HomeEconomiaSettore automotive, una spinta verso innovazione e transizione verde

Settore automotive, una spinta verso innovazione e transizione verde

di
Claudia Bugno*

Nel corso degli ultimi anni, l’industria automobilistica ha intrapreso un importante cambio di passo. La crescente crisi climatica, insieme alle evoluzioni del quadro normativo e ad una sempre maggiore consapevolezza e sensibilità verso tematiche ambientali, hanno spinto il settore automotive ad avviare un vero e proprio processo di transizione. Tuttavia, i recenti avvenimenti geopolitici e socioeconomici hanno dilatato le tempistiche di realizzazione di tali cambiamenti. 
Il 2022, infatti, portava con sé la speranza di un ritorno ai livelli di consumo pre-pandemici, aspettative frenate dallo scoppio del conflitto russo ucraino, l’innalzamento dei prezzi dell’energia e delle materie primee le conseguenze sulle catene del valore già provate dalla pandemia. Per il 2023 le prospettive rimangono incerte e seppur si preveda un lieve rallentamento del Pil a livello mondiale – passando dal 3,4% del 2022 al 2,8% nel 2023 i tassi di inflazione dovrebbero rientrare entro il 2025.

Nel 2022 le vendite di auto hanno toccato i 79,2 milioni di unità a livello globale

A livello globale, nel corso del 2022 le vendite di auto hanno toccato i 79,2 milioni di unità, grazie anche all’allentamento dei vincoli di approvvigionamento e ad una accelerazione delle vendite nell’ultimo trimestre 2022. Nonostante ciò, i volumi di vendita globali risultano ancora inferiori ai livelli pre-pandemia, anche in ottica europea dove le vendite nel 2022 sono diminuite dell’11,2%. Al contrario, la produzione ha visto ottimi numeri registrando un trend di crescita sia globale che europeo. A livellonazionale, a giugno 2023 il mercato automobilistico registrava una crescita, seppur contenuta (+9,2%) rispetto all’andamento limitato di giugno 2022. Questi i recenti dati dell’ANFIA, che sottolinea come sia sempre più necessario un intervento congiunto e sinergico di industria e politica con l’obiettivo di fornire strumenti e tecnologie e delineare una transizione che sia percorribile e sostenibile nel lungo periodo.

In Europa le vendite nel 2022 sono diminuite dell’11,2%

In tale ottica, nella seconda metà del 2022 sono diventati operativi gli interventi agevolativi a favore della riconversione e dello sviluppo della filiera automotive in Italia, come previsto dal DCPM del 4 agosto 2022. Successivamente, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato i decreti che ufficializzano l’attivazione degli sportelli che erogheranno un totale di 750 milioni di euro, di cui 525 milioni destinati ai Contratti di sviluppo e 225 milioni agli Accordi per l’Innovazione. Questi ultimi costituiscono parte delle risorse del “Fondo automotive”, volti a sostenere e a promuovere la transizione verde, la ricerca e gli investimenti nel settore automobilistico attraverso l’insediamento di filiere innovative e sostenibili sul territorio nazionale. Un grande passo in avanti che permette di dotare il Paese di una valida strategia di politica industriale fortemente orientata ad una trasformazione tecnologica ed ecologica della catena produttiva della filiera, supportata da incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti.

Il Fondo automotive promuovere la transizione verde attraverso l’insediamento di filiere innovative e sostenibili sul territorio nazionale

Nonostante i notevoli progressi compiuti in tal senso, si sottolineano alcune complessità a livello italiano. Da un recente studio condotto dalla Banca d’Italia, emerge come l’Italia superi la media europea in termini di numero di brevetti relativi a tecnologie a basso impatto ambientale, ma sia ancora indietro in fatto di innovazione interna e di competenze necessarie allo sviluppo e alla produzione di motori elettrici. Mentre il Paese si impegna ad allinearsi agli standard europei, l’Europa sembra invece consolidare un processo già in atto da tempo. Si creano dunque i presupposti per un potenziale ritardo che potrebbe incidere sulle di quote di mercato delle imprese nazionali.
Roma si sta comunque muovendo per arginare le criticità, come dimostrato ad esempio dal Fondonuove competenze. La seconda edizione – avviata a dicembre 2022 – ha avuto un ruolo decisivo intermini di accompagnamento di lavoratori e imprese verso nuove sfide legate alla duplice transizione verde e digitale, nonché a quella industriale. Sarà la terza edizione “Nuove competenze per la transizione digitale e verde” con risorse pari a circa 800 mln di euro a rafforzare il cruscotto di strumenti operativi acquisiti. Un ulteriore esempio virtuoso è rappresentato dal recente accordo tra MIMIT e InfineonTechnologies Italia, con un investimento di 8 milioni di euro destinato all’innovazione del programma “Intelligent Reliability 4.0”. L’obiettivo è il miglioramento dell’affidabilità dei sistemi e dei componenti elettronici nel settore automotive attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale nelle regioni Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto.

Il futuro della filiera automotive rientra tra le priorità al centro dell’agenda politica

La transizione verde è ormai inevitabile. Per assicurare all’Italia competitività internazionale e crescita interna, gli investimenti (pubblici e privati) nel settore automotive dovranno necessariamente concepire come inscindibili i temi dell’innovazione e della sostenibilità ambientale e sociale. Per raggiungere questo traguardo serviranno competenze innovative diffuse nel mondo aziendale e in quello delle pubbliche amministrazioni. Il futuro della filiera automobilistica rientra tra le priorità al centro dell’agenda politica e rappresenta inoltre un prezioso driver di crescita del Pil nazionale.

*Founder&Managing Director di Futuritaly

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