Trattamenti e chirurgia estetica: che cosa pensano le donne

trattamenti

Da una recente indagine Eurispes dedicata all’universo femminile, risulta che il 37,8% delle donne italiane preferisce rinunciare ad altre spese ma non a quelle dedicata alla cura del proprio aspetto esteriore. In cosa consiste, dunque, la cura dell’aspetto esteriore? In termini generali, si va dalla cosmesi ai trattamenti di bellezza, agli interventi più radicali, come ad esempio la chirurgia estetica. Osserviamo, quindi, nello specifico, quali siano le scelte preferite dalle donne italiane in merito alla cura del proprio corpo, in una prospettiva sia quantitativa che qualitativa, ovvero da un punto di vista generazionale.

I principali trattamenti estetici scelti dalle donne sono volti a contrastare l’aumento di peso e gli effetti del tempo

Per quanto riguarda i trattamenti di bellezza, i più diffusi tra le donne sono i trattamenti specifici per snellire e/o tonificare – li pratica la maggioranza, 56,7% – ed i trattamenti/interventi antietà. Abbastanza diffusi sono le lampade abbronzanti (34,9%), i trattamenti estetici non chirurgici (34,8%), i macchinari per la ginnastica passiva (33,1%). Meno diffusa tra le rispondenti la crioterapia (24,3%) e l’ozonoterapia (23%). I principali trattamenti estetici scelti dalle donne risultano, dunque, essere quelli volti a contrastare l’aumento di peso e gli effetti del tempo. I trattamenti per snellire o tonificare il corpo sono più diffusi tra le donne dai 35 ai 64. Fa ricorso ai trattamenti antietà la metà delle 45-64enni ed il 48,1% delle ultrasessantaquattrenni. Benché i valori risultino decisamente più contenuti, è opportuno sottolineare come queste pratiche estetiche abbiano una certa popolarità anche tra le giovani donne: il 23,5% delle 18-24enni, il 32,1% delle 25-34enni.

Il 25,3% delle donne ammette di essersi sottoposta alla chirurgia estetica

Un quarto delle donne (25,3%) ammette di essersi sottoposta alla chirurgia estetica; il 15,3% una volta, il 6,6% due volte, il 3,4% tre volte o più. Con riferimento all’area geografica di residenza, la chirurgia estetica femminile sembra essere meno frequente della media al Nord-Est: l’83,8% delle donne intervistate afferma di non esservisi mai sottoposta; solo il 16,2% risponde positivamente (il 13,2% una volta, il 3% due). La percentuale più alta di risposte positive si trova nelle Isole (34,8%).

Il pensiero dell’invecchiamento del corpo angoscia il 41,1% delle donne intervistate

Da cosa deriva la voglia di trattamenti estetici e chirurgici per migliorare sé stesse? La risposta è in parte contenuta nei riscontri emersi in relazione a una serie di affermazioni proposte alle rispondenti. Nella percezione del proprio aspetto esteriore il peso riveste un ruolo rilevante per la maggioranza delle donne – per se stessa prima ancora che per gli altri. Segnali di reale insoddisfazione o non accettazione di sé riguardano fortunatamente una minoranza del campione, tuttavia non trascurabile. Sono molte le intervistate per le quali l’idea di invecchiare genera angoscia, questo dato risulta coerente con la diffusa abitudine femminile di sottoporsi a trattamenti antietà. Osserviamo nel dettaglio i dati emersi nel corso del sondaggio. Innanzitutto, il pensiero dell’invecchiamento del corpo angoscia il 41,1% delle donne. Inoltre, la maggioranza delle donne coinvolte nel sondaggio afferma che il peso corporeo è una parte importante del proprio aspetto esteriore (62,2%), che fa attenzione alla linea, controllando l’alimentazione (61,5%), che se potesse cambierebbe in parte il proprio corpo (57,2%), che vorrebbe essere più magra (54,7%) e che sorveglia la linea attraverso l’attività fisica (50,8%). Oltre un terzo del campione (36,7%) riferisce di provare frustrazione perché non riesce a raggiungere quello che ritiene essere il suo peso ideale e crede che se raggiungesse il suo peso ideale piacerebbe di più agli altri (35,3%). Più di una donna su 4 (27,5%) afferma che, potendo, cambierebbe molto il proprio corpo. Una donna su 5 (19,9%), infine, vorrebbe essere più formosa.

Con la maturità emerge un minore investimento sull’esteriorità, ma le giovani donne ricorrono a trattamenti per aumentare l’autostima

Tra le donne più mature, sono meno numerose della media coloro che, se potessero, cambierebbero in parte il loro corpo (45,3%) o anche molto (22,8%), che sorvegliano la linea, controllando l’alimentazione (55%), che pensano che raggiungendo il proprio peso ideale starebbero meglio con se stesse (39,4%). Il divario è molto accentuato tra le donne mature che sorvegliano la linea attraverso l’attività fisica (37%) e le giovanissime (70,6%). Tra le 18-24enni si registra la quota più elevata di chi vorrebbe essere più magra (62,4%) e di chi prova frustrazione perché non riesce a raggiungere quello che ritiene essere il suo peso ideale (54,1%), ma anche di chi crede che se raggiungesse il peso ideale piacerebbe di più agli altri (52,9%) e di chi vorrebbe essere più formosa (36,5%). Dalle risposte emerge un atteggiamento molto chiaro rispetto all’età e alla cura dell’aspetto esteriore: la maturità si accompagna un crescente disinvestimento sull’esteriorità. Ma, allo stesso tempo, l’aspetto estetico appare decisamente importante e, spesso, motivo di insoddisfazione e frustrazione tra le donne giovani e adulte, ed in particolare tra le giovanissime che, pur avendo ormai superato la difficile fase dell’adolescenza, avvertono e soffrono la pressione delle aspettative sociali.

Ultime notizie
giovani
Società

Una riflessione su giovani, futuro, valori

In Italia i giovani credono in valori quali la democrazia, la salute, il valore del tempo libero, ma non hanno fiducia nelle possibilità di realizzazione che il nostro Paese può offrire loro.
di  RAFFAELLA SASO*
giovani
toscana 2050
Futuro

“Toscana 2050”: un progetto per anticipare il futuro

“Toscana 2050” è il primo progetto multidisciplinare nato per scrivere il futuro con un approccio inclusivo e partecipativo, coinvolgendo tutti gli attori della società, con un’attenzione particolare verso le scuole e i giovani e l’IA come tecnologia chiave di progettazione.
di Elena Vian*
toscana 2050
economia digitale
Tecnologia

Economia digitale, imprese italiane promosse ma c’è un gap nelle competenze

Economia digitale motore della crescita: secondo un recente report OCSE le imprese italiane superano la media OCSE per uso del cloud computing e di Internet of Things, ma al di fuori del contesto aziendale esiste ancora un gap nelle competenze digitali e nella formazione scientifica, ancora più evidente per le donne.
di Mariarosaria Zamboi
economia digitale
porti
Recensioni

I porti italiani hub energetici e di sostenibilità nel saggio di Sergio Prete

I porti italiani hanno un ruolo cruciale nella transizione energetica, per la sostenibilità e lo sviluppo dei traffici di materie prime con il Nordafrica, come spiega il saggio di Sergio Prete, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio e dell’Autorità Portuale di Taranto.
di Angela Fiore
porti
generazione
Società

I giovani e i loro obiettivi futuri. Rischi, valori e inquietudini di una generazione

La generazione giovane, meglio nota come Generazione Z, manifesta dubbi e timori rispetto ai rischi sociali ed economici che deve affrontare, nella consapevolezza di vivere in una epoca di incertezza e forte cambiamento a livello globale.
di Angela Fiore
generazione
piattaforme
Tecnologia

“Pagati per”: il business delle piattaforme che premiano passioni e attività quotidiane

La tecnologia, con la sua capacità di connettere persone e opportunità, ha dato vita a un nuovo modello economico basato su piattaforme digitali che pagano gli utenti per svolgere attività quotidiane o trasformare passioni in micro-redditi, ridefinendo così la relazione fra tempo libero, passioni e denaro.
di Mariarosaria Zamboi
piattaforme
Franco Ferrarotti
Società

Ricordo di Franco Ferrarotti. Per superare i contrasti proviamo a costruire un nuovo ellenismo

In ricordo di Franco Ferrarotti, padre della Sociologia italiana scomparso recentemente, una intervista che si propone come sintesi di diversi momenti di confronto avuti con lo studioso.
di Massimiliano Cannata
Franco Ferrarotti
donne e intelligenza artificiale
Donne

Donne e Intelligenza Artificiale, il rischio è alimentare il divario di genere

Come influirà sulla vita delle donne l’uso dell’Intelligenza Artificiale? Se lo sono chiesti gli autori del volume “Donne Controcorrente in AI e Innovazione”. Ad oggi, sappiamo che la scarsa rappresentanza femminile nei processi di creazione della IA rischia di perpetuare i pregiudizi di genere.
di redazione
donne e intelligenza artificiale
Intervista

La nostra Costituzione fatta di solidarietà e uguaglianza: intervista al Presidente Giovanni Maria Flick

Il Prof. Giovanni Maria Flick parla delle riforme che riguardano giustizia, premierato, e la recente autonomia differenziata che, se realizzate interamente dal governo attuale, cambieranno il volto della nostra Costituzione, nata sui principi in primis territoriali di solidarietà e uguaglianza.
di Antonio Alizzi
gioco
Gioco

Gioco pubblico contro il gioco illegale: il federalismo normativo non aiuta

Il gioco pubblico è una risorsa per imprese e lavoratori e nel contrasto al gioco illegale, ma la confusione normativa e la ghettizzazione del settore rischiano di non dare valore ai punti vendita generalisti, che da soli generano circa due terzi degli incassi per l’Erario.
di Angelo Caliendo*
gioco