza sanitaria. Il primo pilastro, People – inizialmente incentrato sulla lotta alle disuguaglianze, il futuro del lavoro, lo sviluppo e l’istruzione –, si è adattato sino ad includere le discussioni sulla diffusione dello smart working e sull’adattamento degli strumenti di protezione sociale alle mutate condizioni innescate dalla pandemia. Il secondo pilastro, Planet – oltre ai temi del contrasto al cambiamento climatico e del nesso energia-clima –, ha dedicato particolare attenzione anche alla green recovery, intesa come ripresa post-pandemica all’insegna del principio della sostenibilità e come opportunità per accelerare la transizione verde. Anche il terzo pilastro, Prosperity – inizialmente focalizzato sulle conseguenze sociali ed economiche dell’innovazione tecnologica e digitale e sul commercio internazionale –, ha allargato il proprio raggio d’azione, inglobando anche il tema della digitalizzazione dei sistemi sanitari e dell’impegno a mantenere aperte le catene globali di approvvigionamento, fondamentali per garantire (tra gli altri) la produzione dei vaccini: si pensi che il solo vaccino Pfizer-BioNTech è composto di 280 componenti, provenienti da 19 diversi paesi.

Salute globale, la pandemia detta il quarto pilastro della Presidenza italiana del G20 

Il tema della salute globale si è, di fatto, trasformato nel quarto pilastro della Presidenza italiana del G20. Basti pensare al continuo e rinnovato sostegno all’Access to Covid-19 Tools Accelerator (ACT-A, la principale piattaforma di cooperazione globale contro la pandemia), alla ricostruzione post Covid all’insegna dei princìpi della sostenibilità, dell’inclusività e della resilienza, a tutte le iniziative in campo finanziario volte ad alleviare il peso del debito sui paesi in maggiore difficoltà e gli sforzi per il finanziamento dei beni comuni globali in materia di preparazione e risposta alla pandemia.

L’impatto e le conseguenze della pandemia hanno orientato le discussioni del G20

L’impatto e le conseguenze della pandemia sono stati raccolti dalla presidenza italiana (e, prima ancora, da quella saudita) per riorientare le discussioni del foro e per convogliarle in quello che poi si è trasformato in un vero e proprio “mantra del G20”, l’ormai celebre concetto del “build back better”. Concetto all’interno del quale sono contenute due cruciali linee di azione: la prima, dall’impronta fortemente sanitaria ed “emergenziale”, volta ad affrontare al meglio la pandemia attuale e ad individuare gli strumenti più idonei a prevenire o gestire eventuali pandemie analoghe nel futuro; la seconda, fortemente proiettata al futuro, mira a “sfruttare” la possente reazione “interventista” dei governi a seguito delle drammatiche conseguenze sociali ed economiche della pandemia per una ricostruzione più equa, verde, sostenibile: migliore, appunto.

Che cosa significa per l’interesse nazionale italiano?

Abbiamo ormai superato il giro di boa della Presidenza italiana del G20. A circa otto mesi dall’assunzione del mandato, qual è il polso della situazione? Il polso batte, il multilateralismo è vivo e in salute. Le pulsioni centrifughe dal metodo multilaterale continuano ad emergere a singhiozzo, quasi a voler salvaguardare un sistema unilaterale che, tuttavia, non risponde più alla realtà di oggi – che necessita, al contrario, di sempre più ampie, profonde e sinergiche forme di collaborazione internazionale. Grazie anche al forte impulso sui temi multilaterali impresso dall’Amministrazione Biden, sono stati già ottenuti risultati tangibili: si pensi alle discussioni in materia di tassazione globale o agli Accordi di Parigi sul contrasto al cambiamento climatico, àmbiti cruciali in cui, proprio in queste settimane, sono stati raggiunti obiettivi lusinghieri e impensabili fino a qualche mese fa, nel quadro prima della riunione dei Ministri delle Finanze G20 a Venezia lo scorso 9-10 luglio, e poi di quella Energia-Clima di Napoli che si è appena conclusa.

La cooperazione internazionale per prevenire e affrontare pandemia e crisi sanitaria

Nell’arco di questi otto mesi di Presidenza italiana, non va poi dimenticato un evento di particolare rilievo svoltosi nel maggio scorso, il Global Health Summit, organizzato in collaborazione con la Commissione Europea e che ha portato all’adozione della “Dichiarazione di Roma”, con cui è stata riaffermata l’importanza della cooperazione internazionale per prevenire e affrontare efficacemente le crisi sanitarie. Si tratta di un risultato importante e dalla marcatissima impostazione multilaterale, resa ancora più necessaria di fronte alle numerose “vie” nazionali che avevano caratterizzato il primissimo periodo della pandemia.

Un forte messaggio di sostegno al multilateralismo

Di pari importanza, la “Dichiarazione di Matera”, frutto della riunione congiunta (prima nella storia del G20) dei Ministri degli Esteri e dello Sviluppo del G20 del giugno scorso che, nel ribadire il forte messaggio di sostegno al multilateralismo efficace e alle Istituzioni multilaterali come strumenti fondamentali della governance globale, ha concentrato l’attenzione sul prioritario tema della sicurezza alimentare.

Leggi anche

In vista del Vertice G20 del 30-31 ottobre, la Presidenza italiana mira a mantenere pulsante il battito del multilateralismo, rafforzandone le azioni e fissando impegni ambiziosi. Il ruolo del G20, che raccoglie le principali economie mondiali, è di cruciale importanza. La nostra aspettativa è quella di raggiungere un consenso in seno al foro sulla necessità di fondare la ripresa delle nostre economie sul concetto del “build back better.

La sensazione, in conclusione, è che la Presidenza italiana del G20 – con i suoi risultati concreti – sia solo la punta di quell’iceberg chiamato multilateralismo, che spesso non agisce alla ribalta dei riflettori ma che opera costantemente, goccia dopo goccia, nella ricerca del consenso e nell’interesse della Comunità internazionale. E con i tempi dettati sia dall’urgenza delle sfide globali di fronte a noi, sia dal livello di volontà con cui gli Stati decidono di prestarsi al metodo della cooperazione internazionale. Un metodo che oggi, a nostro modo di vedere, non rappresenta più un’opzione, bensì l’unica strada percorribile.

*Min. Plen. Alessandro Modiano, Vice Direttore Generale/Direttore Centrale per le Questioni Globali.

Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata