In concomitanza con la pandemia, gli strumenti informatici e la Rete sono diventati protagonisti sempre più presenti della nostra quotidianità. L’utilizzo delle tecnologie digitali è stato non soltanto utile, ma spesso necessario per poter affrontare diverse novità o contingenze: si è reso indispensabile prima di tutto per lavorare, per interagire via email o cellulare con il proprio medico, permettere ai propri figli di seguire le lezioni della scuola a distanza, ordinare un pasto o la spesa a domicilio, ma anche per l’autocertificazione, prenotare il vaccino, scaricare il Green pass, e molto altro ancora.
L’obiettivo dell’indagine condotta dall’Eurispes e contenuta nel Rapporto Italia 2022 è quello di fare il punto su questo particolare momento e comprendere in che modo quanto è accaduto, a partire dal marzo del 2020, abbia influito sul rapporto degli italiani con le moderne tecnologie digitali.
La comodità dell’e-commerce
A non fare mai acquisti online è rimasta una quota di italiani che si attesta al 22,8%. Tutti gli altri, il 77,2% nel complesso, compra sul web con differente intensità: il 29,2% qualche volta, il 24,6% raramente, il 15% spesso, l’8,4% abitualmente. In un solo anno la percentuale di chi non compra mai online è scesa dal 29,1% rilevato nell’indagine del 2021 al 22,8% del 2022.
Il divario generazionale nell’approccio al commercio elettronico
Il dato più significativo dell’esistenza di un divario generazionale è la percentuale di persone che non fanno mai acquisti online: solo il 7,3% tra i 18-24enni e l’8% tra i 25-34enni, valore che sale gradualmente al 12,2% tra i 35-44enni, al 20,9% tra i 45-64enni, per poi impennarsi al 44% tra coloro che hanno un’età di 64 anni e oltre. Sono i giovanissimi, inoltre, a rappresentare lo zoccolo duro dello shopping online: nella fascia di età tra i 18 e 24 anni il 45,5% compra tramite Internet con assiduità, spesso o sempre; tra i 25-34enni il 40,1%.
L’e-commerce è meno diffuso al Sud
Nel Mezzogiorno ed in particolare nelle Isole la propensione all’e-commerce risulta inferiore alla media nazionale: oltre un terzo dei residenti delle Isole (34,1%) non fa mai acquisti in Rete, il 27,2% al Sud. I residenti del Nord-Est risultano i più inclini a questa modalità di acquisto: solo il 9% non lo fa mai. La più elevata frequenza di acquisti in Rete si registra al Nord-Ovest (26,4% spesso o abitualmente) ed al Nord-Est (24,6%).
Pandemia, restrizioni e nuove abitudini
L’indagine ha esplorato le abitudini di consumo e di comportamento in un contesto in parte influenzato dalla situazione sanitaria legata al Covid-19. Per quanto riguarda gli acquisti a domicilio, l’abitudine più diffusa è quella di ordinare la cena o altri pasti a casa (nell’ultimo anno lo ha fatto il 44,6%), seguono la spesa a domicilio (37,7%) e poi i farmaci a domicilio (23,8%).
Sul fronte degli spostamenti, la bicicletta viene utilizzata dal 28,6% del campione, il monopattino elettrico da un non trascurabile 16%, mentre il 40,4% riferisce di evitare i mezzi di trasporto pubblico ed il 38,8% i viaggi in treno e aereo.
Appare molto diffuso il ricorso alle videochiamate con parenti ed amici (60,8%), anche ora che le restrizioni rispetto alla vita sociale sono state revocate. Quasi la metà degli intervistati ha acquistato uno o più abbonamenti a piattaforme streaming a pagamento (47,9%). Un 22,9% del campione nell’ultimo anno ha acquistato o noleggiato strumenti per fitness domestico.
Il divario giovani-anziani
In tutti i casi emerge con chiarezza un gap tra generazioni che risulta più marcato per l’abitudine di ordinare pasti a domicilio: lo ha fatto oltre il 60% dei 18-34enni, a fronte del 55,7% dei 35-44enni, del 41,2% dei 45-64enni, ed un più contenuto 28,4% degli over65.
Per l’utilizzo delle videochiamate con amici e parenti sono soprattutto gli over65 a testimoniare un utilizzo meno frequente della media (46,4%, contro valori intorno al 70% tra ragazzi e giovani adulti).
L’utilizzo della bicicletta riflette l’età degli intervistati: per le sue caratteristiche, con la bicicletta si spostano più i giovani degli anziani (45,5% dai 18 ai 24 anni, 28% dai 45 ai 64 anni, 16,7% dai 65 anni in su). Tendenza analoga per il monopattino elettrico (lo hanno usato 4 giovanissimi su 10, contro un quinto dei 25-44enni, il 13,3% dei 45-64enni ed il 7,1% di chi ha 65 anni e oltre).
La quota di chi ha acquistato o noleggiato strumenti per fitness domestico diminuisce all’aumentare dell’età, come conseguenza delle più diffusa pratica sportiva tra i ragazzi (39,4% tra i più giovani) rispetto ad adulti (22,5% dai 45 ai 64 anni) e, ancor più, anziani (10,5%).
Il confronto con i dati del 2021
Per quanto concerne i mezzi di trasporto, erano decisamente più numerosi nella precedente rilevazione coloro che riferivano di aver evitato i mezzi pubblici (sono scesi dal 54,9% al 40,4%) ed i viaggi in treno o in aereo (dal 49,9% al 38,8%). Ha conosciuto una flessione anche l’utilizzo della bicicletta (dal 33,8% al 28,6%), mentre il monopattino elettrico sembra aver conquistato una fetta di utilizzatori abbastanza costante (+1,6%). Una flessione decisa riguarda le videochiamate passate dal 75,9% nel pieno della pandemia al 60,8% nell’ultimo anno.