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Per una nuova sinergia tra Mar Mediterraneo e Mar Nero

di
Marco Ricceri*

Quale successo può avere la lotta all’inquinamento nel Mar Mediterraneo se il Mar Nero, l’altro grande mare al quale è collegato, continuerà a registrare tassi di inquinamento assai elevati? È questa una delle principali domande emerse nel corso del 13° Simposio internazionale sul Mar Nero promosso dall’ICBSS (Centro Internazionale degli Studi sul Mar Nero), svolto ad Atene lo scorso 2 novembre 2023. La riflessione delle autorità e degli esperti su questa domanda ha portato a evidenziare due elementi: porre al centro dei piani di intervento la blue economy e riprendere e rafforzare la sinergia tra Mar Mediterraneo e Mar Nero, seguita con particolare attenzione dall’Unione per il Mediterraneo (UpM), dall’OECD e da altri centri studi europei, tra cui Eurispes. 
A questo riguardo va tenuto presente che il Centro ICBSS, costituito nel 1998, con sede ad Atene, è una delle principali strutture di supporto della BSEC, l’Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero (Black Sea Economic Cooperation), un’istituzione internazionale di coordinamento regionale riconosciuta dall’Onu, fondata nel 1992 che comprende sia i paesi che si affacciano sul Mar Nero – tra cui tre Stati membri della Ue, Russia e Ucraina, coinvolti in una guerra dal febbraio 2022 – sia quei paesi che hanno interessi diretti e indiretti in tale area, dell’area balcanica e dell’area caucasica: Albania, Armenia, Azerbaigian, Bulgaria, Georgia, Grecia, Moldavia, Macedonia del Nord, Romania, Russia, Serbia, Turchia. In tale contesto, l’Italia ha un ruolo ufficiale di Stato osservatore.

L’Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero è un’istituzione di coordinamento regionale riconosciuta dall’Onu

La BSEC opera secondo la visione di un’area del Mar Nero allargata (Wider Black Sea Region – WBSR), promuovendo progetti di sviluppo economico di interesse comune e sostenendo il dialogo e la cooperazione tra gli Stati membri, come si ribadisce continuamente nei documenti ufficiali. A questo proposito è importante riflettere su questo dato di fatto: col tempo la BSEC è riuscita a creare e mantenere attivo, anche nella difficile situazione attuale, un canale di cooperazione multilaterale in un’area complessa, caratterizzata da una grande diversità di storie, tradizioni, aspettative, interessi geopolitici e geoeconomici che hanno causato gravi turbolenze e tensioni, specialmente negli ultimi anni, fino all’attuale guerra russo-ucraina. Questo canale è tuttora aperto; uno strumento importante da non sottovalutare per individuare dei percorsi che possano riportare la pace nell’area, ai confini della stessa Europa.

Riguardo all’assetto istituzionale è importante ricordare che la BSEC opera sulla base delle decisioni  dei seguenti organismi: il Consiglio dei ministri degli affari esteri degli Stati membri, che si riunisce periodicamente due volte l’anno ed è supportato dal lavoro di uno specifico Comitato degli alti funzionari della BSEC; il Segretariato Internazionale Permanente della BSEC (PERMIS), che ha sede Istanbul. Guidato da un Segretario Generale, il PERMIS ha il compito di fornire supporto amministrativo alle strutture decisionali dell’organizzazione. Le funzioni consultive sono svolte dalla Troika, organo composto dal presidente in carica e dai due presidenti, quello del semestre passato e quello del semestre successivo, e da una Assemblea Parlamentare (PABSEC),composta dai parlamentari degli Stati membri.

La BSEC è riuscita a mantenere attivo un canale di cooperazione multilaterale anche nella difficile situazione attuale

La BSEC dispone inoltre di diversi organismi di supporto, tra i quali si segnalano:

  • il Business Council (BSECBC): composto da rappresentanti ed esperti delle strutture pubbliche e private del settore economico (come, ad esempio, le associazioni di categoria e le Camere di commercio degli Stati membri) ha lo scopo di promuovere lo sviluppo dell’area e l’attrazione degli investimenti esteri;
  • una propria Banca per il commercio e lo sviluppo (BSTDB) che amministra i fondi per i progetti di cooperazione regionale e finanzia progetti anche con il supporto di banche esterne all’area, tra cui le banche europee BEI e BERS.
  • Il già citato Centro Internazionale per gli Studi sul Mar Nero (ICBSS), un think tank indipendente che promuove analisi, studi e raccomandazioni per lo sviluppo dell’area regionale.
  • La Rete delle Università del Mar Nero, fondata nel 1997, allo scopo di potenziare le attività di ricerca comuni e favorire la circolarità delle conoscenze. La Rete, che ha sede a Costanza, in Romania, coinvolge più di 120 Atenei dei 12 Stati membri della BSEC.

Mar Nero, il rafforzamento della cooperazione regionale è una via per ridurre tensioni e conflitti

Il 13° simposio internazionale promosso dal Centro ICBSS ha avuto lo scopo di riflettere sui possibili progetti di sviluppo che possono essere individuati e promossi comunque in una situazione segnata sia dalla gravissima crisi e instabilità geopolitica che ha colpito tutta l’area del Mar Nero, sia dalle sfide esterne dei fattori di cambiamento negli equilibri internazionali e nei cosiddetti megatrend, a cominciare dai cambiamenti climatici. Per il direttore generale dell’ ICBSS, Georgios Mitrakos, quanto più questi fattori di crisi sono acuti, tanto più devono essere rafforzate le strutture di coordinamento di area regionale, come canali di dialogo, strumenti che possono contribuire a individuare soluzioni e progetti finalizzati a costruire un futuro migliore. Anche per il segretario generale di BSEC PERMIS, l’ambasciatore Lazàr Comanescu, il rafforzamento della cooperazione regionale, di cui la BSEC è un esempio importante, è una via per ridurre tensioni e conflitti e promuovere valide alternative possibili di sviluppo. A questo fine, l’ambasciatore ha raccomandato di intensificare una stretta interazione tra politica, scienza e imprese. Per il segretario generale dell’assemblea parlamentare della BSEC, Asaf Hajiyv, dell’Azeirbagian, è importante non far venir meno comunque l’impegno per il raggiungimento degli obbiettivi dello sviluppo sostenibile indicati nell’Agenda 20230 delle Nazioni Unite.

Mar Mediterraneo e Mar Nero, un futuro comune nella blue economy

È in questo quadro di ragionamenti e di appelli che è emersa tutta l’importanza di agire sulla blue economy, con riferimento ai settori in cui è articolata: risorse marine, energie rinnovabili, porti e trasporti marittimi, turismo. (v. Rapporto EU, 2023). Per Eurispes, che ha partecipato all’incontro ICBSS con il proprio segretario generale e che da anni ormai sollecita di recuperare le sinergie tra Mar Mediterraneo e Mar Nero, questa importante indicazione emersa nel 13° Simposio di Atene dovrebbe essere opportunamente raccolta dalle autorità italiane ed europee: è una indicazione che ha un grande valore in sé e che viene proposta da una istituzione internazionale regionale che continua ad operare nonostante il conflitto in corso nell’area. Ciò potrebbe rappresentare un importante contributo da parte nostra a creare delle condizioni di pace per il conflitto ancora in atto nell’area.  

*Marco Ricceri, Segretario generale dell’Eurispes.

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