“Un innocente assassino” di Margherita Altea, memoria di una vita

un innocente assassino

Quella di Margherita Altea è una storia “familiare”, nata quasi per caso dal ritrovamento di un diario e alimentata dalla volontà di dare voce a chi non è riuscito a dimostrare la propria innocenza. Il carattere personale di questa storia si interseca indissolubilmente con quello che è, forse, il fine ultimo della scrittura: consegnare alla pagina una memoria che tramandandosi diventi imperitura, che testimoni una verità altrimenti inascoltata, sottraendo alla caducità del tempo l’esistenza stessa di un individuo che ha come unica arma di difesa la sua stessa scrittura. Un innocente assassino è il racconto di una vita, una storia intima e profonda, necessaria ad un padre per testimoniare la propria versione alle sue figlie, mai conosciute proprio a causa della reclusione: è il racconto di un errore giudiziario nel quale possiamo riconoscere molti altri casi di cronaca, dove non è la giustizia a fare il proprio corso ma l’invidia e il pregiudizio.

Un innocente assassino è il racconto di una vita necessario ad un padre per testimoniare la propria versione alle sue figlie

La potenza narrativa di un inizio in medias res serve a calare immediatamente il lettore nel cuore degli avvenimenti: quella che ci si prefigura davanti è una cella di isolamento del carcere di Tempio Pausania sul finire del 1898. Il fatto saliente di questa storia è già accaduto e, in un certo senso, viene dato per assodato dall’autrice sia attraverso il titolo – l’innocente assassino di cui si parla non potrà che essere il nostro protagonista, Giovanni Antonio Oggiano – sia attraverso un prologo che poco spazio lascia all’immaginazione, restituendo la descrizione di un luogo, un carcere della Sardegna di fine secolo, che un lettore moderno sicuramente fatica ad immaginare: «Quattro mura strette e soffocanti, nessuna finestra […]. Nessun angolo o pertugio per sfuggire alla disumanità di quel luogo. Il soffitto troppo basso gli impediva di stare dritto».

La Sardegna di quei tempi è una terra aspra e rurale, dove la lite con un vicino può facilmente finire con un assassinio

Fin da bambino il piccolo Giovanni si trova ad affrontare un’esistenza difficile, a dover lottare per non essere sopraffatto dal più forte di turno che riconosce, in primis, nella figura del patrigno. Ma anche al di fuori delle mura domestiche il contesto sociale non è dei migliori: la Sardegna è, a quei tempi, una terra aspra, prettamente rurale, dove il bestiame e il raccolto rappresentano l’unica fonte di sostentamento familiare e dove la lite con un vicino può facilmente finire con un assassinio. Giovanni, però, nonostante il suo carattere impulsivo è molto amato ed aiutato nel corso delle sue vicissitudini; ha persino amici pronti a sacrificare la propria libertà – e, alla fine, la vita stessa – per proteggerlo e nasconderlo durante la latitanza.

Un omicidio è stato commesso, ma non sappiamo di chi, o come sia successo né tantomeno perché

Il lettore viene accompagnato in questo arcaico mondo in modo semplice, lineare, soprattutto grazie ad una prosa fluida ed uno stile che risulta immediatamente familiare. Quello che tiene viva l’attenzione di chi legge spingendo a proseguire pagina dopo pagina è, senza dubbio, la curiosità, abilmente instillata dall’autrice fin dalle prime pagine: un omicidio è stato commesso, ma non sappiamo di chi, o come sia successo né, tantomeno, perché. Ed è proprio per scoprire la verità che la storia si legge tutta d’un fiato. I due piani narrativi del presente e del passato si intrecciano e si rincorrono continuamente, manifestando in maniera ossimorica la situazione stessa del protagonista e, allo stesso tempo, creando un complessivo effetto di suspence: la reclusione e l’immobilità del presente si contrappongono alla vivacità e alla vitalità del ricordo passato, alimentando in questo modo quel senso di nostalgica malinconia nei confronti di una vita e di una libertà ormai perdute.

Quel che resta all’innocente assassino è un ricordo nebuloso, ormai quasi del tutto cancellato dal carcere

Il gioco dei piani narrativi culmina nella seconda parte del libro, ambientata esclusivamente nel carcere: il protagonista è ormai stato arrestato e il racconto si dirada sempre di più per far spazio a stralci del diario stesso che conferiscono una rapidità ancora maggiore alla storia. Il finale coincide con l’ultimo giorno del protagonista nel carcere di Pianosa. Non ci viene detto come è stato per il protagonista riabbracciare moglie e figlie e cercare di recuperare una normalità a lungo agognata. Quel che resta di questa storia è un ricordo nebuloso, ormai quasi del tutto cancellato dal carcere, una nostalgia per gli anni persi e per i cari perduti nel corso del tempo e, allo stesso tempo, una connessione fisica con la propria terra natìa: «Mi restano immagini sbiadite, simili a sogni. Mi restano gli odori, i colori della Gallura. […] Domani torno a respirare la tua aria, mondo! Inutile crucciarsi di quello che è stato, rimpiangere ciò che è perso. Inutile. Questa notte durata anni si è quasi conclusa e io mi sveglierò solo più vecchio».

Leggi anche

Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata